Intervista a Veronica “Veci ” Carratello | Lucca Comics and Games 2018
Pubblicato il 17 Dicembre 2018 alle 16:00
Al festival lucchese con ipocondria e voglia di osare, a ritmo di rock ‘n’ roll.
Dopo due anni dal suo successo editoriale dal titolo Freezer, l’illustratrice Veronica Carratello, in arte Veci, torna con la sua seconda opera per Bao Publishing, mettendo in gioco un ipocondriaco ed Elvis Presley.
A Lucca Comics and Games 2018 arriva con Sognando Elvis, una storia divertente con un protagonista sfortunato e pieno di problemi. Tra una risata e l’altra, abbiamo fatto qualche domanda all’autrice sulla nascita e sviluppo del suo romanzo grafico.
MF: Chi è Carlo, il tuo protagonista? Esiste davvero?
VC: Innanzitutto, la storia è di finzione, non è un fatto realmente accaduto. Però ho notato che ipocondriaci come Carlo esistono davvero. Ho letto molte testimonianze sulla pagina Facebook Diario di un ipocondriaco: tra questi, c’era un articolo di un blogger che vedeva la sua ipocondria come un arto in più. Mi è piaciuta questa immagine, ne ho preso spunto e l’ho fatto diventare un braccio invisibile che tortura Carlo. È stato un ottimo strumento, sia per i momenti di tensione che per le gag comiche all’interno del fumetto.
MF: Perché hai scelto il personaggio di Elvis Presley come “figura aiutante” di Carlo?
VC: Partiamo dal presupposto che sono appassionata di musica! Un giorno, quando stavo ancora lavorando a Freezer (il mio libro precedente), ho sentito in radio di questo Parkes Elvis Festival in Australia, dove 300 sosia di Elvis si riuniscono annualmente viaggiando su un treno chiamato Elvis Express, che va da Sidney a Parkes. Ho pensato: «Wow! Devo assolutamente farci un fumetto!» Le idee mi vengono sempre quando ascolto notizie bizzarre, infatti anche Freezer (BAO, 2016) è tratto da un fatto di cronaca ascoltato in radio. Quando mi si “accende la lampadina”, non posso fare a meno di scrivere. Volevo raccontare qualcosa riguardante questi sosia, però poi ho pensato che fosse meglio inserire un personaggio che aveva delle difficoltà nell’affrontare un viaggio dall’altra parte del mondo. Allora ho creato Carlo, il protagonista, con tutte le sfighe possibili (ride). Inoltre Elvis è ipocondriaco, quindi era una combinazione perfetta!
MF: In Italia c’è anche un incontro a Treviso molto simile a quello australiano…
VC: Sì, l’Elvis Day! Mi piacerebbe fare una presentazione di Sognando Elvis durante quell’evento!
MF: Il volume è quasi interamente ambientato in Australia. Ci sei mai stata?
VC: Magari! Ho viaggiato “dall’alto” con Google Maps, mi sono documentata online sulle singole città e sui paesini per vedere se avevo materiale sufficiente per poter completare la storia. Infatti all’inizio ho scritto cento pagine, poi ho chiamato Bao Publishing e ho detto loro di avere un nuovo fumetto. Michele Foschini, uno dei due editori, si è sorpreso del fatto che non lo abbia contattato prima (ride). Temevo di non trovare abbastanza materiale, ma alla fine sono riuscita ad averne più di quanto potessi immaginare. Le culture aborigene, il folklore delle piccole città… ho messo tutto dentro Sognando Elvis.
MF: Graficamente parlando, ci sono dei cambiamenti tra Freezer e Sognando Elvis: contorni più sottili, più spazio ai colori, sfondi più definiti…
VC: Modifico costantemente il mio stile, ma non lo faccio in maniera radicale, limo poco a poco i dettagli. Lo faccio anche mentre lavoro. Per esempio, ho pubblicato il libro per bambini The Diver con la casa editrice inglese Flying Eye books, la sezione per l’infanzia di Nobrow Press: questa esperienza ha cambiato il mio modo di vedere i miei lavori. Prima mettevo un retino che per scurire i miei disegni, ma l’editore mi ha chiesto di usare dei colori Pantone ben definiti, all’epoca avevo quasi finito Sognando Elvis, quindi ho ripreso tutte le tavole anche di questo e le ho schiarite. Avevo un occhio diverso otto mesi dopo, mi sembravano troppo scure! Su Freezer ho lavorato in analogico e con Sognando Elvis in digitale, invece del pennarello ho usato una matita simulata di Photoshop.
MF: Hai detto che sei appassionata di musica: quale in particolare? Le canzoni di Elvis che significato hanno per te?
VC: Qualche anno fa ballavo il boogie woogie a ritmo dell’Elvis degli anni ’50, quindi sì, mi è sempre piaciuto. Mi piacciono i classici del rock, come Beatles e Bob Dylan, amo anche l’indie rock e vado spesso a concerti di questo genere. Per quanto riguarda la storia, prima di scriverla mi sono documentata approfonditamente per renderla credibile. Le storie che scrivo sono sempre storie che sarei curiosa di comprare come lettrice!
MF: Da Lucca Comics & Games 2016 all’edizione 2018: cosa è cambiato?
VC: Qualche capello bianco in più! (ride) È sempre bello rivedere i colleghi di Bao Publishing, con cui condivido lo stand. Ho rivisto Skottie Young dopo due anni ed è stato molto bello, ci siamo riabbracciati dopo tanto tempo. L’accoglienza al libro è stata bellissima, il pubblico è stato caloroso come quando portai “Freezer” nel 2016.