Le Copertine di Tex Gigante 1980-1999 | Recensione
Pubblicato il 9 Dicembre 2018 alle 17:00
Un volume di grande importanza filologica e culturale sia per la Sergio Bonelli Editore, che per la storia del fumetto italiano.
Il fumetto ha ormai da diversi anni raggiunto una dignità artistica e letteraria pienamente riconosciuta anche a livello accademico. Anzi, il settore fumettistico sta diventando un traino per le librerie, e per le stesse case editrici che hanno avviato delle etichette appositamente dedicate (da Mondadori a Feltrinelli).
Per questo motivo la Sergio Bonelli Editore, oltre che cercare di riempire le librerie di volumi di pregio nei quali vengono proposti vecchi e nuovi fumetti, sta cercando di portare avanti anche una vera e propria opera filologica dedicata alla storia del proprio percorso editoriale.
Per questo motivo Le Copertine di Tex Gigante, opera divisa in tre volumi, e dedicata alla riproposizione di tutte le cover di Tex, è un’operazione editoriale che assume una doppia importanza di questi tempi. Il secondo volume dedicato alle copertine che vanno dal 1980 al 1999, non mostra solo le immagini dei fantastici disegni realizzati prima da Aurelio Galeppini e poi da Claudio Villa per gli albi di Tex degli anni Ottanta e Novanta. Ciò che è stato proposto da Gianni Bono, e da tutti coloro che nella SBE hanno lavorato a questi volumi, è un’operazione di vera e propria ricostruzione filologica dei vecchi albi di Tex.
Nel volume infatti vengono mostrate e descritte le quarte di copertina, gli inserti dei vari periodi, ed anche le chicche come la pagina del 1988 dedicata al Tex Willer Fest, il Festival del Cinema Western, organizzato dalla Sergio Bonelli utilizzando la figura di Tex come traino e promotore dell’iniziativa.
Tra le tante curiosità ed informazioni proposte nel volume si trovano delle prime operazioni di marketing e sondaggio, come il portachiavi di Tex dato in omaggio a tutti coloro che avrebbero inviato dei suggerimenti alla SBE per migliorare la testata. Fa nostalgia (anche per chi non ha vissuto quell’epoca) e “tenerezza” la pagina della rubrica nella quale si annunciava la nascita dei primi club di Tex a Fortogna, Settignano e Parma.
E poi fa un certo effetto leggere le parole di Sergio Bonelli che ringraziava i fan della testata dopo la pubblicazione del numero 100 di Tex, nel quale si augurava che i lettori sarebbero rimasti a lungo fedeli (e considerando che stiamo ancora celebrando il settantennale di Tex la fedeltà è stata assoluta).
Ma soprattutto sono da apprezzare le copertine di Aurelio Galeppini e Claudio Villa, che con lo spartiacque del 400esimo albo della testata hanno suggellato nel 1994 un passaggio di testimone più che riuscito.
Nelle copertine di Aurelio Galeppini possiamo notare, soprattutto per la prima parte degli anni Ottanta, un Tex decisamente più snello e meno roccioso di quello che conosciamo oggi (oltre che più giovane), ed un ambiente circostante sicuramente meno ricco di dettagli e meno evocativo. Con il passare degli anni anche lo stile di Galep si è avviato verso la definizione di un Tex un po’ più prestante fisicamente, e con un ambiente più ricco di dettagli.
Il passaggio di consegne tra Galeppini e Claudio Villa ci ha portato a quel tipo di copertine che tutt’oggi vediamo pubblicate sulla testata principale di Tex: un personaggio muscolare e reccioso, colto in un momento drammatico e particolarmente significativo capace di evocare lo spirito dell’albo. Con Villa i particolari e l’ambiente circostante vengono definiti nei minimi dettagli, e la sensazione di essere catapultati già nel mezzo delle azioni e delle atmosfere di Tex è palpabile.
Anche questo fa parte della storia e dell’evoluzione del fumetto italiano, in particolare della Sergio Bonelli Editore, e del suo personaggio simbolo che è Tex.
Volumi come Le Copertine di Tex Gigante riescono a restituire a tutti gli appassionati quell’importanza del media fumetto che nei decenni scorsi è sempre stata chiara per i lettori più affezionati, ma che ora sta investendo anche l’intera editoria ed il mondo intellettuale.
E se Stan Lee verrà ricordato nei secoli al pari di autori quali Shakespeare, Mark Twain, Jules Verne, e di tutti coloro che hanno aperto un universo creativo e fantastico nell’intelletto umano, la Sergio Bonelli Editore è da considerare la più importante proposta editoriale letteraria italiana del Ventesimo secolo. Se il futuro avvalorerà questa idea volumi come Le Copertine di Tex Gigante ne saranno una delle più grandi testimonianze.