Gurt Vol. 2 – Il Piano di Sotto di Isaak Friedl & Oscarito | Recensione

Pubblicato il 16 Aprile 2019 alle 11:00

Per il postino/eroe Gurt Boznikov è venuta l’ora di scoprire i segreti del “piano di sotto” mentre a noi quelli del pianeta Terra e della dimensione parallela dei multifacies.

Nel primo ottimo volume, uscito ad ottobre scorso – la nostra recensione QUI, avevamo fatto la conoscenza di Gurt Boznikov. Titolare di una agenzia di consegne private, per Gurt nessuna consegna è impossibile e a causa della sua fisiologia – possiede due stomaci – era finito nel mirino del malavitoso Don Ombroso il quale, rapendo la sua famiglia, lo aveva ingaggiato per consegnare uno zaino in una stanza segreta del Dolphin Hotel e per prendere un misterioso ascensore protetto da un Guardiano; per farlo c’erano solo due modi combattere, e nel migliore dei casi perire vista l’abilità nel corpo a corpo del Guardiano, oppure assaggiare il suo veleno: avendo due stomaci, Gurt aveva custodito il veleno senza digerirlo potendo così scoprire dove portava l’ascensore.

Il bizzarro mondo dove Gurt si era ritrovato catapultato, e trasformato, era minacciato da una ragazza che emanava una strana energia distruttiva. Lì insieme all’erculeo Death Machine aveva scoperto il vero utilizzo del veleno e forse il contenuto dello zaino. Tornato nel suo mondo, insieme allo stesso Death Machine, Gurt aveva chiesto spiegazioni a Don Ombroso ma anziché ottenere risposte aveva invece ottenuto nuove domande.

Il questo secondo volume, intitolato Gurt Vol. 2  – Il Piano di Sotto, il nostro paffuto e mostruoso protagonista vorrebbe riprendere la sua vita e la sua assatanata moglie non manca di ricordarglielo ma una richiesta di aiuto di Death Machine, divenuto il nuovo guardiano dell’ascensore, lo riportano al Dolphin Hotel.

Sulla Terra intanto iniziano le indagini legate all’attacco “terroristico” della misteriosa ragazza facendoci fare la conoscenza della misteriosa organizzazione Oddity e dei loro tre pittoreschi membri. Mentre Gurt giunge al Dolphin Hotel, la sua famiglia viene assalita da una misteriosa donna in moto e dagli scagnozzi di Don Ombroso.

Le indagini sulla Terra intanto convergono idealmente con lo scontro che si consuma al Dolphin Hotel. Chi è la misteriosa e deformata figura incappucciata che ha attaccato Gurt e Death Machine? e perché Gurt è tornato dal piano di sotto sferrando un micidiale attacco ma perdendo conoscenza?

In qualche modo la Terra e il mondo di Gurt, quello dei multifacies, sono collegati ma tutto si rifà ad una guerra persa nella spazio e nel tempo che sembra essere nuovamente alle porte.

Con il secondo capitolo il duo composto da Isaak Friedl, testi, e Oscarito, disegni, spinge sull’acceleratore intrattenendo il lettore molto bene seppure il vero nucleo tematico del volume è una prima spiegazione di come la Terra e la dimensione di Gurt siano separati ma anche irrimediabilmente collegati.

C’è tantissima azione – tutta la parte della fuga della famiglia di Gurt – che fa da contraltare invece alla tensione che si instaura fra le sequenze ambientate al Dolphin Hotel e quelle sulla Terra il cui ago della bilancia è da un lato la comparsa dei villain e dall’altro il racconto a ritroso dell’origine del legame fra terrestri e multifacies.

Friedl quindi aumenta il tasso di testosterone nei suoi testi, e nello specifico nelle scene d’azione, rendendo la lettura sicuramente “vietata ai minori” ma dannatamente divertente mentre con sicurezza mescola una serie di suggestioni che vanno dalla fantascienza più classica ad alcuni rimandi televisivi – Fringe – e ovviamente fumettistici abbastanza evidenti.

Si mette in luce Oscarito autore di una prova maiuscola. Conscio del suo potenziale il disegnatore mescola il suo tratto “indipendente”, moderno e dinamico con una costruzione della tavola in cui si esalta l’azione e il movimento potendo “distorcere” le anatomie secondo gli insegnamenti di una certa scuola nipponica di estrazione shonen mediata da un gusto che recupera più certe soluzioni che si rifanno all’illustrazione che al fumetto, e a quello supereroistico in particolare. Notevole, come sempre, anche la sua prova al colore capace di rendere vivo e vibrante lo strano mondo dei multifacies ma anche realistica quanto basta la Terra grazie ad una paletta “fluorescente” ma mai esagerata.

Gurt Vol. 2  – Il Piano di Sotto è un eccellente secondo capitolo, costruito in maniera propedeutica per spiegare tutto il background delle vicende. Friedl è coraggioso nel non voler ripetere la formula del primo volume e la scelta seppur meno immediata lo premia da un lato perché la sua storia si arricchisce e viene solidificata grazie a nuovi personaggi e fondamentali spiegazioni e dall’altro perché Oscarito fornisce una prova incredibile.

Ottima come sempre la cura carto-tecnica con cui Panini Comics confeziona il volume cartonato che presenta solo una breve sezione con sketch e bozzetti preparatori come contenuto extra

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