I Miti del Nord di Neil Gaiman: tra leggenda e magia

Pubblicato il 30 Novembre 2018 alle 16:00

Il nuovo libro di Neil Gaiman, I Miti del Nord, è attualmente disponibile in tutte le librerie.

E’ letteralmente impossibile iniziare a leggere I Miti del Nord di Neil Gaiman e non esserne totalmente e irrimediabilmente risucchiati: con la sua prosa al tempo stesso semplice, immediata e scintillante – nel senso stretto del termine: il modo che questo straordinario scrittore ha di raccontarci le sue storie è l’equivalente prosa della più tipica delle Spielberg-face, talmente potente è la magia che trasuda dalle pagine dei suoi libri – il romanziere di Portchester ha realizzato il suo ennesimo trionfo.

La passione per la mitologia, in particolar modo quella norrena, non è mai stata un segreto e le storie di Gaiman nell’arco della sua intera carriera – sia in ambito fumettistico che in ambito romanzesco – hanno sempre gravitato in un modo o nell’altro intorno alle figure di Thor, Loki, Odino, Hela, i giganti di ghiaccio, il regno di Hel, l’albero della vita e Asgard: non solo in Sandman – che chi scrive reputa la più grande e complessa opera fantasy mai concepita da mente umana, seconda sola a La Divina Commedia e Paradiso Perduto di Milton – ma anche ovviamente nei romanzi American Gods, I Ragazzi di Anansi, Odd e il gigante di ghiaccio, Il Ragazzo dei Mondi Infiniti; senza dimenticare La Leggenda di Beowulf, film d’animazione del 2007 diretto da Robert Zemekis, per il quale Gaiman scrisse la sceneggiatura insieme a Roger Avary.

L’operazione di quel film non è dissimile da quella di questo libro: anche in quel caso Gaiman ha rielaborato materiale epico scritto centinaia di anni fa (si pensa che fu scritto addirittura nell’VIII secolo) e arrivato fino a noi tramite un solo manoscritto (il Codice Nowell, unico manoscritto che contenga il poema originale di Beowulf), solo che, come spiegato nell’introduzione de I Miti del Nord, le leggende relative alla mitologia norrena che conosciamo effettivamente sono pochissime se comparate a quelle greche o romane. Il tempo è stato implacabile con loro, molto sono andate perdute per sempre e tracce di altre si trovano qua e là in quelle che hanno resistito e che oggi possiamo ancora leggere.

L’ambiziosa idea alla base del romanzo/saggio di Gaiman è quella di sanare questa grossa lacuna che ci separa da quei miti ormai dimenticati, ricostruendo quelli di cui si ha qualche elemento o inventandone altri. E’ questo che si propone di essere I Miti del Nord, dunque, un ponte (dell’arcobaleno) che ci ricolleghi ad un’epoca in cui queste leggende non erano scomparse, un’era in cui gli dei norreni camminavano ancora fra gli umani, in cui ancora viaggiavano fra i mondi, un’era prima del Ragnarok, la fine di tutti gli dei.

Il risultato è portentoso, affascinante e sferzante, reso rapido dall’abilità di narratore di Gaiman: i numerosi racconti brevi che compongono l’opera vi invoglieranno a sfogliarne le pagine il più velocemente possibile, e la stessa struttura circolare del libro – che ricalca il ciclo di morte e rinascita degli dei norreni – spingerà gli amanti del genere ad infinite riletture.

L’inclinazione dell’autore per i paragrafi brevi asciuga l’incedere, spesso ridotto a singole frasi che fanno de I Miti del Nord una rielaborazione avvincente, piena di suspense e ammaliante meraviglia, adatta agli occhi e alle menti di ogni età: una volta che si cade nel ritmo della sua prosa, serpeggiante come la lingua di Loki e poderosa come un tuono di Thor, Gaiman si avvinghia al tuo più infantile e inconscio bisogno di magia e non ti lascia più andare.

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