La Brigata Ebraica – Historica Vol. 75 | Recensione

Pubblicato il 24 Febbraio 2019 alle 10:00

Cos’era la Brigata Ebraica? Ce lo spiega Marvano in questo volume della collana Historica che include una miniserie in tre parti incentrata su atmosfere belliche e spionistiche!

La collana Historica di Mondadori Comics propone in questo volume La Brigade Juive, miniserie di tre numeri scritta e disegnata da Marvano che in Italia molti conoscono per l’adattamento fumettistico di Guerra Eterna, il celebre romanzo di fantascienza dell’americano Joe Haldeman. L’autore è di solito interessato alla science-fiction ma non disdegna opere di ambientazione storica.

Questo lavoro è incentrato sulla cosiddetta Brigata Ebraica. Si trattava di tre battaglioni di fanteria e di unità di supporto nate da un’idea di Winston Churchill, composte da soldati ebrei che avevano come bandiera di combattimento la Stella di David e che affrontarono i nazisti e i loro alleati. Peraltro, i soldati della Brigata Ebraica si distinsero in battaglie in varie zone d’Europa, Italia compresa, e in seguito giocarono un ruolo importante nella nascita dello stato d’Israele, partecipando ad alcune missioni in Palestina.

Marvano inizia la storia quando la Seconda Guerra Mondiale si è conclusa ma di fatto non racconta le vicende della brigata vera e propria ma di due membri, Ari e Leslie. In realtà, il primo appare solo nel capitolo iniziale poiché poi se ne andrà per dare la caccia ai nazisti nascosti in Sudamerica. Leslie agirà spesso in compagnia di Safaya, una ragazzina ebrea che ha perso la famiglia per colpa dei tedeschi ed è stata accolta dalle suore di un convento cattolico.

La story-line incomincia proprio quando Ari e Leslie giungono in questo convento e uccidono un nazista che vi si è rifugiato fingendosi prete. Dopodiché Marvano ci racconta le vicissitudini dei personaggi nel corso del tempo, fino a giungere al periodo della nascita difficoltosa e contrastata di Israele. Leslie e Safaya dovranno affrontare molti pericoli in Palestina e Marvano delinea una trama dai toni avventurosi, denunciando nello stesso tempo l’orrore della guerra.

La fine del Secondo Conflitto Mondiale, infatti, non ha certamente posto fine ai conflitti. L’odio dilaga e coinvolge tutti, gli ebrei quanto i tedeschi, i russi quanto gli arabi. La condanna della guerra è certamente uno degli elementi più interessanti di quest’opera ma Marvano non approfondisce gli eventi storici che fanno da sfondo alla narrazione e che invece sono importanti per una degna comprensione delle situazioni descritte.

Marvano affronta inoltre certe tematiche con un atteggiamento ideologico e di parte ed è evidente nell’ultimo capitolo ambientato in Palestina. Secondo la sua ottica, gli ebrei hanno ragione a prescindere e i palestinesi sono i cattivi di turno e basta. Una tesi decisamente discutibile, insomma. Sebbene La Brigata Ebraica non sia un’opera del tutto riuscita, ha comunque testi e dialoghi curati e può essere interessante.

I disegni sono dello stesso Marvano che ha optato per uno stile fluido, elegante ed essenziale che risulta poco convincente quando rappresenta le figure umane ma molto indovinato per quanto riguarda la rappresentazione dei paesaggi e delle ambientazioni. C’è dinamismo nelle sequenze dei combattimenti mentre si nota una certa staticità nelle pagine più tranquille e introspettive.

In ogni caso, La Brigata Ebraica potrà piacere agli estimatori del fumetto di area bd e ha il pregio di affrontare un tema a volte troppo trascurato dagli storici, malgrado i limiti che ho evidenziato. Da provare.

 

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