One Piece: Rufy e Katakuri, i Re Conquistatori

Pubblicato il 18 Gennaio 2019 alle 09:00

Nell’ultimo episodio di One Piece, del quale potete trovare qui la mia recensione, lo scontro fra Monkey D. Rufy e Charlotte Katakuri ci ha regalato un paio di sorprese davvero molto interessanti, come una inaspettata reazione di Katakuri all’aiuto non richiesto di sua sorella minore Flampe e uno sfoggio di potenza che non si era mai visto prima nella serie.

Davvero un episodio molto ricco quello andato in onda in Giappone domenica scorsa, che ci ha rivelato quanto nobile sia l’animo del più potente dei Generali Sweet, quanto dura sia stata e sia ancora la sua vita e, soprattutto, che sia lui che Rufy siano degli autentici mostri disumani. Seguitemi in questa breve analisi dei tre aspetti che vi ho elencato!

3. APOLOGIA DI KATAKURI

Non starò qui a fare mistero del fatto che adori il personaggio di Katakuri: nobile, leale, legato alla sua famiglia e incredibilmente forte. Suo grande merito è il fatto di aver messo Rufy in serissime difficoltà per la prima volta da… sempre, e ricordiamoci che non è nemmeno il nemico più forte nei paraggi!

Abbiamo infatti già visto di cosa sia capace la sua tenera mammina, Big Mom, quando è in preda alla sua crisi alimentare. Ma Big Mom “non è argomento da ridere”, e il fatto che i nostri eroi stiano cercando di sfuggirle ne è una prova lampante: al momento attuale, affrontarla direttamente sarebbe impensabile e condurrebbe a morte certa.

Ma per quanto da un lato i Pirati Firetank, i Mugiwara e i Germa 66 siano in fuga (anche questa è una eventualità davvero rara per la nostra ciurma), dall’altro imperversa uno scontro nel quale nessuno dei sue contendenti ha intenzione di mollare la presa. Non si vedeva uno scontro così avvincente in One Piece dai tempi del mio amatissimo Dofy, anche se va avanti da così tanto tempo da far sentire stremati anche noi fan.

Ma nella scorsa puntata è avvenuto qualcosa di totalmente inaspettato: Katakuri il Grande si è reso protagonista di una serie di azioni degne del più nobile e leale dei guerrieri: il gigantesco uomo si è dapprima avvicinato molto lentamente a Flampe una volta scoperto che c’era il suo zampino nella strana e improvvisa perdita di concentrazione di Rufy, a causa della quale l’aspirante futuro Re dei Pirati è stato ferito mortalmente a un fianco da Mogura, per cui Katakuri decide di pareggiare i conti nel modo più eroico e inaspettato possibile per un personaggio che dovrebbe essere “cattivo”: Katakuri ha un animo così nobile ed è un guerriero così corretto da sentire l’ingiustizia di un vantaggio procuratogli nel suo scontro uno contro uno da una terza persona, e per questo decide di infliggersi da solo la stesa ferita che pochissimi attimi prima ha provocato al suo più che degno avversario, nello stupore generale:

In seguito, questo grandissimo personaggio decide di mostrare ai presenti il suo vero volto, invitando gli astanti che si stanno prendendo gioco di Rufy a fare lo stesso con lui. Come ben sappiamo, nessuno o quasi ha mai visto il vero volto di Katakuri, e intorno a lui si è costruita pian piano la reputazione leggendaria di superuomo che non ha mai poggiato la sua schiena al suolo, nemmeno per dormire.

Ma adesso Katakuri ha lasciato cadere definitivamente la sua maschera: ora, può mostrare con fiero orgoglio la sua bocca mostruosa e liberarsi dallo status di uomo perfetto e di guerriero imbattibile, fregandosene finalmente di ciò che pensa di lui chiunque non sia se stesso; inoltre, esponendosi in prima persona nello stesso modo in cui è esposto ad attacchi furtivi e derisioni il suo avversario e invitando Flampe e i suoi sottoposti a ridere di lui come di Cappello di Paglia, dimostra che non considera affatto un disonore essere paragonato a Rufy, al quale, ancora una volta, rivela che ormai lo considera non semplicemente un degno avversario, ma addirittura un suo pari.

Infine, rimprovera aspramente Flampe per le sue azioni urlandole contro: in uno scontro fra uomini, le dice, il suo intervento è stato del tutto inappropriato. Come avviene sempre in One Piece, però, anche le scene più intense e drammatiche non sono mai del tutto seriose e hanno sempre un che di divertente (pensate alla faccia di Rufy un attimo dopo la morte di Ace): in questo caso specifico, mi riferisco alla reazione di Flampe alla vista del vero aspetto fisico del suo (un tempo) amato fratellone…

…che inevitabilmente ha riportato alla mia memoria la seguente scena dei tempi di Dressrosa, assolutamente devastante:

VOLTATE PAGINA PER UNA BREVE TRATTAZIONE DELL’INFAZIA E DEL PRESENTE DI CHARLOTTE KATAKURI!

2. WATASHI WA BAKEMONO DA!

Questa frase, che in giapponese colloquiale vuol dire: “Io sono un mostro”, è un vero e proprio inno alla diversità, una presa di coscienza da parte di chi la pronuncia del fatto che non sente più alcuna vergogna per come si mostra e appare agli occhi degli altri. Katakuri non la pronuncia, ma è come se lo facesse, e sono le sue azioni a dimostrarlo.

