Sentry – Chi è Sentry? di Paul Jenkis, Jae Lee e AA.VV. | Recensione
Pubblicato il 21 Aprile 2019 alle 10:00
Panini Comics propone in volume una delle miniserie più strane e anti-convenzionali della Marvel: Sentry! Chi è Bob Reynolds e, soprattutto, chi è il suo alterego Sentry, il più grande supereroe del Marvel Universe, e perché nessuno si ricorda di lui? Ce lo spiegano Paul Jenkins e Jae Lee!
Quando Joe Quesada iniziò a collaborare con la Marvel, si rese subito responsabile di iniziative editoriali inusuali per gli standard della Casa delle Idee. Una delle sue prime iniziative fu la divisione Marvel Knights, incentrata su serie e miniserie dai toni più adulti e sofisticati. Tra le varie proposte si segnalò Sentry, da annoverare tra le opere più particolari della casa editrice. La miniserie era incentrata su un personaggio mai visto prima, un nuovo giustiziere in calzamaglia che si univa alla folta schiera degli eroi Marvel.
L’autore era il britannico Paul Jenkins che si era fatto notare alla Vertigo e aveva già firmato la splendida maxiserie Inhumans, ottenendo un buon successo di pubblico e critica. Prima dell’uscita del n. 1 di Sentry, Jenkins disse che si trattava di un personaggio creato nei primi anni sessanta da Stan Lee. Il Sorridente, però, aveva poi deciso di non usarlo perché troppo potente. Molti presero per buona questa affermazione ma, in realtà, la situazione era più complessa, come vedremo.
Innanzitutto, Jenkins introduce Bob Reynolds, un uomo di mezza età che, apparentemente, sembra un tipo qualsiasi. Ha una moglie e la sua vita non è dissimile da quella di tante altre persone. Tuttavia, inizia ad avere strani sogni e visioni che potrebbero alludere a un passato che ha dimenticato. Man mano che la trama procede, Bob scopre, in effetti, di aver perso la memoria e quando la recupera è costretto ad affrontare una verità sconvolgente.
Bob, infatti, era Sentry, il più grande supereroe mai esistito, ammirato dall’intera comunità supereroica. I Fantastici Quattro, l’Uomo Ragno, gli X-Men e altri giustizieri avevano spesso lottato al suo fianco e lo ritenevano un punto di riferimento. Ma alcune domande sorgono spontanee: come mai nessuno se lo ricorda, a parte Hulk? Perché l’opinione pubblica non è consapevole della sua esistenza? E come mai, nel corso degli anni, non ci sono mai stati riferimenti a Sentry negli albi Marvel? Sentry, del resto, era il migliore amico di Reed Richards e per un periodo, a quanto rammenta, era persino riuscito a calmare il collerico Hulk, rendendolo un suo fedele compagno di avventure.
E c’è un’altra domanda insidiosa: che ruolo gioca Void, il peggior nemico di Sentry? Il mistero riguarda proprio questa terribile entità malvagia che, dopo anni di oblio, ritorna in azione, costringendo Bob e gli altri eroi Marvel a unirsi per combatterla. Jenkins svolge una interessante operazione post-moderna, usando un personaggio di sua invenzione e facendo credere che sia stato davvero creato dal Sorridente, e concepisce una trama coinvolgente, benché molto simile a quella del Miracleman di Alan Moore.
I testi e i dialoghi sono profondi e intensi, Vertigo nell’impostazione, e Sentry è da considerare una delle migliori miniserie mai pubblicate dalla Marvel. I disegni sono dello straordinario Jae Lee che concepisce tavole abbellite da stupendi chiaroscuri, perfetti per l’atmosfera cupa e inquietante della storia. Anche lui, come Jenkins, svolge un’operazione post-moderna. Nei cinque episodi della mini, infatti, di tanto in tanto ci sono alcune vignette ambientate nell’ipotetico passato di Sentry. In questo caso Lee si diverte a mimare lo stile di penciler della Silver Age del calibro di Don Heck o Larry Lieber, come se fossero state tratte da ipotetici albi originali effettivamente realizzati ma mai pubblicati.
Allo scopo di proseguire lo scherzo post-moderno, Jenkins propose in seguito cinque albi auto-conclusivi collocati nel passato con Sentry impegnato in vari team-up. In The Sentry/Fantastic Four, Jenkins narra uno scontro tra i protagonisti e il terribile Dr. Destino, avvalendosi dell’estro grafico del bravo Phil Winslade. The Sentry/X-Men vede Bob collaborare con i mutanti del Professor Xavier, in un episodio illustrato dallo spettacolare Mark Texeira. The Sentry/Spider-Man dà informazioni sul legame di amicizia con l’Arrampicamuri, con Rick Leonardi che ci dona tavole di grande livello. The Sentry/Hulk si pregia del talento espressionista dell’immenso Bill Sienkiewicz che concepisce una versione di Hulk memorabile. Infine, lo speciale The Sentry Vs. The Void, di nuovo firmato da Jenkins e Lee, ci fa conoscere i trascorsi riguardanti Bob e la sua nemesi.
Ma, in definitiva, Sentry esiste veramente? Coloro che hanno letto New Avengers di Brian Michael Bendis sanno già la risposta. Io non la fornisco per non sciupare la sorpresa a coloro che ancora non conoscono il personaggio e intendono approfondire l’argomento. In ogni caso, questo volume è da tenere d’occhio per la qualità dei testi e dei disegni.