Conan Vol. 1 | Recensione

Pubblicato il 27 Marzo 2019 alle 18:00

Panini Comics propone le prime leggendarie storie di Conan Il Barbaro, scritte da Roy Thomas e disegnate dallo spettacolare Barry Windsor-Smith! Non perdete questo volume che presenta un capolavoro assoluto del fumetto americano!

Roy Thomas ha avuto un ruolo molto importante per ciò che concerne l’evoluzione della Marvel negli anni settanta. L’allora giovane allievo di Stan Lee si rese responsabile di iniziative editoriali coraggiose che si differenziavano da quelle riguardanti i soliti supereroi. Thomas, infatti, sapeva che i giustizieri in calzamaglia erano tornati di moda nell’ultimo decennio grazie all’operato di Stan Lee, Jack Kirby, Steve Ditko e altri straordinari autori. Tuttavia, il trend poteva anche concludersi e Thomas ritenne giusto proporre serie di varo genere.

Si concentrò, in particolare, sul fantasy. Si accorse che i libri di Conan, il barbaro cimmero creato da Robert E. Howard, vendevano bene e pensò a eventuali versioni a fumetti, in grado di suscitare l’attenzione dei fan dello sword & sorcery. In principio, l’idea non entusiasmò Stan Lee ma Thomas incominciò a esplorare la cosa, creando prima Arkon il Magnifico, un personaggio simile a Conan che apparve in un episodio di Avengers, e poi Starr l’Uccisore, antesignano del Conan fumettistico, in un albo dell’antologico Chamber of Darkness.

I lettori si incuriosirono e, dopo aver raggiunto un accordo con gli eredi di Howard, Thomas riuscì a far partire il progetto di Conan. I testi furono affidati a lui e il disegnatore scelto fu Barry Windsor-Smith che all’epoca si firmava semplicemente Barry Smith. Aveva già fatto qualcosa per la Marvel ma non era certo una star. In ogni caso, furono loro a realizzare il primo numero di Conan The Barbarian e il resto, come si suol dire, è storia.

Dopo un periodo stentato, infatti, il comic-book si impose, grazie alle storie avvincenti di Thomas e ai disegni di Smith che, episodio dopo episodio, divennero sempre più sofisticati e personali. Se inizialmente Barry si collegava allo stile di Kirby, ancora imperante alla Marvel, presto se ne allontanò e rivelò nei suoi splendidi lavori l’influsso dell’estetica preraffaellita e del liberty. Il suo Conan, pur essendo un barbaro, aveva una figura aggraziata e l’eleganza, la raffinatezza e la cura maniacale dei dettagli fecero di Conan The Barbarian una pietra miliare non solo della Casa delle Idee ma del fumetto americano in generale.

Panini Comics pubblica ora un Omnibus che include i primi storici ventisei numeri del comic-book. Thomas si sbizzarrisce, descrivendo, numero dopo numero, il mondo pericoloso e inquietante dell’era hyboriana in cui agisce il barbaro. Non mancano mostri, stregoni malvagi, dimensioni infernali, donne sensuali e infide e combattimenti all’ultimo sangue. Insomma, gli amanti dell’heroic fantasy avranno pane per i loro denti. Tra gli episodi bisogna segnalare quello del n. 6, Ali su Shadizar, considerato uno dei migliori di Conan mai realizzati.

Nei nn. 14/15 Thomas collabora addirittura con il romanziere Michael Moorcock e con un altro sceneggiatore, James Cawthorn. I tre narrano un insolito team up tra Conan e un altro fondamentale eroe fantasy, Elric di Melniboné, creato da Moorcock. Va tenuto d’occhio il n. 23 che segna l’esordio fumettistico dell’aggressiva Red Sonja, destinata a diventare uno dei personaggi più amati dai fan. I disegni di Smith, come ho già scritto, si fanno sempre più preziosi e gli ultimi episodi sono Arte con la maiuscola.

Ma non mancano altri straordinari penciler. I nn. 17/18 sono illustrati dallo straordinario Gil Kane che sfoggia il suo consueto tratto aggressivo e incisivo. Il n. 21 è il risultato dell’unione dei talenti del raffinato P.C. Russell e di Val Mayerick. E nel n. 26 arriva John Buscema che poi disegnerà il maggior numero di storie del barbaro. Il suo Conan è più aggressivo e rozzo, se paragonato a quello di Smith, ma è veramente efficace e in seguito diventerà un punto di riferimento per i tanti disegnatori che si occuperanno della collana.

Il volume include pure il già citato n. 4 di Chamber of Darkness, realizzato sempre da Thomas e Smith, che presenta Starr l’Uccisore, e ci sono poi i nn. 1-4 dell’antologico Savage Tales. Anche in queste avventure Thomas e Smith danno il meglio di sé, proponendo situazioni più estreme e violente di quelle presenti nel comic-book regolare. Il n. 2 vede la presenza di Valeria, altra affascinante guerriera che apparirà spesso nelle avventure di Conan, e il n. 4 è disegnato da un’altra leggenda, l’oscuro e suggestivo Neal Adams.

Insomma, se proverete questo volume scoprirete lavori di qualità sopraffina.

 

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