Black Lightning 2×16 – The Book of the Apocalypse, Chapter Two: The Omega | Recensione
Pubblicato il 27 Marzo 2019 alle 16:00
E’ tempo di season finale per Black Lightning. Riuscirà Tobias Whale ad ultimare il suo piano e diventare il più grande trafficanti di meta-umani al mondo?
Nell’episodio della scorsa settimana – la nostra recensione QUI – aveva visto Tobias Whale inscenare la prima dimostrazione con i suoi super meta-umani pronti ad essere venduti al miglior offerente. Ovviamente erano subito intervenuti Black Lightning e Thunder riuscendo persino a rintracciare il covo del villain dove contemporaneamente si erano diretti il redivivo Lala e Jennifer, con la sua uniforme nuova di zecca, entrambi in cerca di vendetta.
Whale era riuscito a fuggire e proprio Jennifer aveva subito una crisi collassando a causa della difficoltà di gestire i suoi poteri.
L’episodio di questa settimana, il season finale di questa seconda stagione, intitolato The Book of the Apocalypse, Chapter Two: The Omega, vede Whale ancora in fuga e Gambi ferito dopo aver soccorso Jennifer.
Il piano del villain è semplice: scatenare il caos a Freeland, facendo leva sulla latente tensione della città, liberando i meta. E’ proprio Black Lightning, insieme a Lynn, a scoprire il dove vengono custoditi i meta trafugati dall’ASA ma mentre lo stesso eroe con Thunder è in città a sedare i disordini e ad affrontare i super meta, le capsule vengono aperte mandando in fumo anche il piano dell’Agente Odell.
Il segnale inviato per aprire le capsule permetterà a Lynn di rintracciare il nascondiglio di Tobias dove convergeranno Lala e soprattutto Jennifer ma toccherà a Black Lightning dare il colpo di grazia alla sua nemesi.
Intanto l’Agente Odell ha messo le mani su alcuni dei meta liberati ma non sarà l’unica “sorpresa” che riserverà a nome dell’ASA, la minaccia della Markovia è all’orizzonte.
The Book of the Apocalypse, Chapter Two: The Omega è un season finale più che dignitoso. Il ritmo dell’episodio è sempre alto e capitalizza su quanto costruito nella seconda parte di stagione seppur in maniera non perfetta e con qualche elemento che poteva essere sfruttato sicuramente meglio se non addirittura non ripreso affatto come ad esempio Lala.
Quindi spazio all’azione per tutto l’episodio, con qualche sequenza che viene penalizzata dall’uso abbondante della CGI sempre a basso budget, mentre il tema della vendetta è il volano su cui di fatto ruotano gli avvenimenti fino al debutto ufficiale di Jennifer nei panni di Lightning. Il tema viene poi ripreso, e filtrato attraverso la più classica riflessione sul supereroismo, nel finale che, come ampiamente ipotizzato già la scorsa settimana, anticipa scenario e villain della prossima stagione concentrandosi molto sull’aspetto supereroistico della serie e sfruttando al massimo il filone narrativo dei meta-umani.
Interessante in tal senso è anche l’aver chiuso il cerchio con Tobias Whale, villain spesso “confuso” dai suoi stessi piani che non ha mai saputo imprimere alla serie la sua impronta risultando macchiettistico e privo di mordente in più di un frangente pur essendosi ripreso per fortuna negli ultimi episodi.
Se si dovesse definire questa seconda stagione di Black Lightning con un aggettivo si potrebbe usare “indecisa”.
La serie purtroppo non ha saputo capitalizzare su alcuni dei temi e delle istanze migliori visti l’anno scorso – quelli sociali giusto per dirne uno – trascinandosi con alcuni episodi dagli imbarazzanti connotati riempitivi. Il meglio quest’anno è arrivato quando si è invece imbracciato il lato supereroistico, aspetto che forse andrebbe coltivato in maniera più convincente mentre il percorso di crescita di Jennifer è andato un po’ troppo a singhiozzo spesso strozzato da una componente drama troppo marcata se non addirittura stucchevole.
La serie è stata già confermata per una terza stagione ma è indubbio che bisogna fare tesoro tanto degli aspetti positivi di questa seconda quanto dei gravi ed evidenti “passaggi a vuoto”.