Ms. Marvel Vol. 1 | Recensione

Pubblicato il 26 Febbraio 2019 alle 11:00

Siete pronti per le storie di Carol Danvers, l’attuale Capitan Marvel, realizzate nel periodo in cui si chiamava Miss Marvel? Allora non perdete questo Marvel Masterwork con le sue prime avventure scritte dal grande Chris Claremont!

In occasione dell’arrivo del film di Capitan Marvel, Panini Comics propone un volume della collana Marvel Masterworks dedicato a Carol Danvers, protagonista assoluta della pellicola. Come sanno tutti i fan, però, Carol in principio si faceva chiamare Miss Marvel e fu con questo nome che esordì negli anni settanta. Questi suoi primi episodi sono interessanti ed ebbero pure il pregio di introdurre personaggi che in seguito si sarebbero rivelati piuttosto rilevanti, come vedremo.

Miss Marvel nasceva con l’obiettivo di creare una eroina forte e coraggiosa, conseguenza delle istanze femministe dell’epoca. Carol, infatti, dopo aver lavorato in ambito militare a Cape Canaveral, è la direttrice della rivista Now!. Era, quindi, secondo le intenzioni, il simbolo della donna indipendente e sicura di sé. Certo, il costume discinto e le sue forme erano tipiche di una mentalità maschile ma in quel periodo non si andava per il sottile.

Spettò a Gerry Conway, mitico sceneggiatore di Amazing Spider-Man, tenere a battesimo la serie. Carol era già apparsa negli anni sessanta nel comic-book di Capitan Marvel. Conway si collegò proprio alla vicenda con Mar-Vell rivelando che, durante uno scontro tra l’eroe Kree e il perfido Yon Rogg, Carol aveva acquisito superpoteri. Inoltre, almeno come viene raccontato nei primi numeri di Miss Marvel, ha perso la memoria.

Conway imposta tutto sul classico Marvel style, usando personaggi noti ai Ragno-fan come lo Scorpione. Ma ci sono pure fugaci apparizioni di Peter Parker, di Mary Jane e del collerico Jameson, editore di Carol. Il ritmo delle avventure è piacevole e Conway svolge un buon lavoro ma dal n. 3 cede il posto a Chris Claremont, colui che successivamente sarebbe stato conosciuto come il deus ex machina dell’universo mutante.

Chris era ancora agli inizi della sua straordinaria carriera ma con Miss Marvel cominciò a concepire complesse e labirintiche trame che sarebbero diventate tipiche del suo stile. Dopo uno scontro tra Carol e il robotico Uomo del Giudizio nei nn.3/4 e un divertente team-up con la Visione nel n. 5, delinea una sequenza incentrata sulle macchinazioni del letale Modok. Il ritmo narrativo è veloce e sincopato e Chris firma un fumetto piacevole dai toni tradizionalmente supereroici.

Bisogna segnalare il n. 6 in cui appare Grottesco, un vecchio nemico degli X-Men di prima generazione, e il n. 9 che segna l’esordio di Deathbird, destinata a diventare una dei villain fondamentali di tante X-saghe dello stesso Claremont. A volte si diverte a sperimentare proponendo avversari mistico/esoterici del calibro di Ecate, in compagnia dei bizzarri Elementali, e nemici più urbani come Sapper e Steeplejack. Insomma, sebbene un po’ datato, Miss Marvel è un comic-book intrigante che piacerà ai lettori che apprezzano una classica serie supereroica.

Per quanto riguarda i disegni, il livello è discontinuo. I primi due numeri sono illustrati dal compianto John Buscema, uno dei nomi storici della Marvel, che realizza tavole di notevole impatto visivo. Molti altri episodi sono appannaggio di Jim Mooney, conosciuto per aver realizzato tanti albi di Supergirl alla DC. In un certo qual modo, Carol, soprattutto quando è in costume, può far pensare a volte all’amatissima cugina di Kal-El.

Il n. 9 è disegnato invece dal poco efficace Keith Pollard mentre Sal Buscema si occupa dei nn. 11/13, dimostrandosi efficace, benché lontano dallo stile etereo e stilizzato che proporrà in maniera sublime negli anni ottanta. Va segnalato pure il n. 14 realizzato da un altro nome leggendario dei comics, Carmine Infantino, acclamato penciler di Flash, che collaborò per un periodo con la Casa delle Idee. Grazie a lui, Miss Marvel è impreziosita dal tratto plastico e personale che lo contraddistingueva.

Nel complesso, questo Masterwork è da tenere d’occhio, anche perché ha il pregio di includere le prime vicende di un personaggio carismatico e ricco di potenzialità. Da provare.

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