Arrow 7×10 – My Name is Emiko Queen | Recensione

Pubblicato il 22 Gennaio 2019 alle 18:11

Dopo il crossover Elseworlds ritorna anche Arrow: mentre Oliver Queen si adatta al suo nuovo ruolo di consulente per il Dipartimento di Polizia di Star City scopriremo le origini del nuovo Green Arrow.

Anche per Arrow è tempo di riprendere la sua corsa dopo il crossover Elseworlds che aveva visto ovviamente protagonista Oliver Queen fondamentale per scongiurare la minaccia interdimensionale rappresentata dal Monitor.

Avevamo lasciato la serie con l’ottavo episodio – la nostra recensione QUI – decisamente ad un punto di svolta. Dopo aver chiuso il fruttuoso arco narrativo che aveva visto Oliver scontare la sua pena nel carcere di massima sicurezza dello Slabside, la minaccia rappresentata da Ricardo Diaz era stata finalmente neutralizzata grazie ad un sforzo parallelo di tutti i membri del Team Arrow.

Una volta riottenuta la libertà per Oliver però i problemi non erano certo diminuiti, le strade di Star City infatti sono state battute da un altro misterioso Green Arrow di cui avevamo scoperto il nome Emiko. Per scongiurare qualsiasi coinvolgimento con questo nuovo vigilante Oliver aveva preso una decisione drastica: indossare il costume e lavorare al fianco del Dipartimento di Polizia. Pur sfidando le ire del nuovo sindaco, Oliver si era così guadagnato un inedito ruolo di “consulente”.

Intanto pur essendo finito dietro le sbarre il ruolo di Diaz non era terminato: Layla e Diggle lo avevano preso in custodia sperando di estorcergli informazioni sul misterioso terrorista noto come Dante.

L’episodio di questa settimana, il decimo di questa settimana stagione, è intitolato molto enfaticamente My Name is Emiko Queen e come facilmente intuibile ruota intorno alla nuova Green Arrow e alla sua backstory. Il suo primo caso ufficiale porta Oliver sulla scena dell’ultimo avvistamento di Green Arrow che, rimasto ferito, ha lasciato delle tracce di DNA. La sua analisi porta Oliver e Felicity a risalire a ritroso all’esistenza di una seconda sorella di Oliver e alla seconda famiglia di Robert Queen, fatto che, ovviamente, lascia molto turbato lo stesso Oliver.

Intanto Emiko, ferita, ha chiesto aiuto a Renee. Fra i due inizia una collaborazione che passa ovviamente per il racconto della ragazza: la sua è una missione di vendetta, scovare gli uomini che hanno ucciso la madre e che fanno capo alla misteriosa Talis Corporation. Quando Emiko raggiunge però l’ultimo uomo sulla sua personale kill list scoprirà di essere stata depistata riguardo la morte della madre.

All’ARGUS invece Layla e Diggle cercano di spremere Diaz arrivando addirittura a proporgli un clamoroso accordo che potrebbe riportare in vita la Suicide Squad! Infine c’è anche spazio per i flash forward che ci mostra il ruolo di Renee nella Star City del futuro proprio mentre Dinah e Zoe cercano di sventare il piano messo in moto da Felicity per livellare le Glades.

Showrunner e sceneggiatori decidono di utilizzare un approccio frontale e forti dell’inerzia assolutamente positiva della serie sparano fuori quello che è forse l’episodio più ritmato e scorrevole non solo di questa settimana stagione di Arrow se non addirittura degli ultimi anni.

Il merito va rintracciato sicuramente in un sceneggiatura che mai come in questo episodio predilige un approccio a filoni narrativi paralleli, esaltando così il nuovo status quo dei personaggi sia principali che secondari e soprattutto costruendo con il giusto pathos l’ingresso in scena di Emiko Queen e l’incontro con Oliver.

Se da un lato per i fan delle serie a fumetti dell’Arciere di Smeraldo ci sarà un piacevolissimo senso di dejà-vù correlato alla costruzione della trama e del personaggio di Emiko, ma anche a quella del terrorista Dante, dall’altro sorprende l’idea di voler recuperare la Suicide Squad televisiva – ribattezzata Ghost Protocol giusto per non dare fastidio ai Worlds of DC cinematografici – fornendo così una sponda inedita per il sempre acerbo personaggio di Ricardo Diaz.

Quello che convince di meno però sono proprio Oliver a cui è riservata la parte più “sentimentale” della rivelazione sulla nuova Green Arrow e ancora una volta i flash forward che spezzano un po’ la tensione dell’episodio.

My Name is Emiko Queen è un solidissimo episodio e una eccellente ripartenza per la serie che si sta riappropriando episodio dopo episodio del suo status di ammiraglia dell’Arrowverse grazie a scelta narrative solide, e fortemente ispirate alle ottime saghe fumettistiche degli ultimi anni, riducendo al minimo quelle componenti drama che avevano zavorrato la serie nelle passate stagioni.

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