Roma Antica – Alix Senator: I Demoni di Sparta – Historica Vol. 76 | Recensione
Pubblicato il 2 Marzo 2019 alle 10:00
Historica inizia a proporre le avventure di Alix, storico personaggio del fumetto di area francofona! Valérie Mangin riprende l’eroe romano ideato dal compianto Jacques Martin per raccontare una storia dai toni cupi e drammatici!
Mondadori Comics aveva pubblicato alcuni degli episodi più rappresentativi di Alix, uno dei personaggi più importanti e popolari del fumetto di area francofona. Ideato dal compianto Jacques Martin, Alix era un giovane romano dell’epoca augustea spesso implicato in vicissitudini complesse e articolate. Martin conquistò i lettori francesi non solo grazie alla sapiente costruzione delle trame ma anche all’accuratezza storica che rendeva credibili le ambientazioni.
Di recente, Valérie Mangin ha voluto rendere omaggio a Martin riprendendo Alix ma compiendo nello stesso tempo un’operazione quasi revisionista. Il suo Alix, infatti, non è più un adolescente ma un uomo maturo divenuto senatore. I toni delle avventure sono più adulti e non mancano momenti cupi e drammatici. Mondadori Comics aveva pubblicato i primi episodi della serie Alix Senator nella ormai conclusa collana Prima e ora ha deciso di proporne i rimanenti su Historica.
La sede è appropriata poiché, come scopriranno coloro che leggeranno questo volume, l’ambientazione storica gioca un ruolo preponderante. Alix, dunque, è ormai un senatore al servizio di Augusto e viene incaricato di svolgere una missione non priva di rischi. Deve recarsi in Grecia poiché un messo di Roma è stato ucciso e tocca a lui indagare. L’uomo aveva il compito di portare a Roma i libri sibillini, antichi testi che custodiscono importanti segreti.
La situazione non è certo semplice perché i libri sono scomparsi e l’odio nei confronti dei romani è elevato, come apprenderanno Tito, figlio di Alix, e Chefrem, un egiziano da lui adottato. I due ragazzi saranno al centro soprattutto delle vicende del secondo episodio incluso nel volume, incentrato sulle macchinazioni dei sacerdoti dell’agghiacciante culto di Cibele, la dea asiatica che concede potere e vita eterna a chiunque sia disposto a venerarla.
Valérie Mangin punta sui registri classici dell’avventura, senza rinunciare a delineare con rigore il contesto storico che fa da sfondo alla trama. Prevale comunque un tono cupo e inquietante e la versione contemporanea di Alix non ha nulla della solarità di Jacques Martin. Tra sangue, violenza, evirazioni, la Mangin costruisce una story-line avvincente, senza stravolgere il personaggio e rendendolo al passo con i tempi.
I testi e i dialoghi sono curati ed efficaci e nel complesso, quindi, Valérie Mangin fa davvero un buon lavoro. I disegni sono di Thierry Démarez che ha uno stile elegante, raffinato, evanescente, realistico nell’impostazione e molto suggestivo. Spesso rivela maestria e delicatezza nella rappresentazione delle figure umane e quando raffigura i paesaggi greci e le ambientazioni urbane dimostra un’attenzione maniacale nei confronti dei dettagli. Le scene di battaglia sono poi ricche di dinamismo.
Le matite sono inoltre valorizzate dai colori foschi e crepuscolari dello stesso Démarez. Si adattano perfettamente al tono cruento e quasi thriller della storia e il risultato complessivo è eccellente. Di conseguenza, questo volume è da tenere d’occhio e ha il merito di riprendere un personaggio interessante e dalle grandi potenzialità.