Dampyr – Nuovo Gotico Italiano | Recensione
Pubblicato il 18 Aprile 2019 alle 11:00
Un viaggio tra Napoli e Milano, attraversando i secoli e la Storia, alla ricerca di vampiri e oggetti preziosi. L’essenza di Dampyr in un unico volume.
Dopo il volume pubblicato nel 2018, intitolato Incubi Italiani, nel quale erano presenti alcune storie dampyriane ambientate in Italia, la Sergio Bonelli Editore ha deciso di aggiungere una nuova antologia tutta incentrata su avventure del nostro Bel Paese.
Nuovo Gotico Italiano è un volume di Dampyr che raccoglie sicuramente alcuni tra gli sforzi creativi più importanti realizzati per la serie. Le storie che sono al centro di questa raccolta sono state pubblicate tra il 2004 ed il 2013, ed uniscono Storia, Letteratura e mitologia dampyriana in maniera fortissima.
Il maggiore sforzo documentaristico e creativo è certamente quello effettuato per La Maledizione di Varney e I Misteri di Napoli. Al centro di questo unico filone narrativo c’è proprio il vampiro Varney, nato come Penny Dreadful in epoca vittoriana, ed ispiratore del celebre Conte Dracula. Ma, a sua volta, Varney deve qualcosa al racconto di John Polidori del 1819, nato durante il soggiorno del dottore a Ginevra, assieme allo scrittore Lord Byron ed ai coniugi Shelley. Sarà in questo contesto che nascerà anche il seminale capolavoro Frankenstein (ad opera di Mary Shelley).
La Maledizione di Varney è il racconto di quel soggiorno svizzero di Polidori e dei suoi compagni, e di come la presenza del vampiro Varney fosse tutt’altro che frutto di fantasia. Il tutto s’incrocerà con un viaggio di Lord Byron e dello stesso Varney a Napoli, città in cui Harlan e Kurjak, guidati dal cicerionano Don Raffaele, dovranno far luce sulla reale esistenza del vampiro che ha ispirato così tanta letteratura.
Le due storie milanesi sono invece La Corona di Ferro, ed Il Demone delle Cose Perdute, entrambe facenti parte dello stesso filone narrativo, nel quale i tarocchi serviranno da guida per ricostruire il percorso della Corona ferrea, prezioso oggetto utilizzato fino al Diciannovesimo secolo per l’incoronazione del Re d’Italia (e che si dice sia stata forgiata utilizzando il ferro di uno dei chiodi della croce di Gesù). La scomparsa della Corona è legata a vicende che affondano nella storia di Milano, e che porteranno Harlan ad affrontare il più pericoloso dei demoni.
L’ultima storia invece riporta Dampyr a Napoli, e metterà al centro le vicende della famiglia Ayala, e la giovanissima Silvia, perseguitata da una donna che vive attraverso i secoli, piegata dal volere di un potente Maestro della Notte.
Insomma, di storie all’interno di Nuovo Gotico Italiano ce ne sono tante, e la qualità della ricostruzione storica, intrecciata alle vicende narrative, è notevole. Ciò che però fa soffrire parecchio la scorrevolezza del volume è la pesantezza dei dialoghi, utilizzati da Mauro Boselli nelle sue quattro storie per raccontare molte vicende storiche, facendole ben intrecciare con le situazioni affrontate da Dampyr. Ma il tipo di consistenza dei balloon è tale da far perdere in diverse occasioni il ritmo della narrazione che, di base, ha trame veramente notevoli (soprattutto il mini ciclo narrativo che racconta le vicende di Varney il Vampiro merita l’attenzione di tutti gli appassionati di letteratura horror).
L’ultima storia, intitolata La Monaca, è invece realizzata da Claudio Falco, il quale dà maggiore fiato e ritmo alla narrazione, giovando alla storia, ed esaltando una Napoli gotica, che suggerisce anche qualche atmosfera alla Dario Argento.
Notevoli sono i disegni di tutte le storie presenti nel volume: mentre Stefano Andreucci esalta gli ambienti gotici del fumetto su Varney, Majo per la storia ambientata a Milano utilizza campiture che riescono a tratteggiare una città dal sapore antico. Non ultimo Nicola Genzianello ne La Monaca presenta una Napoli rarefatta, appena palpabile, capace di perdersi nell’oscurità dei suoi vicoli e dei suoi misteri, che Harlan Draka sarà chiamato a risolvere.
Insomma, Nuovo Gotico Italiano è un volume di pregio, che presenta storie dalle trame intriganti, e notevoli a livello documentaristico. L’unica nota è la pesantezza dei dialoghi che mette a volte in difficoltà il lettore, facendo perdere il ritmo della narrazione.
Ma, parte della migliore essenza di Dampyr è respirabile all’interno di questo volume interamente dedicato ai misteri del nostro Bel Paese.