Black Lightning 2×07 – The Book of Blood, Chapter Three: The Sange | Recensione
Pubblicato il 30 Novembre 2018 alle 20:30
Mentre Black Lightning sede forse una volta per tutte la faida fra Perdi e Sange, Jennifer prende una importante decisione.
Con l’episodio della scorsa settimana – la nostra recensione QUI – Black Lightning aveva subito una inaspettata scossa – scusate la pessima battuta – grazie ad una improvvisa virata verso territori simil-horror, non originalissimi, ma efficaci e lasciandosi alle spalle per un momento Tobias Whale e la sua scalata al potere.
Anyssa si era messa sulle tracce di Anaya, una ragazza incinta il cui compagno era finito moribondo nella sua clinica, scoprendo che, nella parte sud di Freeland, era in atto una guerra fra due fazioni i Perdi e i Sange – bianchi e neri – con i secondi capeggiati dalla misteriosa Looker capace di dominare un elemento simile al mercurio e in grado di influenzare le persone che la circondano.
La situazione aveva subito una improvvisa escalation quando la Anaya aveva dato alla luce due gemelli – uno bianco e uno nero ovviamente- scatenando la rappresaglia dei Sange. I due bambini erano stati divisi nella speranza di portarli al sicuro: mentre Anyssa era rimasto con Anaya e con uno dei due gemelli, Jefferson come Black Lightning si era messo sulle tracce del secondo caduto nella mani proprio di Looker.
L’episodio di questa settimana intitolato The Book of Blood, Chapter Three: The Sange vede subito protagonista Black Lightning alla ricerca del neonato che, a causa di un improvviso malfunzionamento dei suoi poteri, verrà catturato proprio da Looker e dai suoi. Cercando di ottenere la posizione dell’altro neonato però i Sange commettono una grave ingenuità: torturano Jefferson con l’elettricità pensando che la fonte dei suoi poteri sia nell’uniforme ma in realtà ricaricandolo.
Mentre è dato per morto, Looker e i suoi si muovono verso Freeland dove hanno localizzato proprio il neonato tramite i suoi poteri. Jefferson si libera, recupera il neonato, e avvisa Anyssa giungendo appena in tempo per respingere e sconfiggere forse definitivamente Looker.
Intanto Khalil è sempre braccato da Tobias mentre Jennifer si consulta con la sua “psicologa”. Quando il ragazzo sarà messo alle strette, Jennifer deciderà di usare i suoi poteri per aiutarlo mostrandogli così di essere una meta; i due decideranno quindi di fuggire da Freeland.
Jefferson invece scoprirà che Gambi è vivo, si è solo nascosto da coloro i quali hanno attentato alla sua vita.
The Book of Blood, Chapter Three: The Sange sfrutta molto bene l’inerzia positiva creata dal precendete episodi pur con un prima parte un po’ scontata in cui regia e sceneggiatura fanno fatica a stabilire un buon ritmo.
Showrunner e sceneggiatori sfruttano, ma non esagerano, con il filone narrativo legato ai Sange e ai Perdi cercando anche di inserire – senza troppa convinzione a dirla tutta – anche risvolti socio-politici abbastanza diretti. Nella seconda metà l’episodio decolla baciato anche da un ottima scena d’azione con protagonisti Looker e Anyssa, forse un pelino troppo coreografata, in cui vengono usati in maniera intelligente anche gli effetti speciali a basso budget della serie.
Sempre nella seconda parte dell’episodio matura la trama legata a Jennifer la deriva intimista/teen si concretizza in una svolta del tutto inattesa e che sicuramente showrunner e sceneggiatori non mancheranno di sfruttare.
The Book of Blood, Chapter Three: The Sange ad un solo episodio dal giro di boa di questa seconda stagione, Black Lightning sembra aver capitalizzato su un filone narrativo secondario per dare una decisa sterzata, staremo a vedere già dalla prossima settimana se si tratta di un semplice fuoco di paglia e la serie tornerà a sedersi sui soliti stilemi.