Gideon Falls Vol. 1 – Il Fienile Nero di J. Lemire & A. Sorrentino | Recensione
Pubblicato il 24 Gennaio 2019 alle 10:00
In Gideon Falls, un ragazzo solitario e un prete redento, a chilometri di distanza, sono ossessionati dalle stesse inquietanti visioni. Un edificio spettrale appare e si dissolve, portando con sé eventi e delitti tremendi. Gli acclamati autori Jeff Lemire e Andrea Sorrentino realizzano una memorabile storia dark ed esistenziale, un horror che ricorda alcune produzioni televisive come Lost, True Detective e Twin Peaks.
Jeff Lemire è un treno. Un treno di quelli veloci e diretti ma soprattutto è una eccezione nel panorama attuale della produzione dei comics indipendenti nordamericani, sì perché è uno dei pochi autori – se non addirittura l’unico – capace di sfornare con regolarità serie creator owned, graphic novel, lavorare sul fumetto seriale supereroistico per le due major senza perdere un colpo e facendo uscire con regolarità una quantità di albi soverchiante e portando a termine nei tempi e nelle modalità più giuste le serie – vedasi Descender o Royal City di cui leggerete la nostra recensione dell’ultimo volume domani.
Per fortuna questo treno ha trovato in Italia una stazione sicura in BAO Publishing che, puntualissima, porta in Italia l’ultima fatica dell’autore canadese ovvero Gideon Falls serie targata Image che vede impegnato anche il disegnatore italiano Andrea Sorrentino (Old Man Logan, Green Arrow).
Chilometri di distanza separano Norton, ragazzo solitario afflitto da problemi di schizofrenia e con una ossessione per rovistare nella spazzatura alla ricerca di misteriosi “pezzi”, e Padre Fred, prete dalla fede vacillante, appena spedito dal suo Vescovo nella cittadina di Gideon Falls per sostituire il parroco recentemente morto.
Due storie che si dipanano apparentemente in maniera separata ma ben presto trovano un sinistro punto di contatto. Entrambi sono tormentati dalla visioni di un edificio, uno spettrale fienile…
Mentre Norton continua i suoi trattamenti con la Dott.sa Xu, Padre Fred è al centro di alcuni inspiegabili e turbolenti fatti di cronaca che si susseguono nella cittadina. Ben presto inizia a delinearsi il mistero dietro all’edificio; c’è infatti una leggenda, quella del Fienile Nero ovvero un misterioso edificio il cui primo avvistamento risale addirittura al 1794 la cui comparsa è sempre foriera di tragedie e calamità.
Perché Padre Fred è stato mandato, con una certa insistenza, dal suo Vescovo a Gideon Falls? che correlazione c’è fra il Fienile Nero e la scomparsa del fratello dell’attuale sceriffo della cittadina? Quali sono le origini di Norton e della sua ossessione?
Il finale tuttavia lascia presagire che tutto quello che fino a quel momento avevamo faticosamente ricostruito sui personaggi e sul Fienile Nero potrebbe non essere assolutamente come apparso finora.
Sgombriamo subito il campo da qualsiasi dubbio: Gideon Falls è un altro centro per Jeff Lemire.
Non si tratta di un proclama trionfalistico ma un semplice dato di fatto: l’autore canadese si evolve, sperimenta, scava nel bagaglio delle tematiche a lui più care e lo diluisce con quelle del fumetto di genere – dal thriller psicologioco all’horror – sullo sfondo di una sperimentazione in termini di tempistiche e spazi narrativi che attingono a piene mani da una certa produzione televisiva che passa da Twin Peaks a Lost ma anche a True Detective.
Non sono riferimenti casuali anzi con queste coordinate è più facile rintracciare tutte le i rimandi evidentissimi della prima metà di questo primo volume. C’è la provincia – elemento da sempre caro a Lemire – in contrasto con la città, c’è un pizzico di lisergico misticismo – quella più british al limite della (fanta)scienza stile Warren Ellis – e c’è l’horror inteso come atmosfere claustrofobiche così come viste ad esempio nel suo seminale Animal Man ma c’è anche la volontà di porre al centro i due protagonisti e il loro viaggio psico-fisico che in Gideon Falls è sì interiore, come nella migliore tradizione dell’autore canadese, ma si esteriorizza nel Fienile Nero oggetto dell’ossessione di Norton e della ricerca di Padre Fred.
Come già detto è però il finale a gettare sulla vicenda una luce ed una prospettiva inedita che ribalta, forse, l’intera impostazione della serie.
Se Lemire è libero di tessere un complesso intreccio che si muove parallelo fra due protagonisti, Andrea Sorrentino realizza quello che il suo lavoro migliore da parecchi anni a questa parte. Il disegnatore campano infatti smorza smorza il suo peculiare uso del chiaroscuro concentrandosi su una maggiore nitidezza nelle anatomie ma non per questo rinunciando all’aspetto umorale della narrazione che trova la vera chiave di lettura nella costruzione – o decostruzione delle tavole – in un gioco mai banale di inserti e composizione che, abbandonata la rigidità geometrica del riquadro, si traduce in una orizzontalità in cui il colore di Dave Stewart è elemento essenziale per evidenziare i particolari mentre si affacciano echi di Moebius e Juan Giménez.
Impeccabile l’edizione BAO Publishing. Il cartonato è come sempre una confezione tanto lussuosa quanto sobria, la resa grafica è perfetta così come molto apprezzabile è il lavoro di traduzione e adattamento. Superlativo quello in fase di lettering a cura di Vanessa Nascimbene.
Gideon Falls Vol. 1 – Il Fienile Nero è un acquisto obbligato per tutti i fan di Jeff Lemire che rimarranno sorpresi dall’approccio del loro autore preferito a generi come l’horror e il thriller psicologico; il volume è senz’altro consigliato agli amanti di questi generi dove l’azione cede il passo all’introspezione. Valore aggiunto l’ottimo comparto grafico di Andrea Sorrentino e Dave Stewart.