Tex Willer 4 – La Caverna del Tesoro | Recensione

Pubblicato il 21 Febbraio 2019 alle 16:00

L’albo che conclude il ciclo narrativo iniziato con Vivo o Morto! e che sancisse la definitiva promozione della nuova testata texiana.

Siamo arrivati al momento decisivo. Tesah e Tex devono proteggere il tesoro dei Pawnee, ma Coffin è veramente vicino ad impossessarsene. I due giovani metteranno a rischio la propria vita per preservare il prezioso tesoro. Riusciranno a salvarlo, ed a salvarsi?

Sono queste le premesse dell’albo che conclude il ciclo narrativo avviato con il primo numero della nuova testata dedicata al giovane Tex Willer. Mauro Boselli, sceneggiatore e curatore del personaggio, si è messo alla prova in prima persona per cercare di offrire una lettura in linea con la tradizione texiana, ma allo stesso tempo più rapida, ritmata, e fresca. Un’impresa non facile da raggiungere, soprattutto per un monumento del fumetto e della letteratura italiana contemporanea quali è Tex. Ma nessuno meglio di Boselli poteva prendersi questo rischio.

Così La Caverna del Tesoro diventa l’albo simbolo di questa nuova riscossa della Sergio Bonelli Editore. Si tratta del numero meglio riuscito della testata dedicata a Tex Willer, e con la quale lo stesso Boselli ha voluto giocare creando un parallelo con Tex 700.

In La Caverna del Tesoro troviamo un Tex giovanissimo ma più motivato che mai nel supportare l’altrettanto giovane ed affascinante Tesah. Dall’altra parte invece c’è un Coffin spietato, un nemico ben riuscito (e quando in una storia funziona il cattivo la maggior parte del lavoro è fatta), e che metterà in serio rischio la vita di Tex e della principessa Pawnee.

Il finale dell’albo è molto interessante, con un “fantasma” che perseguita Coffin, e che lo porterà ad un confronto decisivo. Insomma, La Caverna del Tesoro è l’albo che sancisce il definitivo successo della nuova testata dedicata al giovane Tex.

A dare un contributo importante per il successo di Tex Willer sono stati i disegni di Roberto De Angelis, capace di rispettare la tradizione texiana che va da Galeppini, a Claudio Villa, fino a Giovanni Ticci, ma allo stesso tempo in grado di dare un tocco di freschezza ai tratti espressivi dei personaggi, rendendoli meno rocciosi e più dinamici.

I lettori storici di Tex possono apprezzare in questa nuova testata tante storie appena accennate, o solamente evocate negli albi della serie classica, e che finalmente vengono snocciolate con la dovuta attenzione. Allo stesso tempo i lettori neofiti possono farsi affascinare da un personaggio simile ma allo stesso tempo differente dall’originale: il giovane Tex è molto più audace, imprevedibile ed istintivo dell’uomo maturo che leggiamo sulla serie regolare. Ma allo stesso tempo nutre dentro di sé il rispetto per la giustizia (da intendere in senso lato), e per le giuste cause a supporto dei più deboli.

Abbiamo già nelle precedenti recensioni approvato la nuova serie dedicata a Tex, ma La Caverna del Tesoro ne sancisce il suo definitivo successo, e la promozione a testata capace di rispettare la tradizione del personaggio, ed allo stesso tempo spostarsi un po’ più in là.

Proprio per questo motivo potremmo dire che la testata Tex Willer fa venir voglia di vedere l’asticella di Aquila della Notte spostata ancora più in avanti, magari nelle testate sperimentali (come i Color Tex), con storie capaci di dare una prospettiva originale del personaggio, ma allo stesso tempo aderente alla sua tradizione settantennale. Perché Tex, così come i grandi personaggio della cultura popolare, è capace di rinnovarsi proprio perché ha insito in sé il seme dell’originalità, la stessa che settant’anni fa gli ha fatto conquistare le edicole dell’Italia post-bellica, e che tutt’oggi continua a prosperare in una nazione più che addentrata nel nuovo Millennio.

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