Just A Pilgrim L’Integrale – Garth Ennis – Recensione

Pubblicato il 2 Aprile 2012 alle 10:58

Magic Press include in un unico volume tutto il materiale imperniato sull’inquietante e violento Pellegrino, antieroe ideato dal maestro di Preacher, l’unico e solo Garth Ennis, coadiuvato alle matite dal grande Carlos Ezquerra!

Just A Pilgrim L’Integrale

Autori: Garth Ennis (testi), Carlos Ezquerra (disegni)

Casa Editrice: Magic Press

Provenienza: USA

Genere: Fantascienza

Prezzo: € 20,00, 17 x 26, pp. 240, col.

Data di pubblicazione: marzo 2012


Garth Ennis è passato alla storia del fumetto americano grazie al trasgressivo Preacher, a suo tempo uno dei mensili di punta della Vertigo. E coloro che hanno apprezzato il comic-book si sono accorti della versatilità della sua ispirazione. Le violente e spiazzanti avventure del Reverendo Jesse Custer, infatti, erano un riuscito amalgama di vari generi narrativi: erano presenti, ovviamente, l’horror e le suggestioni legate all’esoterismo. Ma non mancavano influssi noir e pulp e stilemi del western e della gloriosa tradizione delle war stories.

Nello stile ennisiano si rilevavano inoltre ossessivi riferimenti religiosi e biblici, spesso presentati in chiave sarcastica, se non blasfema. E in numerose interviste Ennis chiarì che, a suo modo di vedere, la religione costituisce un sostegno psicologico per molte persone ma anche un’insidiosa forma di controllo delle coscienze ed è quest’ultimo aspetto che l’autore intendeva denunciare (e sbeffeggiare).

Tali dettagli hanno però reso i suoi fumetti manieristi e se prendiamo, per esempio, in considerazione la sua run di Punisher o miniserie come Back to Brooklyn o gli splendidi one-shot intitolati War Stories, ci si può rendere conto che lo sceneggiatore è sovente ripetitivo. In un certo qual modo, ciò vale pure per Just A Pilgrim, volume Magic Press che include le miniserie Dynamite Just A Pilgrim, appunto, e Just A Pilgrim: Garden of Eden, imperniate su un ennesimo antieroe ennisiano: il violento Pellegrino.

Lo sfondo delle story-line potrebbe essere definito fantascientifico, mutuato dai film catastrofici e dalle distopie genere Interceptor, tanto per capirci. C’è stato un terribile cataclisma, denominato Ustione: il sole ha quasi distrutto la terra prosciugando gli oceani e i superstiti sono costretti a vivere in una situazione a dir poco precaria. Alcuni individui, simili a pionieri del Far West (che possono far pensare ai protagonisti di Ombre Rosse di John Ford), per una serie di circostanze sono costretti ad attraversare l’Atlantico ormai prosciugato.

Incontrano il cupo Pellegrino, ex soldato che, prima dell’Ustione, per sopravvivere in un contesto difficile aveva divorato i suoi compagni d’armi, trasformandosi in cannibale. Internato in manicomio, scopre la Bibbia e Dio e dopo l’Ustione si fa chiamare Pellegrino, combattendo coloro che considera agenti del Maligno. Il Pellegrino si offre di accompagnare i malcapitati nel loro viaggio, a mo’ di John Wayne pronto a difenderli dagli indiani. E gli indiani dell’universo distopico del comic-book sono mercenari agli ordini dell’agghiacciante Castenado, un pazzo con uncini al posto delle mani e due gambe di legno che si atteggia a bucaniere dei tempi andati.

Bastano questi accenni per intuire come Just A Pilgrim sia un prodotto tipicamente ennisiano e ovviamente sangue, efferatezze e mostruosità si sprecano. Ma c’è ironia, acre e urticante come di consueto, e nel complesso la trama si legge con piacere, per giunta con un’interessante impostazione testuale basata su stralci di diario di un ragazzino che subisce il fascino del Pellegrino.

Questa impostazione è presente anche nella seconda mini, benché stavolta sia il diario di una dottoressa a fungere da struttura narrativa. Il Pellegrino giunge in una specie di giardino, realizzato da alcuni scienziati dopo l’Ustione allo scopo di far crescere piante e popolarlo di animali. Qui la storia è più horror a causa della presenza di disgustosi organismi alieni che si insinuano nei corpi, controllandoli come se fossero zombi. E sono palesi i rimandi ai film di Romero o ai classici b-movies fantascientifici degli anni cinquanta.

Ennis fa un buon lavoro, con testi aggressivi e dialoghi irriverenti. E i disegni sono appannaggio di Carlos Ezquerra, noto collaboratore di Garth. Il penciler è bravissimo e caratterizza i personaggi con abilità, rappresentando in maniera credibile gli incubi partoriti dal cervello di Ennis e costruendo la tavola in maniera creativa. E non si devono trascurare i colori di Paul Mounts e di Ken Wolak. Il volume, inoltre, comprende una serie di splendide pin-up realizzate da maestri del calibro di Bill Sienkiewicz, J.G. Jones, Mark Texeira, Dave Gibbons e altri. Nel complesso, quindi, l’integrale di Just A Pilgrim è una proposta valida e non deluderà gli estimatori di Ennis.


Voto: 7

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