Revival Vol. 8 – Resta Ancora Un Po’ | Recensione
Pubblicato il 5 Aprile 2019 alle 11:00
Nella cittadina di Wausau si sta per scatenare l’apocalisse, ed ogni mistero avrà la sua soluzione.
L’ottavo e ultimo volume di Revival chiude una cavalcata durata un paio d’anni, e che ha immerso i lettori in un ambiente in cui realtà e soprannaturale si fondo creando un’amalgama perfetta.
La morte e la resurrezione di Martha Cypress, le indagini sulla sua uccisione portate avanti dalla sorella Dana, le creature ectoplasmatiche che prendono possesso degli abitanti morti della città di Wausau, la guerra civile tra risorti e comunità locale. Tutti questi nodi sono arrivati al pettine, risolvendo gli enigmi sollevati da Tim Seeley e Mike Norton.
L’obiettivo dello sceneggiatore Tim Seeley (così come sottolineato nella postfazione al volume), era quello di calare i lettori in un contesto da lui ben conosciuto (la città di Wausau è quella nella quale è veramente cresciuto), e nel quale alcune di queste vicende (non quelle soprannaturali ovviamente) sono realmente accadute. L’atmosfera alla Twin Peaks si è respirata a pieni polmoni per ben otto volumi, anche se la conclusione della storia ha deciso di virare su tutt’altro genere.
Le ultime pagine di Resta Ancora un Po’, infatti, danno molto spazio all’azione, sottraendo qualcosa di quell’atmosfera thriller e misteriosa che aveva regnato imperante per tutti i precedenti volumi. Con la città di Wausau messa in quarantena, assediata dalle forze militari, e con una lotta civile interna, le atmosfere dell’ultimo volume sembrano più simili a quelle di 1997: Fuga da New York, che ad un film di David Lynch. Il che funziona per certi versi, ma allo stesso tempo depotenzia diversi punti forti della storia.
La questione riguardante l’esistenza delle creature capaci d’impossessarsi dei corpi dei non morti viene risolta con una lotta finale tra fazioni. Perché alla fine (senza fare alcuno spoiler) le creature diventano uno strumento per una contesa di potere. Il che è un qualcosa d’interessante, ma che depotenzia abbastanza tutto l’apparato soprannaturale e misterico che, sotto questo punto di vista, funzionava di più con una visione lynchiana.
Insomma, Resta Ancora un Po’, ultimo volume della serie Revival, scioglie tutti i nodi, raccoglie le file della trama, ma (considerando il potenziale della storia) non soddisfa a pieno. Perché la prospettiva di un racconto di misteri e morti all’interno di una piccola cittadina di provincia americana è sempre intrigante, e dà gusto ai lettori appassionati di thriller e mistery. Ma il fatto che il finale della storia viri parecchio sull’action, lascia un po’ d’insoddisfazione. Ciò non toglie la grande qualità narrativa e artistica di questa serie che è assolutamente consigliata.
A impreziosire Revival sono anche le atmosfere e gli ambienti rappresentanti da Mike Norton, oltre che il suo efficace tocco espressivo sui personaggi (un misto di realismo e cartoonesco adatto al contesto narrativo).
Cosa resterà di Revival? Sicuramente grandi atmosfere, una storia intrigante, dei personaggi efficaci e piuttosto carismatici. In un’epoca in cui i fumetti sono un serbatoio creativo inestimabile per la case di produzione, c’è da aspettarsi che anche la serie di Tim Seeley possa essere, prima o poi, opzionata per un adattamento sul piccolo schermo (una serie televisiva si presterebbe bene alla mole del racconto).
Insomma, Image Comics e Saldapress hanno fatto centro. Revival è sicuramente una delle serie thriller-mistery più intriganti degli ultimi anni. Ed il finale aperto sembra ammiccare ad un possibile e futuro ritorno nella cittadina di Wausau.