Supergirl 4×12 – Menagerie | Recensione
Pubblicato il 18 Febbraio 2019 alle 18:30
L’arrivo di un pericoloso parassita alieno sulla Terra riaccende il fronte anti-alieno dei Children of Liberty mentre Kara entra in crisi a causa del suo rapporto con Alex.
Dopo due settimane di pausa, complici prima il Superbowl e poi la cerimonia di consegna dei Grammy Awards, ritorna Supergirl. Avevamo lasciato la serie con un episodio – la nostra recensione QUI – che si era focalizzato da un lato nel sviluppare definitivamente il personaggio di Nia – appesantito forse da una certa “ansia da prestazione” nel voler sviluppare parallelamente sia la sua parte umana, essere trans, che supereroistica – e dall’altro l’inedito status quo fra Kara/Supergirl e Alex sempre priva di memoria per ingannare il Colonnello Haley a caccia della vera identità dell’eroina.
L’episodio di questa settimana, intitolato Menagerie, vede il DEO rispondere ad un avvistamento di un meteorite associato ad una serie di morti misteriose. Ben presto si chiarisce che il meteorite è in realtà una nave e che al suo interno vi era un alieno, un pericoloso parassita.
Mentre iniziano le indagini per rintracciare l’ospite del parassita, J’onn chiede aiuto a Kara per un caso: la scomparsa del Direttore degli Affari Alieni. La ragazza accetta non potendo di fatto aiutare Alex salvo rivelare la sua identità segreta.
A National City intanto ricompare il Colonnello Haley, la quale incontra Lena per una generoso accordo: unire i suoi sforzi con quelli dell’esercito per le ricerche volte a potenziare gli esseri umani.
Con la notizia del parassita alieno a piede libero, il fronte dei Children of Liberty riprende vigore e Ben Lockwood incarica il figlio di far sentire forte e chiara la sua voce.
Mentre Brainy fa visita a Nia con la speranza di convincerla ad iniziare l’addestramento, le indagini di J’onn e Kara convergono con quelle di Alex rintracciando l’ospite. Per fermarla però dovrà intervenire Supergirl con un inaspettato aiuto.
La vittoria su Menagerie tuttavia sarà in qualche modo inutile: il presidente ha deciso di scarcere Lockwood e la stessa Menagerie riceve una particolare chiamata alle armi.
Menagerie è un episodio di passaggio, dalle intenzioni abbastanza chiare ma zavorrato da una eccessiva compressione causata anche dalla programmazione ballerina della serie , vera piaga della scorsa stagione e che si sta ripetendo anche quest’anno con la pausa di due settimane appena conclusasi che si ripeterà: per un nuovo episodio infatti dovremo attendere il 3 marzo.
L’episodio è infatti denso anche troppo non riuscendo a trovare mai davvero un buon ritmo sia a livello di regia, che fatica nel mantenere alta l’attenzione dello spettatore, che di sceneggiatura con troppi filoni narrativi troppo eterogenei fra loro per potersi amalgamare in maniera convincente.
Sullo sfondo di San Valentino, con qualche giorno di ritardo, gli sceneggiatori cercano di rimettere in primo piano le trame di Alex, il rapporto difficile fra Brainy e Nia e “liquidare” quello fra James e Lena. Il risultato è mediocre così come il ruolo di Kara – un po’ troppo petulante nelle lamentele sul rapporto con la sorella – e marginale quello di Supergirl e J’onn.
L’episodio trova quindi la sua ragion d’essere solo nei minuti finali fra Nia, Lockwood e la lettera ricevuta da Menagerie; è evidente allora che l’intento era quello di far convergere questi tre elementi dando alla serie una nuova spinta per la parte strettamente supereroistica e ridandole invece quel background estremamente convincente di inzio stagione.
Supergirl non è in un momento di forma apprezzabile. La serie infatti si è adagiata su alcuni stilemi che aveva faticosamente assorbito in trame e soluzioni narrative più dinamiche.