Tex 699 – Minaccia su New York | Recensione
Pubblicato il 7 Gennaio 2019 alle 16:00
Si conclude con questo albo l’avventura newyorkese di Tex e Kit Carson.
Andrew Liddel ha deciso di trasformare New York nel palcoscenico del proprio gioco dell’orrore. L’obiettivo del Maestro è quello di ordire un piano per diffondere un morbo in parte della città, e di sfigurare Tex e Kit Carson. E se nel precedente albo al centro dei piani di Liddel c’era un teatro dell’opera, questa volta lo scenario principale nel quale si svolgerà la battaglia decisiva sarà il Madison Square Garden, dove si svolgerà un incontro di boxe.
La mini-saga newyorkese ha portato Tex su un terreno inconsueto: quello del canovaccio action, con molti punti in comune con il supereroistico. Sì, perché queste storie newyorkesi sono sembrate molto simili agli albi supereroistici della golden age e silver age. Sia chiaro, in questi numeri Tex non ha messo in mostra nessuna capacità fisica soprannaturale, ma è proprio lo stile della trama ad associare questi ultimi albi al supereroistico.
Tex e Kit infatti si ritrovano a combattere un nemico pericolosissimo all’interno di un grande contesto urbano (anche se la New York ottocentesca non è chiaramente paragonabile a quella del Ventesimo secolo). Il Maestro Andrew Liddel è un vero e proprio megalomane, con in mente piani ben più rischiosi per la comunità rispetto agli obiettivi più usuali dei fuorilegge con cui si confronta di solito Aquila della Notte. L’azione poi la fa da padrone: tanti sono gli inseguimenti di Tex alla caccia dei vari nemici, i quali sono tanti, e tutti al servizio del “Maestro”.
E poi Tex ha dalla sua un’ottima spalla quali è Kit Carson, che pur essendo più anziano del nostro protagonista, ricorda particolarmente i migliori aiutanti di supereroi.
Insomma, Mauro Boselli, ha utilizzato per questa saga newyorkese tutta una serie di espedienti narrativi tipici dello schema di base del supereroistico. Ed il risultato è più che godibile.
A dare grande potenza alla narrazione sono anche i tanti villain: infatti Andrew Liddel ha dalla propria parte personaggi come Frank Castle. E con le mafie di tutta New York messe a sua disposizione l’idea di base sembra quella di voler far scontrare Aquila della Notte con una vera e propria squadra di (super)nemici. Insomma, non siamo di fronte a Spiderman contro i Sinistri Sei, ma la sensazione è comunque quella di vedere un supereroe pronto allo scontro con grandi avversari, dotati di molta inventiva.
Ciò che abbiamo detto in passato, ovvero il fatto che Mauro Boselli sta recuperando tutta una serie di comparse e comprimari della storia editoriale di Tex per creare nuove trame, e personaggi degni di nota, è un qualcosa di sempre più tangibile. Il Maestro Andrew Liddel sembra essere uscito fuori dal pantheon di avversari che Batman incontra usualmente a Gotham City. Questo tipo di villain, e l’ambientazione urbana che si addice tanto al tipo di storia, hanno prodotto sicuramente una serie di albi all’altezza della testata di Tex, offrendo qualcosa di fresco.
Degni di nota sono anche i disegni di Maurizio Dotti, che, sempre rimarcando quel gusto da Golden e Silver Age è riuscito a dare ai personaggi un aspetto visivo molto simile al tratto di grandi fumettisti di quell’epoca d’oro dei supereroi (come ad esempio Curt Swan, storico disegnatore di Superman degli anni Cinquanta e Sessanta).
Insomma, questa saga newyorkese è stata per Tex una ventata d’aria fresca, ed una bella botta di suspense ed atmosfere meno usuali. Il tutto mentre siamo ad un passo dal tanto atteso albo 700 che chiuderà al meglio i festeggiamenti per i settantanni di vita del Ranger più amato d’Italia.
Perché Tex, pur rispettando sempre la propria tradizione, non invecchia mai.