iZombie n. 1 – Morta Per il Mondo – Recensione
Pubblicato il 22 Marzo 2012 alle 11:29
Inizia una delle più recenti e intriganti serie Vertigo, scritta da Chris Roberson e disegnata dal leggendario artista pop di Madman, Mike Allred! Seguite le vicissitudini di Gwen Dylan, la ragazza zombie più simpatica del pianeta!
iZombie n. 1
Autori: Chris Roberson (testi), Mike Allred (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Horror
Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,7, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: marzo 2012
Che l’horror sia popolare è fuor di dubbio e basta prendere in considerazione i numerosi libri, film e serial televisivi imperniati su tematiche spaventose attualmente a disposizione per accorgersene. E neanche i fumetti sono immuni dal trend. Nell’ambito dei comics a stelle e strisce non si può ignorare l’incredibile successo di The Walking Dead di Robert Kirkman che, forse sorprendendo lo stesso autore, ha riportato in auge gli zombi, cosa che non si vedeva dai tempi di George Romero.
Come è noto, al comic-book in questione si è affiancato un serial televisivo di grande impatto visivo e non è che gli altri generi e sottogeneri horror siano stati trascurati. True Blood, American Horror Story e Teen Wolf, tanto per citare qualche tv show, hanno riproposto le figure dei vampiri, degli spettri e dei licantropi in maniera aggiornata e post-moderna, ottenendo notevole riscontro di pubblico e di critica.
E se si discute di horror fumettistico non si può trascurare la Vertigo, l’etichetta for mature readers varata da Karen Berger che deve molto a questo genere e che ha proposto autentiche pietre miliari della letteratura disegnata come Swamp Thing, Hellblazer e Sandman e che spesso ha pubblicato fumetti che, pur terrificanti nell’impostazione, erano caratterizzati da un riuscito mix di atmosfere narrative.
È il caso, per esempio, del recente iZombie, scritto da Chris Roberson che ha già più volte collaborato con la Vertigo e illustrato dal grande Mike Allred, l’artista pop di Madman, X-Statix e Red Rocket 7. Come è facile intuire, il tema dei morti viventi è predominante; tuttavia, il comic-book è un azzeccato amalgama di varie suggestioni orrorifiche, filtrate da elementi sit-com e underground che lo rendono molto interessante.
La protagonista della serie è Gwen Dylan, una bella ragazza che lavora in un cimitero. Apparentemente, è una giovane un po’ alternativa e stop. Nasconde però un segreto: è morta (e le cause del decesso, almeno in questo tp iniziale che include i primi cinque numeri della serie nonché un episodio dell’House of Mystery Halloween Special che introduce il personaggio, sono sconosciute) ed è costretta a divorare una volta al mese un cervello umano per evitare di diventare un cadavere ambulante e senza mente come quelli che si vedono al cinema. C’è un inconveniente, tuttavia: dopo aver mangiato il cervello, Gwen assorbe i ricordi del defunto con conseguenze non sempre gradevoli.
Al di là di ciò, Gwen ha una sua comitiva di coetanei che frequenta quando ne ha l’occasione. Tuttavia, la sua amica del cuore, Ellie, una bionda mozzafiato, è un fantasma. E un amico, Spot (che sembra avere un debole per Gwen) è un licantropo, benché lui si consideri un uomo-terrier. Inoltre, a Eugene nell’Oregon, luogo in cui è ambientata la serie, circola un gruppo di vampire sexy e aggressive con pessime intenzioni nei confronti del genere umano ed è evidente che presto o tardi Gwen avrà a che fare con le succhiasangue.
Ma non finisce qui. Per una serie di circostanze, Gwen entra in contatto con una specie di serial killer che in realtà è una mummia dell’antico Egitto costretta a uccidere per svariati motivi e coinvolta nelle macchinazioni di una strana società segreta, la Corporazione dei Fossori, i cui membri sono dediti alla caccia e all’uccisione delle minacce paranormali (ovviamente, gli zombi sono compresi nella categoria). E che succede se Gwen incontra uno dei componenti di questa società che, sfortunatamente, è un bellissimo ragazzo dal quale si sente attratta?
Bastano simili accenni per comprendere l’intrinseca peculiarità di iZombie, serie che, con il pretesto di una saga horror, analizza in chiave ironica i cliché e le figure topiche della narrativa del brivido. In effetti, iZombie è una sintesi di The Walking Dead, True Blood e i numerosi prodotti horror degli ultimi anni, sottoposta a una lettura Avant-Pop. È evidente negli elementi presenti: nerd sfigati che sbavano per le ragazze e riferimenti ai videogames, ai giochi di ruolo, all’informatica, al rock, insomma, all’immaginario mediatico che fa parte del nostro inconscio collettivo e che influenza scrittori come Douglas Coupland, Diablo Cody e altri creativi legati all’universo giovanile.
I testi di Chris Roberson sono ottimi e l’autore dimostra abilità nei dialoghi, mutuati dalle sit-com e contaminati da influenze indie, e nei monologhi di Gwen, i cui stilemi espressivi rimandano alle tecniche dei romanzi ‘chick-lit’. Dal punto di vista grafico, inoltre, iZombie è un gioiello e non potrebbe essere diversamente poiché il penciler è Mike Allred. Il suo tratto è pop, come di consueto, ma stavolta Allred si avvicina in maniera più esplicita che in passato allo stile di Roy Lichtenstein. Mike caratterizza egregiamente i personaggi, concedendosi qualche esperimento pseudo-pittorico. E si devono segnalare i colori efficaci di Laura Allred, compagna del penciler.
Per concludere, posso affermare che iZombi in sé non è originale poiché, lo riconfermo, abbonda di cliché horror; ma c’è personalità nella maniera in cui gli autori sono riusciti ad utilizzarli, giocando con elementi visti un centinaio di volte ma proponendoli da una prospettiva anti-convenzionale. Di conseguenza, è un fumetto che va tenuto d’occhio ed è l’ennesima prova della qualità e della capacità di sperimentazione della linea Vertigo.