Capitan Bretagna La Nascita della Leggenda – Supereroi Le Leggende Marvel 47 – Recensione

Pubblicato il 3 Aprile 2012 alle 09:58

Scoprite le origini del più famoso eroe inglese della Marvel, Capitan Bretagna, in una serie di storie inedite scritte dal deus ex machina dell’universo mutante, l’unico e solo Chris Claremont, e dal padre di Ghost Rider, Gary Friedrich!

Supereroi Le Leggende Marvel 47
Capitan Bretagna La Nascita della Leggenda

Autori: Chris Claremont, Gary Friedrich, Larry Lieber (testi), Herb Trimpe, John Buscema (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Provenienza: USA

Genere: supereroi

Prezzo: € 9,99, 18 x 28, pp. 240, col. e b/n

Data di pubblicazione: marzo 2012


Il successo dei supereroi Marvel, come sanno i fan, non si è limitato al mercato americano e già al principio degli anni settanta le celeberrime creazioni del Sorridente Stan Lee appassionarono lettori di diverse nazionalità. Le edizioni estere dei fumetti della Casa delle Idee ebbero un buon riscontro di vendite e nello specifico italiano non si può non citare la gloriosa Editoriale Corno che nel 1970 propose le rocambolesche avventure dell’Uomo Ragno, Devil e altri eroi.

La Gran Bretagna non fece eccezione e i comic-book Marvel furono pubblicati dalla Odhams Press. A un certo punto, però, Stan Lee, sostenuto dai dirigenti dell’etichetta statunitense, decise di fondare una filiale inglese, la Marvel UK, che avrebbe distribuito direttamente i fumetti di Spidey & Co., alle dirette dipendenze della casa madre. Il mercato britannico, tuttavia, era differente: il tipico albo mensile stile Marvel e DC non era diffuso ma andava invece di moda la rivista settimanale di grande formato, spesso con storie in bianco e nero.

Gli editor della Marvel UK (tra essi ricordiamo il leggendario Dez Skinn e Neil Tennant che poi sarebbe diventato noto come uno dei Pet Shop Boys) optarono per questa formula. Le riviste settimanali presentarono storie dell’Uomo Ragno, dei Fantastici Quattro, di Nick Fury o dei Vendicatori. E dopo iniziarono ad apparire brevi storie d’appendice, a volte realizzate da autori britannici.

Dez Skinn, comunque, riteneva necessario inventare un personaggio direttamente collegabile al background nazionale allo scopo di attrarre i fan inglesi e riuscì a convincere Stan Lee in persona. Di conseguenza, nel 1976 uscì il primo numero di Captain Britain Weekly che presentava le avventure di Brian Braddock, alias Capitan Bretagna, supereroe che otteneva i suoi poteri dopo aver scoperto un amuleto magico grazie alle macchinazioni di Mago Merlino e di sua figlia Roma. Il successo della testata fu immediato e le vicende di Brian (corredate dalle storie dei Fantastici Quattro, di Nick Fury e di estratti da Marvel Team-Up) trovarono un folto numero di estimatori.

A scrivere le storie fu chiamato Chris Claremont che di lì a poco avrebbe estasiato il comicdom con le sue memorabili storie degli X-Men. Essendo inglese, benché trasferitosi in America, era in grado di creare ambientazioni British credibili e delineò le vicissitudini di Brian con abilità. Gli episodi erano brevi e, pur ricorrendo a uno stile espressivo verboso (per i dialoghi Chris fu assistito da Larry Lieber), densi di azione e ricchi di colpi di scena: veri e propri capolavori di sintesi. I disegni furono affidati ad Herb Trimpe, uno dei penciler più kitsch dei comics a stelle e strisce e di certo non eccezionale, ma che comunque si rivelò efficace.

In questo periodo iniziale, quindi, i fumetti appositamente creati per la Marvel UK furono generalmente appannaggio di cartoonist americani e solo dopo il successo di Cap Britain vennero coinvolti talenti britannici. E quando si discute del personaggio si nominano la run del Bardo di Northampton, Alan Moore (già pubblicata da Panini Comics), e quella di Jamie Delano (un tempo disponibile in una pessima edizione Play Press), ma non della prima, sconosciuta ai più. Panini corre quindi ai ripari con questo volume della collana Supereroi Le Leggende Marvel che presenta i ventisette episodi iniziali di Capitan Bretagna, finora inediti in Italia.

Malgrado l’origine mistica, le avventure hanno un taglio più classicamente supereroico e mancano gli elementi esoterici e fantasy attribuibili al personaggio. Ma Chris inserisce character che si riveleranno cruciali per l’universo mutante: la sorella di Brian, Betsy, futura Psylocke (qui in versione diversa dalla sexy ninja che tutti apprezzano); il fratello Jamie; il rissoso ispettore Dai Thomas (che avrà un ruolo in Excalibur); la bella Courtney Ross. Claremont riprenderà Cap in due storici episodi di Marvel Team-Up e in alcuni di Uncanny X-Men, fino poi a giungere, appunto, al serial Excalibur che introdusse definitivamente il giustiziere inglese nel mercato statunitense.

La run fu continuata da Gary Friedrich, mitico scrittore di Ghost Rider. Costui si concentra molto sull’azione, inserendo Cap nel Marvel Universe propriamente detto e utilizzando Capitan America (ed è curioso notare, nell’incontro/scontro tra i due eroi, i riferimenti all’anti-americanismo presente in Gran Bretagna), Nick Fury e il letale Teschio Rosso, in quella che è forse la prima battaglia importante di Brian, e introducendo l’agenzia spionistica Strike (ben nota ai fan di Excalibur e di molte serie Marvel UK). I disegni, come ho scritto, sono del non eccelso Herb Trimpe ma vanno segnalati gli episodi finali illustrati dal grande John Buscema, coadiuvato alle chine dall’ombroso Tom Palmer, che in un suggestivo bianco e nero realizza una delle versioni più convincenti del giustiziere.

Nel corso del tempo, Capitan Bretagna ha subito parecchie modifiche ma le origini si trovano qui e sarebbe bene non trascurare tali produzioni che hanno indubbiamente un valore storico e cronologico. Perciò se volete leggere un buon fumetto d’annata, questo è il volume che fa per voi.


Voto: 7

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