Animosity Evolution 1 – Mondo Nuovo | Recensione

Pubblicato il 2 Gennaio 2019 alle 15:00

saldaPress porta in Italia Animosity Evolution, la serie spin-off della fortunata Animosity, sempre scritta da Marguerite Bennett.

Il 2019 di saldaPress si apre all’insegna di Aftershock, la casa editrice fondata dall’ex-editor DC Mike Marts, che in maniera tanto certosina quanto decisa si sta guadagnando l’attenzione di critica e pubblico sia negli USA che in Italia grazie ad una serie di proposte qualitativamente di molto sopra la media e assolutamente eterogenee dal punto di vista di storytelling.

Del ricco catalogo Aftershock la casa editrice emiliana ha ovviamente proposto subito quella che è un po’ la serie ammiraglia, se non altro per il successo commerciale e il riscontro di pubblico ottenuto immediatamente, ovvero Animosity di Marguerite Bennett – trovate QUI le nostre recensioni dei primi due volumi.

Come ogni franchise di successo – già opzionato da Legendary Pictures per una trasposizione cinematografica – la sua creatrice ha deciso di espanderne l’universo narrativo con una seconda serie spin-off intitolata Animosity Evolution di cui saldaPress propone il primo volume con il titolo molto esplicativo di Mondo Nuovo.

Mentre nella serie principale abbiamo seguito il cammino della piccola Jesse e del suo fido protettore, l’enorme segugio Sandor, in Animosity Evolution ritorniamo indietro di qualche mese fino al “risveglio” cioè al momento in cui, senza apparente motivo, gli animali si sono appunto “risvegliati” prendendo coscienza di loro stessi, iniziando a pensare e soprattutto a parlare.

A San Francisco seguiamo così le vicende di Adam. Grazie al suo istinto Adam si è guadagnato una posizione privilegiata all’interno della nuova società guidata dagli animali, questo perché non solo ha salvato uno di loro dopo un attacco ma anche perché è un veterinario e quindi uno dei pochi dottori in grado di aiutare davvero i nuovi abitanti della città guidati da un cane lupo di nome Inverno Muto.

Mentre la città si riorganizza con difficoltà, iniziando anche ad essere obbiettivo di razzie e di attacchi degli umani, Adam – che rimane di fatto un prigioniero – viene contattato da una fantomatica resistenza umana e proprio quando rifletterà seriamente se tradire i suoi carcerieri, che però non gli hanno fatto mancare nulla, un attacco modificherà gli equilibri di potere e non solo mostrando come i “nemici” non sono solo gli umani e non provengono solo dall’esterno.

Con Animosity Evolution, l’autrice Marguerite Bennett riprende le fila della sua storia idealmente dall’inizio per mostrarci il “risveglio” dal punto di vista degli animali anziché da quello degli umani.

Questo le permette di confezionare una storia che, pur non potendo fare affidamento sull’effetto “sorpresa” della serie principale, può abbracciare da un lato il suo carattere più “fantascientifico” mentre dall’altro smorzati i toni survival subentrano quelli socio-politici nel rapporto fra Adam, il nostro punto di vista privilegiato, e della leader Inverno Muto.

Il perno su cui ruotano le vicende di questo primo volume è quindi la riorganizzazione di una società in cui alcuni principi base – alimentazione, riproduzione e salvaguardia – vengono messi a dura prova non solo per una eventuale mancanza di condizioni necessarie e sufficienti a soddisfarli ma soprattutto perché gli attori in gioco ritrovano le loro posizioni capovolte se non addirittura “mischiate”.

La Bennett gioca quindi su queste tematiche premendo poi il tasto sci-fi sul finale per una volume scorrevole ma che di fatto si configura come un incipit che lascia aperte numerose possibilità e percorsi narrativi.

Parte grafica a 4 mani e divisa fra Juan Doe – già visto all’opera sull’ottima American Monster in coppia con Brian Azzarello – e Eric Gapstur. I due forniscono una prova solida pur non brillando e concentrandosi più sullo sullo storytelling che su soluzioni grafiche ad effetto.

Impeccabile come sempre la cura carto-tecnica del brossurato con alette proposto da saldaPress. Ottimi sia l’adattamento che la traduzione, da segnalare per quanto riguarda gli extra solo una breve introduzione iniziale del disegnatore Eric Gapstur.

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