Quando si è ferito con Mogura e, in seguito, dopo aver rivelato il suo volto, le reazioni che ha suscitato in Flampe e nei suoi scagnozzi è stato dapprima di sgomento, poi di disgusto, infine di derisione: questo suo atto di estrema correttezza e nobiltà d’animo è infatti visto come mera debolezza da Flampe, che inizia a denigrare apertamente quello che fino a pochi istanti prima era il suo idolo. Il mutamento di atteggiamento suo e dei suoi seguaci è molto repentino e quasi inspiegabile, ma si spiega invece con la totale sorpresa di fronte a un aspetto mostruoso che ben si addice alla debolezza di Katakuri; almeno, questo è il loro punto di vista.

Subito dopo essersi trafitto, Katakuri suscita in Flampe un forte sentimento di disgusto, inizialmente perché le ha schizzato addosso il suo sangue, imbrattandola, e in seguito per via del suo aspetto mostruoso; come se non bastasse, poi, Katakuri diviene oggetto di derisione per la sua somiglianza con l’anquilla pellicano, a detta di Flampe. Ed è proprio in questo momento che tornano in mente a questo gigantesco uomo i momenti più tristi della sua infanzia, quando veniva deriso dai suoi coetanei, i quali lo paragonavano allo stesso pesce abissale e scappavano dinanzi a lui:

Fu questo il motivo che spinse Charlotte Katakuri a smettere di lottare contro i pregiudizi e, anzi, a sfruttarli a proprio vantaggio: se proprio doveva mettere in fuga i suoi nemici, gli avrebbe dato un buon motivo per scappare. È la nascita della leggenda di Katakuri il superuomo, Katakuri l’imbattibile, Katakuri che dorme in piedi perché trova esecrabile appoggiare la schiena al suolo. Ma lo scontro con Rufy sta facendo emergere quella che è la sua vera natura: un uomo che ama con tutto se stesso la propria adorata famiglia e che ha accettato di buon grado di essere considerato un mostro, pur di proteggerla, un uomo che si delizia e sorride gioioso come un bambino quando mangia le sua adorate ciambelle, sdraiato con la schiena per terra, un guerriero dallo spirito nobile.

Eppure, ancora una volta avviene ciò che non avveniva più da molto, molto tempo: Katakuri è oggetto di bullismo, scherno e derisione, ironicamente proprio da parte di una delle persone che ama di più al mondo: una delle sue sorelle, la quale lo mette alla berlina al punto da ordinare ai suoi scagnozzi di scattare delle fotografie a quell’orribile mostro, perché tutti vedano il vero aspetto di un perdente. Ma ormai tutto questo non ha più alcuna importanza, e Katakuri si allontana circondato dai suoi schernitori senza rivolgere loro nemmeno uno sguardo, fiero come non mai:

COMPLETATE LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO VOLTANDO PAGINA UN’ULTIMA VOLTA!

1. I DUE RE CONQUISTATORI

Giungiamo infine al momento più spettacolare di tutto il combattimento fino a questo momento! Katakuri, mentre si avvicina a Rufy, parla per la prima volta un po’ più a lungo con lui, e per giunta in tono molto confidenziale; adesso che Katakuri considera il suo nemico un suo pari, le motivazioni per cui ora i due guerrieri stanno combattendo sono passate decisamente in secondo piano rispetto al combattimento in sé, che viene visto da entrambi come una occasione per dimostrare la propria superiorità quasi in via amichevole.

Per questo, Katakuri scherza dicendo che il loro pubblico sta diventando un po’ troppo chiassoso, e la risposta di Rufy preannuncia ciò che sta per accadere: Mugiwara gli risponde infatti che tanto nessuno di loro si reggerà in piedi. E dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa, entrambi danno sfoggio della loro maestria nell’utilizzo della Tonalità di Haki più rara e difficile da padroneggiare: il Re Conquistatore.

Per la prima volta in One Piece possiamo assistere a una scena di distruzione così impressionante da risultare eccessiva (nel senso più buono del termine), al punto che mi è venuto in mente quel delirio di immagini, azioni e colori che è Mob Psycho 100: avevamo già visto l’Haki del Re Conquistatore in azione, ma mai nessuno era riuscito a devastare un’area così grande dell’ambiente circostante grazie al suo utilizzo, che rischia di ridurre in polvere gran parte del Mirror World.

Tutta la sequenza è una autentica gioia per gli occhi, un tripudio di colori e distruzione degno di nota e uno sfoggio smodato di assoluta potenza distruttiva. Ma naturalmente non finisce qui: in seguito, i due ricominciano a pestarsi di santa ragione, incuranti delle ferite riportate, e nuovamente il grande e possente Katakuri sembra avere la meglio su un Rufy più che stremato:

Come spesso avviene dopo l’utilizzo di una miriade di tecniche di combattimento diverse, si finisce poi letteralmente a pugni in faccia, e questa volta il pugno è di Katakuri è la faccia è quella di Rufy. Adesso, il ragazzo deve assolutamente inventarsi qualcosa per poter sfuggire a una sonora sconfitta, e ancora una volta saranno i ricordi legati al suo durissimo allenamento con il re Oscuro Silvers Rayleigh che gli daranno lo spunto creativo e la forza di continuare a lottare.

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