The Flash 5×18 – Godspeed | Recensione
Pubblicato il 17 Aprile 2019 alle 20:00
E’ il momento di scoprire le origini segrete di Nora e di fare la conoscenza di… Godspeed!
Avevamo lasciato The Flash circa 15 giorni fa con un episodio – la nostra recensione QUI – che aveva saputo davvero raccogliere il massimo risultato se rapportato a quanto poco seminato negli episodi precedenti e che, mettendo momentaneamente da parte l’arco narrativo legato a Cicada, era culminato con la rivelazione della empia alleanza fra Nora e Thawne.
L’episodio di questa settimana, intitolato Godspeed, riprende esattamente dal momento della rivelazione con Nora sotto custodia e lo sgomento di Iris e Barry soprattutto mentre Sherloque, colui che materialmente aveva indagato sugli strani comportamenti della ragazza e l’aveva costretta a rivelare il suo segreto davanti a tutto il Team Flash, insinua il dubbio: perché Iris si è alleata con Thawne, perché è tornato indietro nel tempo… quali sono le sue reali motivazioni?
Inizia così una lunghissima sequenza in prolessi – la lettura del suo diario da parte del Team Flash – in cui riviviamo il momento in cui la ragazza ha ottenuto i suoi poteri e l’incontro con il villain Godspeed, il primo velocista apparso a Central City dopo la grande Crisi.
Come ben sappiamo Nora in realtà ha sempre avuto i suoi poteri che erano stati semplicemente bloccati da Iris, questa scoperta aumenterà il senso di sfiducia della ragazza che vedrà Godspeed uccidere una sua collega. Questo drammatico avvenimento la spingerà a chiedere l’aiuto dell’unico velocista sopravvissuto… Eobard Thawne.
Fra Thawne e Nora si instaurerà così un rapporto allieva-mentore che porterà alla cattura di Godspeed.
Nel presente però Barry non vuole sentire ragioni e riporterà Nora nel futuro.
E’ senz’altro una ripartenza scattante quella di The Flash che, grazie ad un episodio ben congegnato, riprende la sua corsa verso il finale di questa quinta stagione dai molti alti e bassi.
Showrunner e sceneggiatori “camuffano” molto bene questo Godspeed come l’episodio d’esordio dell’omonimo villain – recentissima aggiunta alla galleria di nemici del Velocista Scarlatto e creato graficamente dal disegnatore italiano Carmine Di Giandomenico, anche se in realtà si tratta del classico episodio in cui vengono narrate le origini segrete in questo caso specifico di Nora, personaggio che ha vivacchiato durante tutta la stagione e che trova finalmente ragion d’essere questa settimana se non altro con delle “origini” meno scontante e che chiudono il cerchio dei molti indizi disseminati lungo i precedenti episodi.
L’esordio di Godspeed è fulmineo, perdonate il gioco di parole, e il suo colpo d’occhio è notevole così come credibile è la sua leggera rielaborazione rispetto alla sua controparte fumettistica.
Come più volte evidenziato durante questa stagione, l’impressione è però che gli showrunner non sappiamo perfettamente dove andare a parare e questo episodio lo dimostra ancora una volta gettando nel calderone un altro villain, liquidando apparentemente Thawne e mettendo decisamente da parte Cicada: chi è il vero villain? ma soprattutto quando lo scopriremo visto che mancano una manciata di episodio dalla fine?
Di positivo c’è senz’altro l’esordio alla regia di Danielle Panabaker che confeziona un episodio dal ritmo tutto sommato alto e godibile pur peccando di qualche ingenuità.
Un ottimo episodio di passaggio, che probabilmente semina qualche indizio sulla parte finale di questa stagione, ma che non cancella la perenne indecisione che l’ha finora contraddistinta.