Tex 701 – La Regina dei Vampiri | Recensione
Pubblicato il 10 Marzo 2019 alle 19:00
Mistero e antichi culti nelle terre messicane sono al centro del nuovo intrigante albo di Tex.
E finalmente arrivò l’horror. O forse no? Il nuovo albo di Tex ripropone uno dei generi che ha segnato la lunga epopea texiana: appunto l’horror. Ma quella che poteva sembrare una storia fatta di mistero, vampiri ed oscurità, in realtà nasconde dietro un canovaccio un po’ più classico per il canone del ranger più conosciuto del fumetto italiano.
La storia al centro di La Regina dei Vampiri ha come protagonista una società segreta, detta dei “Custodi“, che si accanisce contro gli stranieri che s’impossessano di antichi manufatti messicani. E due archeologi, Colson Ballard e la figlia Patricia, saranno al centro delle attenzioni dei Custodi. Dopo la loro scomparsa Tex ed i suoi pards saranno chiamati in causa per risolvere il caso, e per proteggere la città di Mapimì, la quale è stata presa d’assalto proprio dalla setta dei Custodi, e nella quale si trova Don Rodrigo de La Hoya, un collezionista in grave pericolo.
Questo nuovo albo di Tex ci mostra un Messico misterioso, immerso nei riti di antiche tribù, e con preziosi manufatti al centro di contese che sembrano andare al di là delle sole credenza di una setta. Diciamo subito che per dare il giudizio completo su questa storia servirà leggere Il Tempio nella Giungla, il prossimo albo nel quale verranno portate avanti le vicende.
Nel frattempo c’è da dire che la scrittura di Gianfranco Manfredi (autore del soggetto e della sceneggiatura) è solida, e si basa su una trama interessante che però viene troncata a metà del percorso, facendo comunque intuire che dietro alla minaccia dei Custodi, c’è qualcosa (o meglio qualcuno) che manovra il gruppo per alcuni interessi particolari.
Ciò che veramente rende imperdibile questo albo sono i disegni di Alessandro Bocci, il quale realizza le tavole usando dei tratteggi pregevoli, unendoli alla solidità fisica dei personaggi rappresentati (in pieno stile Claudio Villa), e creando l’atmosfera ideale per una storia che concilia mistero ed azione. La qualità dei disegni di Bocci è una vera gioia per gli occhi, e rende ogni tavola un piccolo gioiello, richiamando la qualità e lo stile di un autore magistrale quali è Andrea Accardi.
Insomma, questa storia di Tex ha più di un motivo per essere letta. Sicuramente il fatto che la narrazione venga interrotta a metà del suo ciclo lascia sospesi alcuni giudizi, ma ci sono tutte le basi, sia narrative che visive, per poter parlare di un grande fumetto.
Certo, quel titolo iniziale, con la suggestiva copertina di Claudio Villa a corredo, mette in evidenza un’atmosfera horror, che nell’albo si respira poco (anche se non preclude la qualità in sé della storia). Certo è che questi elementi stuzzicano tanto, e invogliano a leggere presto una storia di Tex in pieno stile horror, considerando che Aquila della Notte ha avuto in passato delle grandi esperienze orrorifiche che hanno deliziato i lettori. Non per niente uno dei nemici principali di Tex è lo stregone Mefisto, il quale dovrebbe apparire presto sulla serie regolare. E i texiani non vedono l’ora di ritrovare la principale nemesi di Aquila della Notte in una nuova intrigante avventura.