Doom Patrol 1×08 – Danny Patrol | Recensione

Pubblicato il 6 Aprile 2019 alle 16:00

…tutti quelli nel mezzo.

La scorsa settimana la Doom Patrol si era sottoposta – con un piccolo aiutino da parte di Mr Nobody, ovvero un topolino intrufolatosi nel corpo di Cliff – ad una seduta di gruppo esternando tutte le paure, i timori e soprattutto i segreti che ogni membro teneva nascosti agli altri – la nostra recensione dell’episodio QUI.

Un episodio di passaggio dovuto dopo aver riunito una banda di reietti così diversi fra loro e diffidenti tanto l’uno dell’altro quanto del mondo esterno. Showrunner e sceneggiatore avevano tentato così un approccio interessante, difficile e se vogliamo anche sperimentale: scavare a fondo nella psicologia dei singoli personaggi prima quando questi si trovano da soli e poi quando si trovano a doversi rapportare con gli altri. Il risultano purtroppo non era stato così incisivo come sperato seppure interessante era stata l’idea di aver messo a nudo le contraddizioni della collaborazione fra i vari membri della squadra modificandone, forse drasticamente, l’equilibrio e la tenuta.

Da qui riparte l’episodio di questa settimana intitolato inequivocabilmente Danny Patrol. Jane è ancora in fuga e Rita e Cliff vengono contattate da quella che è forse la personalità più pericolosa della ragazza: Karen ovvero una inguaribile romantica!

Ma la ricerca di Niles non può subire altri ritardi e infatti Victor e Larry vengono “avvicinati” da Danny. Danny è una strada senziente dalla sessualità fluida che “ospita” uomini, donne e “tutti quelli nel mezzo” che sono finiti nelle crepe della società.

Danny vorrebbe l’aiuto di Niles per sfuggire al Bureau of Normalcy di cui lo stesso Larry era stato vittima molti anni prima, toccherà quindi allo stesso Larry e a Vic respingere l’assalto.

Anche per Cliff e Rita non sarà facile far rinsavire Jane “scacciando” la personalità di Karen…

Non solo con Danny Patrol viene introdotto uno dei personaggi più folli, bizzarri e peculiari della gestione di Grant Morrison della serie a fumetti di Doom Patrol ma in un solo colpo si strizza l’occhio alle tematiche LGBT ponendo al centro dell’attenzione dello spettatore un tema tanto semplice quanto pregnante: cos’è la normalità?

Ecco che quindi la riflessione è lucida senza scadere nella retorica in cui l’accettazione di sé stessi e l’importanza di non giudicare né essere giudicati viene filtrata attraverso l’esperienza di Larry e Vic da un lato e dalla personalità di Karen la cui massima aspirazione è appunto vivere una vita normale, coronare la sua storia d’amore e sposarsi.

L’episodio porta così lo spettatore a riflettere su questo tema e sulle sue ramificazioni in maniera intelligente senza guidarlo in giudizi di sorta né indirizzando la sua riflessione.

Sullo sfondo di questa importante tematica riprende la ricerca di Niles Caulder con showrunner e sceneggiatore che assestano un duro colpo alla squadra, quasi a voler ribadire il carattere drammatico del finale del precedente episodio, dapprima eliminando dalla lista dei possibili alleati proprio Danny e poi facendo perdere nuovamente Jane.

Da un lato Danny Patrol è un episodio che viaggia solido grazie alla forte tematica che ne costituisce la spina dorsale, dall’altro è evidente come si stia iniziando a preparare il terreno per il season finale che, almeno a giudicare da quanto visto negli ultimi episodi, sembra non promettere nulla di buono per i nostri “eroi” e per Chief.

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