Intervista ad Àlvaro Ortiz | Cartoomics 2019

Pubblicato il 30 Marzo 2019 alle 16:00

Retroscena e curiosità di uno degli autori più amati dal pubblico spagnolo.

Che sia spagnolo o che sia italiano, l’horror parla a tutti con lo stesso linguaggio che si insinua nell’animo umano in maniera inquietante. E Àlvaro Ortiz sa bene come parlare agli amanti del genere. Direttamente da Saragozza esordisce in Italia Murderabilia, un racconto pubblicato da Bao Publishing sulla furbizia di un ragazzo senza lavoro capace di creare un business sul collezionismo di memorabilia provenienti dalle più grandi scene del crimine. Abbiamo intervistato l’autore in occasione del Cartoomics 2019, dove il suo libro è stato accolto calorosamente.

MF:Un horror nero dai colori chiari e dal tratto tondeggiante: Murderabilia sorprende pagina dopo pagina. Dove e come è nata la storia? A cosa ti sei ispirato?

AO: L’ispirazione è arrivata quando ho scoperto l’interesse che c’è attorno agli oggetti collegati ai serial killer, con tanto di siti dedicati per la compravendita. In Murderabilia gli elementi principali sono i gatti coinvolti in una storia macabra e morbosa: esiste davvero un fatto di cronaca simile a questo episodio. Questo tipo collezionismo mi è sembrato molto cinico, infatti anche nel libro il protagonista vuole vendere i gatti al solo scopo di lucrare. Ho lavorato alla storia per circa otto mesi, che furono preceduti da una breve crisi creativa. Diciamo che è un processo dal quale passo quasi obbligatoriamente!

MF: Quali sono gli autori a cui fai riferimento?

AO: Ho moltissime ispirazioni! Vengono tutte dal mondo del cinema, dalla letteratura, dalla lettura di altri fumetti… Sono talmente tante che è difficile dire quale prevalga sull’altra. Sicuramente i miei disegnatori di riferimento sono Daniel Clowes e Olivier Schrauwen, quest’ultimo molto famoso in Spagna e in Francia. Effettivamente è difficile dirlo, perché nel mio disegno non si vedono subito questi riferimenti. Invece per quanto riguarda la parte narrata direi Paul Auster, al quale ho “rubato” un pezzo di storia e l’ho inserito nel mio prossimo lavoro, che spero venga presto pubblicato in Italia.

MF: A proposito di Italia, è la prima volta che sei qui?

AO: Ho vissuto nove mesi a Roma per una residenza artistica, ma è la prima volta che sono in Italia per promuovere un mio libro. A Roma ho lavorato a un altro graphic novel, che in Italia è ancora inedito. Sono molto contento anche dell’esperienza di questo Cartoomics: il calore dei lettori è bellissimo e hanno affollato lo stand di Bao Publishing, sono molto soddisfatto delle loro recensioni!

MF: Come descriveresti la tua esperienza con Bao?

AO: Sono soddisfatto, anche perché conoscevo già Bao Publishing, dato che quando giravo tra le librerie della Capitale vedevo il loro logo nei libri sulle vetrine… Quando Michele Foschini ha proposto di pubblicare Murderabilia ero molto contento! È molto bello sapere di far parte della squadra di autori Bao!

 

MF: Nei tuoi prossimi progetti, sperimenterai altri stili diversi da quelli di Murderabilia? Quale altro genere narrativo ti piacerebbe raccontare? Sei già al lavoro su qualcosa di nuovo?

AO: Sono in una sorta di crisi creativa, ma spero di risolverla presto. Sotto il punto di vista grafico, il mio stile mi soddisfa così com’è: lo sto giusto rifinendo un po’. Per quanto riguarda altri generi narrativi su cui lavorare, mi piacerebbe affrontare il genere horror e lo sci-fi. Lo humor nero di Murderabilia è uno dei miei primi obiettivi realizzati, ora vediamo gli altri!

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