Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto: nessun posto è come Berk | Recensione
Pubblicato il 30 Gennaio 2019 alle 14:00
La summa dei due capitoli precedenti arriva a compimento… e non è mai stata così visivamente bella.
Se Thor Ragnarok ci mostrava che Asgard “non è un luogo, ma un popolo”, Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto, terzo ed ultimo capitolo della saga fantasy d’animazione cinematografica nata dai libri di Cressida Cowell, alza il tiro e porta Berk, il villaggio guarda caso norreno al centro della storia. Sono anzi gli stessi berkiani a mettere in discussione il proprio stile di vita per cercare di trovare una soluzione che porti libertà sicurezza e pace sia agli umani che ai draghi.
La nuova normalità che il protagonista Hiccup aveva portato al suo popolo nel primo film e che aveva trovato ulteriore linfa vitale nel secondo attraverso la madre ritrovata, Valka, questa volta viene messa in discussione nelle sue fondamenta. Questo accade, per traslato, quando l’animazione è capace di prendere tutto ciò che ha fatto fino a quel momento per ribaltarlo e rimodellarlo per evolversi e cambiare pelle senza tradire per questo se stessa. “Evoluzione” è una parola chiave in Dragon Trainer, non solo per il romanzo di crescita e di formazione che coinvolge i giovani protagonisti – siano essi umani o draghi – ma anche per la naturale “evoluzione della specie” darwiniana.
Continuando a dimostrare che draghi e umani non sono un pericolo gli uni per gli altri e continuando a portarli a Berk si rischia il sovraffollamento. Non solo: cacciatori di draghi più temibili del già terribile Drago si fanno avanti. Sono capitanati da Gremlin, il villain dalle sembianze di Anton Ego convinto che draghi e umani non solo non possano convivere ma anche che gli umani siano la specie superiore – quanti romanzi, film, serie tv per non dire la Storia stessa ci hanno dimostrato il contrario?
Gremlin è una vecchia conoscenza di Stoik, sempre presente nonostante la dipartita alla fine del secondo film. Nei flashback del figlio, nel sorriso di Valka e nel carattere testardo di Hiccup. La soluzione sembra essere il leggendario Mondo Nascosto da cui tutti i draghi sono nati e in cui potrebbero ritornare per vivere per sempre in pace. Mai fu più azzeccato dire “Riusciranno i nostri eroi?”
Già, perché ora sia Hiccup che Sdentato sono Re, l’uno Capo del villaggio, l’altro Alfa dei Draghi. Questo ruolo comporta più responsabilità, il bisogno di decidere se “accasarsi” con Astrid per l’uno, e la scoperta dell’amore per l’altro, quando una misteriosa Furia Buia appare dal nulla. Un romanzo di formazione che diviene scoperta dell’amore e dell’altro sesso per Sdentato, con tanto di danza di accoppiamento “animalesca”, che sembra quasi strizzare l’occhio agli Animali Fantastici della Rowling. Questa infatuazione di Sdentato potrebbe spezzare l’amicizia fra lui e Hic, così indissolubile finora, uno dei più bei rapporti uomo-animale della storia del cinema. L’apice lo si toccherà proprio in questo film, in una sequenza volta a mostrare alla nuova generazione di umani che il diverso non dev’essere temuto, ma scoperto e compreso, per poi poter essere apprezzato. Una scena che da sola vale più di mille parole e che, in tempi come questi, appare tutt’altro che fuori tempo, anche quando si parla di sovraffollamento.
Ciò che viene messo in discussione è anche cosa siamo senza qualcuno che ci sostiene. Hiccup senza Sdentato può sopravvivere e, soprattutto, vincere? Hiccup è come se fosee la metà della coda che manca a Sdentato, lo stesso vale per la gamba che non ha più il giovane vichingo, da sempre con una sensibilità diversa dagli altri. Hanno vissuto in simbiosi così tanto tempo che riusciranno ad avere un’identità separati?
I passi avanti fatti dall’animazione rispetto al secondo Dragon Trainer, che già dal primo era migliorata molto, è qualcosa di meraviglioso. Visivamente la qualità è ineccepibile, permette una visione immersiva del mondo che si sta guardando senza bisogno del 3D, non solo grazie alla fotografia, ma anche alla composizione dell’immagine e alla nitidezza dei dettagli. Un vero piacere per gli occhi e per il cuore. Perché quando si tratta di Dragon Trainer i sentimenti non vengono lasciati da parte, ma sono il fulcro della vicenda. C’è un’epica nel modo di raccontare la storia che viene mantenuta da Dean DeBlois, anche nell’aprire e chiudere il film col voice over di Hiccup, a chiudere nuovamente e ciclicamente un cerchio che sopravvivrà grazie alle leggende raccontate di generazione in generazione, nella migliore tradizione orale.
Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto è davvero la summa dei due capitoli precedenti e ricchissimo di tematiche: non solo l’amicizia, ma anche la famiglia, l’amore, l’emancipazione, il credere in se stessi prima che in relazione agli altri. Un film che piacerà ai più piccoli ma che farà davvero emozionare e riflettere gli adulti.