Soul Guide di Golo Zhao | Recensione

Pubblicato il 7 Marzo 2019 alle 11:00

Per la Collana Cinese, Bao Publishing porta in Italia la nuova opera di Golo Zhao, destinata a lasciare un segno indelebile nell’anima del lettore con una straziante, e dolce, malinconia.

Talento cristallino della nuova generazione asiatica, nonché vincitore del Premio Scuole al Festival d’Angoulême nel 2012 con Yaya – realizzata insieme all’autore Jean-Marie Omont – Golo Zhao torna in Italia con una nuova opera edita da Bao Publishing per la Collana Cinese. Soul Guide, con la sua straziante ma allo stesso tempo dolce ed elegante malinconia, porta una nuova riflessione sulla morte, imbevuta della cultura orientale, riuscendo a lasciare un segno indelebile sul lettore.

FRAMMENTI D’ESISTENZA

La struttura narrativa di Soul Guide potrebbe apparire, dopo una rapida sfogliata del volume, semplice e lineare: in ogni capitolo dell’opera, l’autore racconta storie e vite di persone apparentemente distaccate una dall’altra: da una giovane salvata da un incidente stradale, passando per una coppia di anziani con un negozio di macchine fotografiche, una quasi adolescente alle prese con la prima cotta e una vecchia signora proprietaria di un emporio, ogni vicenda si apre e si conclude nello spazio che l’autore ha deciso di dedicargli. C’è però un filo rosso che tiene insieme le storie, narrate con uno stile fiabesco e velate di una triste malinconia: la morte.

Tutti i protagonisti, in un modo o nell’altro, devono fare i conti con la sofferenza, il senso di perdita, la vita e la morte, sentimenti inevitabilmente appartenenti all’esistenza di ogni essere umano. E questi frammenti d’esistenza, come una sorta di mappa dell’anima, trovano senso prendendo improvvisamente forma in un’unica e coesa guida dell’anima negli ultimi due capitoli conclusivi, tracciando una rotta che permette al lettore non solo di capire il ruolo del traghettatore delle anime, ma di calarsi intimamente nelle tematiche proposte rimanendone, inevitabilmente, coinvolto emotivamente.

GUIDA DELL’ANIMA

Con un’allarmante semplicità e poetica tristezza, tra un’ossimorica fusione di tono fiabesco e più profonda malinconia – non solo rappresentata dal fattore narrativo, ma concretamente portata davanti alla vista del lettore con uno stile tecnico ricercato, semplice e allo stesso tempo evocativo al massimo  Zhao riesce a creare un’opera che soddisfa narrativamente il lettore a livello di trama, trascinandolo in un vortice di emozioni dal quale non può tirarsi fuori, se non dopo aver interiorizzato questioni così importanti, così astratte ma anche così concrete, come il senso della vita e il senso della morte.

Soul Guide è una grande enciclopedia a fumetti, dove ognuno (se solo lo si volesse, si potrebbero moltiplicare le semplici storie presentate all’infinito) prende parte con la sua storia al flusso dell’esistenza, che sia attiva in forma di vita o latente, in forma di morte. Il grande messaggio che traspare dall’opera è che, in questo continuo divenire solo l’amore, nel suo senso più ampio e più puro, è capace di trascendere i limiti dello spazio e del tempo rimanendo l’unica certezza. Ed è infondo questa scoperta, questa certezza, il Graal da raggiungere per tutti gli esseri umani e che permette, alla loro essenza più profonda, di potersi finalmente sganciare da una forma terrena di passaggio.

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