Tex 702 – Il Tempio nella Giungla | Recensione

Pubblicato il 14 Aprile 2019 alle 18:00

Riuscirà Tex a salvare Patricia Ballard ed il padre, impedendo il loro sacrificio per soddisfare la strega Eztli?

Dopo un albo che ci aveva immerso in atmosfere horror, spingendoci nei luoghi più misteriosi ed esoterici del Messico, ora Tex, assieme a El Morisco ed ai suoi pards, ha l’obiettivo di arrivare al faccia a faccia con la strega Eztli, per scongiurare il sacrificio di Patricia Ballard e del padre.

Prosegue e si conclude la storia avviata nell’albo 701, intitolato La Regina dei Vampiri. Aquila della Notte ha con sé il selvaggio Ikal, il quale avrà il compito di aprire la strada verso il tempio in cui Eztli tiene in ostaggio l’archeologo Ballard, assieme alla figlia. Ma il percorso verso l’obiettivo finale (come ben sappiamo quando si tratta delle avventure di Tex) non sarà così semplice da raggiungere. Ed Aquila della Notte affronterà un duello finale che (così come capita solitamente con Mefisto) avrà di mezzo la magia nera.

Il Tempio nella Giungla chiude un miniciclo di due albi dai quali a livello narrativo ci si aspettava qualcosa di più. La Regina dei Vampiri si era aperto al meglio: tra sacrifici di sette oscure, e pipistrelli vampiri. I lettori amanti dell’horror avevano iniziato ad annusare quelle atmosfere che riescono ad esaltare anche alcune storie texiane. Quell’ odore però non è diventato pervasivo, e si è limitato solo a dare più atmosfera ad una classica storia di caccia al fuorilegge, che in questo caso però è una strega.

Tex, Mangaforever Tex, Mangaforever Tex, Mangaforever

Il che è un peccato perché Gianfranco Manfredi nell’albo che apriva questo miniciclo aveva inserito diversi elementi suggestivi, e capaci di stuzzicare la fantasia dei lettori. A mancare però è stata la  presenza pervasiva della magia nera, dei pipistrelli vampiro (magari utilizzabili per creare qualche presunta difficoltà insormontabile), e dell’horror in quanto tale.

Ma, oltre all’orrorifico, Il Tempio nella Giungla non soddisfa in pieno a livello narrativo perché risulta essere un po’ troppo lineare, senza grossi sbalzi di tensione. Il lettore trova ciò che si aspetta, e questo in una storia che deve sorprendere non è positivo.

Ciò che però latita un po’ a livello narrativo viene esaltato dai fantastici disegni di  Alessandro Bocci. Il fumettista che spesso ha realizzato albi dedicati a Dampyr, nei quali le atmosfere horror sono una prerogativa di base, in questa storia di Tex riesce a dare il meglio di sé.

Oltre all’attenzione ai dettagli (praticamente degna di un Texone), Bocci riesce a offrire sfumature capaci di variare tra il bianco ed il nero, dando ancora più atmosfera ad ambienti che hanno bisogno di risultare molto suggestivi (visto che si gioca con il genere horror).

Se c’è qualcosa di veramente positivo che si può tirare fuori da Il Tempio nella Giungla (e dal suo albo precedente La Regina dei Vampiri) è proprio la presenza dei disegni di Alessandro Bocci, che meriterebbe di comparire più spesso sulla testata texiana (magari anche in una storia non esclusivamente horror).

Rimane il desiderio inespresso di gustarsi una storia texiana in cui l’horror viene veramente esaltato, e capace di mettere Aquila della Notte in grosse difficoltà.

Resta il fatto che questo mini ciclo di Tex dedicato alla strega Eztli sarà comunque ricordato per alcuni personaggi suggestivi, e per i grandiosi disegni di Alessandro Bocci.

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