Cyrano di Genny Ferrari | Recensione

Pubblicato il 10 Aprile 2019 alle 17:00

Genny Ferrari porta tra le tavole fumettistiche il capolavoro teatrale di Edmond Rostand, sperimentando un inusuale quanto efficace modo di fare fumetto.

Il mondo del fumetto ha ormai si è ormai, da tempo, allontanato dall’etichetta di “prodotto per bambini” abbracciando le tematiche più varie e di “peso” dal punto di vista sociale e, dunque, non ci sorprende che in un volume trovi spazio l’adattamento teatrale di una delle commedie più popolari, Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. Prendendo spunto da un recente spettacolo, Genny Ferrari è riuscita ad offrire al pubblico, grazie alla casa editrice Kleiner Flug (che vanta, nel suo catalogo, moltissimi prodotti legati al teatro e alla letteratura) la visione di una commedia teatrale “imprigionata” però in fogli di carta e mandata avanti narrativamente da balloon pieni di parole.

LA FILASTROCCA

Il fumetto ricalca perfettamente la storia della commedia di Edmond Rostand, che decise di rendere protagonista della sua opera un personaggio ispirato a Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più importanti scrittori francesi del seicento e uno dei precursori della letteratura fantascientifica. Audace, coraggioso, deriso e temuto, Cyrano è un’abile spadaccino continuamente baciato dall’ispirazione poetica, capace di comporre versi in qualsiasi momento…specie per l’amata Rossana, sua cugina e sogno proibito.

Frenato da un ingombrante naso e un aspetto estetico definito “brutto” Cyrano, pur di dimostrare il suo sentimento a Rossana, decide di appoggiare l’amato di lei, Cristiano, aiutandolo a comporre lettere d’amore. Tra azione, guerra e poesia, tra riso e pianto, Rossana si troverà divisa tra due amori: quello fisico per Cristiano e quello suscitato dai versi composti da Cyrano, firmati da Cristiano.

UNA COMMEDIA A FUMETTI

Cioè che più colpisce del Cyrano di Genny Ferrari è la magistrale abilità nell’adattare a fumetti una commedia, riuscendo a non rinunciare a quasi nessuna delle migliori potenzialità delle due arti nel momento che queste, nel libro realizzato, vengono fuse. La trama è più che conosciuta, ma il fumetto risulta essere qualcosa di mai visto prima: a partire dal primo elemento che salta all’occhio iniziando la lettura, ovvero quello della struttura. Divisa in atti proprio come una commedia teatrale, ricalca la divisione in capitoli già vista in tante opere fumettistiche, ma riporta subito alla mente la situazione da palcoscenico; impossibile poi non rimanere colpiti dal linguaggio, racchiuso nelle classiche “nuvolette” ma che, essendo alto e ricercato e soprattutto legato quasi sempre in rima, rende lo scambio di battute tra i personaggi “teatrale”, quasi da canto di conversazione operistico, paradossalmente reso maggiormente efficace dalla struttura stessa tipica del fumetto. Nel finale, quasi seguendo il naturale svolgimento delle trame, tutti questi elementi trovano il punto più alto della loro realizzazione, venendo supportati da un disegno dinamico, capace di trasmette da una semplice tavola lo stile e la gestualità che può essere tipico degli attori di palcoscenico.

Il fumetto risulta essere un’opera sorprendente, fresca, dall’alto contenuto letterario e più che soddisfacente, anche grazie al grande tema della commedia teatrale del celebre poeta drammatico francese: la forza della parola e la capacità (e necessità) di amare, oltre l’aspetto fisico e le avversità. Questo Cyrano rappresenta una perfetta occasione per conservare un “classico” a fumetti e per entrare nel mondo di una casa editrice che, nel giro di poco tempo, potrebbe davvero far parlare di sé.

 

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