Death or Glory Vol. 1 di Rick Remender & Bengal | Recensione

Pubblicato il 8 Febbraio 2019 alle 14:00

Cinquemila miglia, quattro colpi, tre giorni, due psicopatici e una donna che ne ha abbastanza…

BAO Publishing porta in Italia l’ultima serie, in ordine di tempo, di Rick Remender, prolifico autore già nel catalogo dell’editore milanese con l’ottimo Black Science, ovvro Death or Glory realizzata in coppia con la superstar francese Bengal – già visto all’opera su Batgirl e Spider-Gwen solo per citare due delle serie che ha realizzato per le major del fumetto americano.

Glory è nata in un camion e cresciuta sulle ampie strade dell’ovest americano. La sua unica famiglia sono il padre Red e gli altri camionisti indipendenti. Quando però Red si ammala di cancro al fegato e l’unica speranza rimasta è quella di un trapiant, Glory decide di rapinare due poliziotti corrotti.

Per una ragazza cresciuta con principi sani passare dall’altro lato della barricata non è facile e infatti la rapina avrà risvolti tragico-comici: la valigetta con i soldi viene distrutta e Glory fugge con un camion trovato nel luogo dello scambio. Il carico però sarà ancora più preoccupante… clandestini messicani!

Messi su una corriera per Phoenix, l’unico rimasto ad aiutarlo è Pablo. I due iniziano a confrontarsi sulla situazione: Glory confessa di aver cercato di rapinare il suo ex-marito mentre Pablo le rivela che proprio il suo ex-marito non traffico solo in droga ma in essere umani.

In cerca dei soldi per pagare il trapianto del padre e disperata Glory decide di aiutare Pablo alla ricerca di sua sorella, suo cognato e sua nipote. I due allora proveranno un assalto nella “macelleria” rimanendo coinvolti in un incredibile inseguimento in cui sono coinvolti polizia e i “grossisti” messicani.

Scampati per un soffio, Pablo ha recuperato solo la nipote mentre Glory ha ottenuto un fegato per il padre ma Toby, il suo ex-marito, non è molto contento della facccenda… fortunatamente a difendere Glory è rimasta la sua famiglia.

 

Quella che Rick Remender confeziona con Death or Glory è sicuramente una storia fuori dai suoi canoni abituali più dediti allo sci-fi o fantasy – eccezion fatta per Deadly Class – dove a farla da padrone c’è l’azione quella esagerata da blockbuster “ignorante” e soprattutto una certa dose di ironia e personaggi grotteschi.

Alla base di questa serie vi è un bizzarro cortocircuito fra Baby Driver, Fast and Furious, Hell or High Water e certe pellicole dei fratelli Coen, e mentre Remender tratteggia una protagonista tosta ma mossa da intenti nobili che tradiscono però i propri principi – in tal senso Glory ricorda Heath Huston, il protagonista di Fear Agent – i personaggi secondari diventano macchiette tarantiniane i cui dialoghi sono brucianti e fulminanti disquisizioni sulla bizzarra vicenda.

Fa eccezione il capitolo centrale, il terzo, che si configura di fatto come una lunga digressione sulle origini di Glory e di suo padre e qui che riemerge prepotente il Remender più riflessivo quello che non manca di far sentire la sua voce con una sua riflessione sull’esistenza. In Death or Glory l’autore mette sul piatto le sue origini di uomo del sud e il tema della libertà personale filtrato attraverso l’eccesso della figura di Red – che abbandona qualsiasi contatto con la realtà e con la “civilità” – la cui cifra diventa però il prezzo che questa libertà comporta e che ricade sulla figlia Glory. L’autore inoltre non manca di far sentire la sua voce in merito a temi di scottante attualità come le armi e l’immigrazione.

Bengal illustra in maniera magistrale la storia. Il suo tratto è essenziale e scattante quando serve, attento ai particolari quando serve con un predilezione per l’orizzontalità dei riquadri nelle tavole, dimensione che gli permette di aumentare l’effetto “blockbuster” nelle scene d’azione. Evidente è anche l’influsso orientale nel tratto del disegnatore francese – soprattutto in alcune scelte anatomiche e espressive – influsso che apre sicuramente a lettori non abituati ai comics ma che potrebbe non soddisfare i più “duri e puri” dello stile occidentale.

Ottima l’edizione BAO Publishing con un cartonato privo di contenuti extra se non le immancabili variant cover. Scorrevoli e privi di sbavature traduzione e adattamento.

Death or Glory Vol. 1 è un “giro di riscaldamento”, un inizio promettentissimo, effettuato con il piede a tavoletta sull’acceleratore. Consigliato agli amanti dell’action più spinto e ovviamente ai fan di Rick Remender che ritroveranno il loro scrittore preferito in una veste inedita eppure famigliare.

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