Riverdale 3×17 – The Raid | Recensione

Pubblicato il 28 Marzo 2019 alle 20:00

La Fattoria e il traffico di droga dei Gargoyles stringono Riverdale in una morsa letale.

L’episodio della scorsa settimana – la nostra recensione QUI – era stato l’annuale episodio musicale in cui gli studenti della Riverdale High avevano messo in scena il musical Heathens. Come ogni anno questo episodio mette sotto i riflettori la componente più teen della serie e nello specifico la scorsa settimana i ragazzi erano stati costretti a mettersi a nudo, sotto la spinta di Evelyn, rivelando così nuove relazioni ed equilibri.

L’episodio però aveva anche depauperato, forse definitivamente, Hiram del suo ruolo di villain in favore di Gladys – seppure leggermente in ombra – e riportando in primo piano la minaccia rappresentata dalla Fattoria sancendo così l’ideale orizzonte per questa ultima parte di stagione: due forze contrapposte che metteranno i protagonisti nel mezzo delle proverbiali incudine e martello.

Lo sfondo dell’episodio di questa settimana, intitolato The Raid, è quello che vede i genitori di Veronica in definitiva rotta di collisione e la Fattoria prendere sempre più piede in città con un numero crescente di adepti.

Betty continua la sua indagine nel tentativo di smascherare il culto e chiede a Cheryl di infiltrarsi per raccogliere prove mentre Jughead è impegnato, insieme ai suoi Serpents, in una guerra al nuovo spaccio in città che si traduce in una guerra fredda con la madre.

Intanto Hiram Lodge è pronto ad inaugurare la sua nuova prigione e Archie riceve la telefonata da Mad Dog, suo vecchio compagno in riformatorio, che lo avverte che i detenuti minori verranno trasferiti lì dove è già pronto ad essere rimesso in piedi il fight club. Il ragazzo chiede quindi aiuto a Veronica per fermare il trasferimento.

Mentre l’operazione di infiltrazione di Betty e Cheryl naufraga, Archie e Jug si alleano avendo localizzato con tutta probabilità il centro nevralgico dello spaccio.

The Raid è un solidissimo episodio di passaggio che conferma le sensazioni avute negli ultimi episodi ovvero uno scenario in cui la città è stretta da un lato nella morsa della Fattoria e dall’altro in quella dello spaccio di droga facente capo a Gladys Jones e attuato materialmente dai Gargoyles.

In questo senso la sceneggiatura è ben congegnata e riesce a far confluire organicamente sia i filoni narrativi principali che quelli secondari aprendo, soprattutto per questi ultimi, nuove ed inattese declinazioni. Il climax dell’episodio è giustamente l’assalto al centro di spaccio che paga dazio per struttura e scelte registiche ad uno dei migliori film d’azione degli ultimi 15 anni che dà anche il titolo allo stesso episodio.

Il ritmo dell’episodio si mantiene comunque alto sfruttando tutti i possibili risvolti dei filoni narrativi principali ed è proprio qui che forse mostra un po’ il suo limite. Soprattutto per quanto riguarda la Fattoria la serie sta trasciando, e rimandando, forse da un po’ troppo tempo un suo reale sviluppo frenandone la reale efficacia.

Da segnalare inoltre come questa settimana ritorni prepotente, sia per la Fattoria che per i Gargoyles, ad affacciarsi quella componente “mistica” che aveva in qualche modo dominato la prima parte di stagione e non del tutto convincente. Vedremo se in questa parte finale della terza stagione sarà sfruttato meglio.

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