Conan Il Barbaro 1 di Jason Aaron e Mahmud Asrar | Recensione
Pubblicato il 16 Marzo 2019 alle 11:00
Il più grande guerriero di tutti i tempi ritorna alla Marvel! Non perdete il primo numero della nuova serie di Conan Il Barbaro, scritta da Jason Aaron e disegnata da Mahmud Asrar!
Come molti sanno, negli anni settanta la Marvel pubblicò con successo diverse serie dedicate a Conan, forse il più famoso e importante personaggio dell’heroic fantasy, creato dal romanziere texano Robert E. Howard. Fu Roy Thomas l’artefice di questa operazione, consapevole del fatto che i libri di Conan riscuotevano notevole successo e che un’eventuale serie a fumetti poteva attrarre non solo i fan del barbaro ma anche potenziali lettori non interessati ai supereroi.
Il resto, come si suol dire, è storia. Conan The Barbarian divenne presto uno dei comic-book più amati e apprezzati della Marvel, grazie ai testi dello stesso Thomas e agli spettacolari disegni di artisti del calibro di Barry Windsor-Smith e John Buscema. In seguito ci furono altre collane sul violento Cimmero ma nei primi anni novanta la Marvel ne perse i diritti di adattamento. In ogni caso, i fan ebbero ancora l’opportunità di leggere altre sue storie a fumetti grazie alla Dark Horse.
Adesso la situazione è mutata e la Marvel ha di nuovo la possibilità di usare Conan e Panini Comics dà il via all’attuale serie del Cimmero. Il comic-book è scritto da Jason Aaron, uno dei nomi di punta del comicdom americano contemporaneo, e bisogna dire che è senz’altro adatto a narrare le gesta del barbaro, dal momento che ha spesso avuto a che fare con personaggi violenti e aggressivi. Dimostra sin dal principio di conoscere bene l’atmosfera tipica dell’eta hyboriana in cui agisce Conan, nonché la sua psicologia.
La struttura della trama, inoltre, è interessante. Questo primo capitolo, infatti, è incentrato sulla lotta tra il barbaro e una spaventosa strega dalle pessime intenzioni e la vicenda non è, quindi, priva di intriganti elementi horror. Tuttavia, si colloca nel passato poiché il vero e proprio protagonista della story-line è un Conan ormai maturo, divenuto sovrano del mitico regno di Aquilonia. Gli avvenimenti del passato, però, come avranno modo di scoprire i lettori, influenzano il presente e Aaron crea le premesse di una trama che sicuramente si rivelerà complessa, articolata e avvincente.
I testi sono ben curati e richiamano in parte lo stile delle storie classiche degli anni settanta, senza, comunque, arrivare agli eccessi di verbosità del pur bravo Roy Thomas. Per ciò che concerne l’aspetto testuale, quindi, Conan The Barbarian promette decisamente bene. Il discorso, però, si complica per ciò che concerne i disegni di Mahmud Asrar.
Intendiamoci, si tratta di un penciler valido e nel contesto specifico di questa serie si rivela efficace. Ma il suo tratto è eccessivamente grezzo e aspro e non concede molto all’estetica e alla raffinatezza. Le chine rendono sgraziate le figure umane e si rivelano prive di plasticità ed eleganza. Le sequenze di battaglia, fondamentali per una collana simili, sono ben concepite ma mancano di dinamismo. Insomma, diciamola tutta, tanto per essere brutali: la serie straordinaria del 1970 aveva esordito con Barry Windsor-Smith che nel giro di pochi albi avrebbe proposto tavole di bellezza sublime. Quella attuale inizia con Mahnud Asrar che, nel migliore dei casi, è un onesto mestierante.
In appendice all’albo c’è poi la prima puntata di un romanzo, La Stella Nera, scritto da John C. Hocking, uno degli autori che negli ultimi anni si è occupato del barbaro. L’opera è peraltro collegata alla storia concepita da Aaron. Nel complesso, come giudicare questa prima uscita? Per quanto riguarda i testi, è senz’altro di buon livello. Lo è meno, invece, per i disegni. Tuttavia, sicuramente piacerà ai fan di Conan e agli estimatori dell’heroic fantasy.