DC’s Legends of Tomorrow 4×10 – The Gateway | Recensione
Pubblicato il 9 Aprile 2019 alle 20:00
Con il Time Bureau alle loro calcagna, le Leggende dovranno viaggiare indietro all’inizio degli anni ’70 per aiutare il presidente Nixon.
Dopo quasi quattro mesi di pausa, era tornata, la scorsa settimana, DC’s Legends of Tomorrow con un episodio – la nostra recensione QUI – che aveva l’arduo compito di riprendere le fila degli avvenimenti della prima parte di questa quarta stagione – ben concretizzati nel mid-season finale di dicembre – e contemporaneamente portarli avanti visto che di fatto già da questa settimana si entra nel filotto degli episodi finali, ricordiamo che la stagione sarà composta di 16 episodi.
Showrunner e sceneggiatori avevano deciso quindi di concentrarsi sul filone narrativo legato alle creature magiche che, nelle intenzione di Hank Heywood, sarebbero dovute diventare armi a disposizione dell’esercito. In questo senso le Leggende erano dovute correre dietro al kaupe – il lupo mannaro del folklore hawaiano – fuggito con l’aiuto di Mona nel passato, in Messico. L’episodio si era concluso in maniera inaspettata: Mona si era anche lei trasformata in un lupo mannaro, dopo essere stata ferita, e la relazione fra Sara e Ava aveva subito una brusca battuta d’arresto a causa di una serie di incomprensioni legate proprio allo smascherare il piano di Heywood.
Nell’episodio di questa settimana, intitolato The Gateway, Nate e Zari iniziano a lavorare, da infiltrati, nel Time Bureau mentre le Leggende, ospitando ancora la fuggitiva Mona, devo soccorrere il presidente Nixon diventato incapace di mentire proprio alla vigilia del Watergate.
Mentre si cerca di capire chi ha attaccato Nixon, il Time Bureau incalza e non solo la missione sotto copertura di Nate e Zari sembra già giungere al capolinea ma gli intenti di Hank Heywood sembrano anche misteriosamente e drammaticamente convergere con quelli di Neron, il demone che sta dando la caccia a Constantine.
The Gateway prosegue e di fatto conclude l’arco narrativo legato a Hank Heywood e alle creature magiche che, in base a quanto visto in questi due episodi, è stata solo una piccola digressione rispetto alla trama legata a Neron e Constantine.
Poco male se non fosse che l’episodio viaggia in maniera anonima, sia per regia che per sceneggiatura, almeno fino ai minuti finali non offrendo particolari spunti di interesse né dall’ambientazione né dall’interazione fra i personaggi che anzi riprova per la seconda settimana consecutiva ad inserire timidamente una componente drama francamente poco incisiva.
L’episodio sembra iniziare bene ma scivola lento in una parte centrale in cui non si riesce a dare il giusto spazio e la giusta coerenza ai troppi filoni narrativi che vengono un po’ gettati nella mischia lasciando allo spettatore il compito di collegare i vari “punti di vista”.
E’ chiaro che alla luce del finale di questo episodio l’attenzione si sposti sulle modalità con cui questo arco narrativo verrà fatto confluire in quello principale legato a Neron e come verranno gestite le nuove dinamiche fra le stesse Leggende, cambi anticipati in maniera abbastanza evidente nelle ultime due settimane.
DC’s Legends of Tomorrow sta decisamente faticando a ritrovare quello stesso terreno solido che con molta fatica si era guadagnato nella prima parte della stagione non solo a causa della programmazione ballerina ma anche a causa dell’intrinseca debolezza di una formula che non ha mezze misure – o episodi coinvolgenti e divertenti o riempitivi privi di mordente.