X-Men: Preludio a Scisma – Recensione
Pubblicato il 12 Marzo 2012 alle 10:41
Gli X-Men stanno per affrontare una delle minacce più terribili della loro carriera! Preparatevi all’imminente Scisma con un preludio introspettivo e raffinato scritto dall’inglese Paul Jenkins e illustrato da grandi penciler contemporanei!
Marvel World n. 5 – X-Men: Preludio a Scisma
Autori: Paul Jenkins (testi), Roberto De La Torre, Andrea Mutti, Will Conrad, Clay Mann (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 4,30, 17 x 26, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: marzo 2012
Come sanno i Marvel fan, la popolarità degli X-Men è indiscutibile e la rilevanza dell’universo mutante nell’ambito del mercato americano è un dato oggettivo. Non si può neanche negare che nel corso della sua ormai lunga vita editoriale la celeberrima squadra di homo superior ha spesso affrontato lutti e tragedie di vario tipo, confrontandosi con minacce a dir poco letali. Ma, a quanto si può intuire dalle anticipazioni Marvel, villain come Magneto, Apocalisse o Sinistro, tanto per fare qualche nome, non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle insidie che attendono i pupilli del Professor X.
Sono questi almeno i presupposti di Scisma, l’imminente saga mutante che dovrebbe stravolgere le vite di Ciclope, Wolverine e compagnia. Certo, le saghe mutanti sono assimilabili alle feste comandate e lo stesso dicasi per le disgrazie ad esse correlate, ma non è detto che non ci possano essere avvenimenti interessanti. Perlomeno è ciò che è lecito attendersi leggendo il Preludio a Scisma che Panini Comics propone in un albo della linea Marvel World che include la miniserie X-Men: Prelude to Schism.
La mini in quattro parti è scritta dall’inglese Paul Jenkins, autore di provenienza Vertigo che molti ricorderanno per la sua run di Hellblazer; ma in ambito Marvel non è un novellino, considerando che ha realizzato, tra le altre cose, sequenze di Spectacular Spider-Man, la splendida Wolverine: Origins e, soprattutto, produzioni come Inhumans e Sentry, contrassegnate da intense e sofisticate atmosfere introspettive.
E se qualcuno ha apprezzato i testi lirici e malinconici di Inhumans e Sentry non rimarrà deluso leggendo questo Preludio. Gli X-Men si sono trasferiti nell’isola Utopia, divenuta il nuovo quartier generale del team nonché rifugio per la popolazione mutante sopravvissuta all’M-Day. Ovviamente, Charles Xavier ha un ruolo di primo piano ma è Ciclope il leader, benché si debba tenere conto pure della presenza di Magneto, alleatosi con gli X-Men, della Regina Bianca, compagna e consigliera di Ciclope, e dell’imprevedibile Sub-Mariner che ha stretto un patto di alleanza tra Atlantide e Uomini X.
La miniserie si apre con Ciclope e compagni che attendono un evento deflagrante. Non è dato sapere di cosa si tratti ma si sa che sta per giungere un avversario imbattibile e stavolta non è detto che gli eroi sopravvivranno. E Scott Summers, che ha il compito di guidare il gruppo e di impostare una strategia di battaglia, non sa come comportarsi ed è tormentato da dubbi e incertezze di non facile risoluzione.
La trama è tutta qui. Jenkins non rivela nulla ma costruisce abilmente la suspense, suscitando la curiosità del lettore, spingendolo a seguire gli eventi di Scisma che si dipaneranno nelle prossime uscite. Ma se la story-line in sé non esiste, la sopraffina analisi psicologica dei personaggi è ben realizzata e, nell’arco di quattro capitoli, Jenkins, tramite riusciti flashback, penetra nella psiche di Charles Xavier, di Magneto, di Ciclope e di Wolverine con una profondità sorprendente.
Jenkins svolge il lavoro migliore con Magneto, descrivendo il suo passato di ebreo che ha conosciuto le brutture dei lager e la furia cieca dell’odio e del pregiudizio. E lo fa con un musicale monologo interiore di impronta tipicamente britannica e Vertigo nell’impostazione, dimostrando per giunta di possedere una vasta conoscenza delle gloriose vicende degli X-Men, con collegamenti alle storiche avventure di Claremont e a quelle di Lobdell.
Ogni capitolo è disegnato da un penciler differente. Roberto De La Torre è bravissimo con il suo stile quasi pittorico e si concentra su Charles e Scott utilizzando un tratto ombroso di grande bellezza formale. Il non meno bravo Andrea Mutti illustra l’episodio di Magneto con uno stile fluido ed elegante di notevole spessore. Anche Will Conrad presta attenzione a Ciclope e i suoi disegni non sono meno validi e l’albo si chiude degnamente con l’arte di Clay Mann che rappresenta un Wolverine animalesco mutuato dal Weapon X di Windsor-Smith. Vanno infine segnalati i meravigliosi colori di Lee Loughridge e Chris Sotomayor che valorizzano ulteriormente le matite dei cartoonist. Nel complesso, il Preludio a Scisma è un’opera caratterizzata da gusto e professionismo evidenti e merita un tentativo.