Predator 2 & 3 | Recensione

Si conclude, nel secondo e terzo numero del mensile Predator, l’arco narrativo Cacciatori ed inizia Nemesis.

Avevamo lasciato il mensile Predator lo scorso settembre con il primo numero lanciato in concomitanza con l’arrivo nelle sale italiane dell’ultimo capitolo cinematografico dedicato alla spietata razza di alieni, pellicola che purtroppo non ha raccolto consensi né di critica né di pubblico.

Per fortuna però ci sono i fumetti e saldaPress aveva varato questo nuovo spillato partendo con un arco narrativo davvero intrigante intitolato Cacciatori che, spingendo subito sull’acceleratore, aveva rovesciato gli stilemi del franchise. Avevamo fatto così la conoscenza di una squadra di mercenari, tutti accomunati dall’essere sopravvissuti ad una battaglia contro uno yautja, diretti su un’isola dove è stato avvistato proprio uno dei letali alieni. Lo scopo? Dargli la caccia!

In Predator 2, giunti sull’isola, la squadra è ospite del Dott. Bunting prima di intraprendere la loro battuta di caccia. Approdati sull’isola dell’avvistamento la missione sembra concludersi velocemente e, con una perdita minima di vite umane, in favore proprio dei nostri. Tuttavia c’è qualcosa di strano, uno su tutti il ritrovamento di un prigioniero. Da quando gli yautja fanno prigionieri? e perché quello abbattuto non aveva nessun tipo di tecnologia con sé?

E’ proprio il prigioniero a rivelare che sull’isola ci sono altri tre alieni… inizia così una fuga nella giungla che porta in salvo quasi tutta la squadra tranne Herrera che viene catturato. Ma, sempre a detta del prigioniero, il pericolo maggiore non sono gli alieni bensì proprio Bunting e i suoi uomini.

Predator 3 si apre quindi con Bunting accompagnato dai suoi uomini che abbordano la nave della Soames e dei suoi. Inizia così una lunga digressione che spiega l’arrivo degli yautja sull’isola e come lui e i suoi abitanti hanno fatto della natura stessa degli alieni la loro filosofia di vita. Inizia quindi un perverso gioco di caccia a tre con Soames e i suoi uomini, gli yautja e gli uomini di Bunting.

Grazie ad un inaspettata alleato Soames e i superstiti riusciranno a fuggire mentre l’unico yautja sopravvissuto viene incredibilmente garantita la libertà, d’altronde anche lui come gli abitanti dell’isola erano prigionieri.

Chiude Predator 3 il primo capitolo di Nemesis. Facciamo un salto nella Londra Vittoriana dove faremo la conoscenza di Andrew Soames antenato della protagonista di Cacciatori. L’East End londinese viene terrorizzato da una serie di brutali omicidi che fanno rivivere l’incubo di Jack Lo Squartatore.

Il Club Diogenes capeggiato da Mycroft Holmes (!) assolda Soames per dare la caccia all’assassino; ad un rapido esame delle vittime l’uomo riconosce allora la mano non-umana che aveva già incontrato in India anni prima, quella di un “demone” mangia-uomini.

Cacciatori è stato senz’altro il modo migliore per inaugurare il nuovo spillato con il veterano Chris Warner che, dopo un inizio intrigante e ben bilanciato fra azione, ironia e violenza, pesta sull’acceleratore con sequenze adrenaliche nella giungla e un finale assoluta non scontato più nella forma che nella sostanza. Il disegnatore Francisco Ruiz Velasco era partito molto bene ma si perde nei capitoli centrali dove sembra poco ispirato salvo poi riprendersi nel capitolo finale dove però il suo stile muta cercando un maggior realismo e una costruzione della tavola più dinamica che lo avvicinano a Juan Ferreyra.

Molto divertente l’inizio di Nemesis che trasuda “inglesità” da ogni poro configurandosi come la versione dell’universo fumettistico di Predator del capolavoro Gotham by Gaslight, vedremo se il secondo e conclusivo capitolo sarà all’altezza della aspettative generate.

Come sempre ottimi traduzione ed adattamento degli spillati targati saldaPress e corposissimi gli apparati redazionali monopolizzati, almeno per questi numeri, ancora dalla presentazione e dagli approfondimenti sulla pellicola The Predator.