Survivors’ Club | Recensione

Pubblicato il 30 Novembre 2018 alle 18:30

Vi piacciono i videogiochi? Allora potete provare Survivors Club! Ma non si tratta di un videogioco qualsiasi e rischierete di morire, come scopriranno i protagonisti di questa serie Vertigo proposta in volume da Lion Comics!

Chiunque conosca la divisione editoriale Vertigo della DC Comics sa quanto sia importante l’horror. L’etichetta adulta della casa editrice di Superman e Batman, infatti, all’inizio puntò molto su serie dai toni cupi e inquietanti del calibro di Swamp Thing o Hellblazer, giusto per citarne un paio. Nel corso degli anni le proposte si sono fatte sempre più varie. Tuttavia, l’horror continua a essere presente.

E’ il caso, per esempio, di Survivors Club, miniserie di nove numeri che Lion propone ora in un unico volume. Si tratta di un fumetto non privo di situazioni terrificanti, scritto da Lauren Beukes e Dale Halvorsen. I due autori si sono concentrati su numerosi elementi tematici ma uno dei più importanti è l’immaginario dei videogiochi.

Tutto ha inizio nel 1987. Un gruppo di bambini che vivono in contesti differenti rimangono coinvolti in una brutta situazione. Senza spoilerare, specifico solo che subiscono esperienze agghiaccianti che li lasciano traumatizzati. Crescendo, sono costretti, loro malgrado, a vivere con i propri demoni interiori. Ma non si tratta di una metafora. I ragazzi, infatti, sono realmente ossessionati da entità demoniache e ognuna di esse ha caratteristiche peculiari che rendono le loro vite un autentico inferno.

Nel presente, tuttavia, si è verificato qualcosa di inspiegabile. Una dei componenti di questo sfortunato gruppo giovanile, Chenzira, ha scoperto che i demoni si sono infiltrati in un videogioco, Akhenaton, con conseguenze spaventose. Riesce a contattare tutti gli altri ragazzi, sperando di poter contrastare in qualche modo le entità, ed è qui che inizia un vero e proprio incubo.

Nella fattispecie, l’incubo è fatto di esseri mostruosi, allucinazioni, visioni orribili e, soprattutto, sangue, mutilazioni e omicidi. Beaukes e Halvorsen puntano sull’estetica trash e sulle influenze degli slasher movies ma, in definitiva, propongono un fumetto dozzinale e superficiale, basato su risapute efferatezze. Survivors Club, quindi, dal punto di vista della trama, è decisamente convenzionale e non al livello della migliore Vertigo. Di tanto in tanto, i testi e i dialoghi hanno una certa ironia che rende accettabili i momenti più assurdi della trama ma, in tutta franchezza, non si può parlare di un’opera di qualità.

Le cose vanno meglio sul versante dei disegni. Gli episodi sono infatti disegnati dall’ottimo Ryan Kelly (tranne uno illustrato dal bravo Inaki Miranda) che realizza tavole di grande impatto visivo, impreziosite da un lay-out creativo. La costruzione delle tavole è imprevedibile e costituisce l’elemento più interessante della miniserie. Lo stile di Kelly è dettagliato e naturalistico e il penciler riesce a raffigurare in maniera efficace le mostruosità scaturite dall’immaginazione di Beukes e Halvorsen. Peccato che la sua arte sia al servizio di una sceneggiatura mediocre.

In definitiva, Survivors Club è intrigante esclusivamente per l’aspetto grafico. Se però cercate una storia horror senza pretese, il volume potrebbe comunque essere di vostro gradimento. Ma se vi aspettate un lavoro che regga il confronto con le pietre miliari Vertigo del passato, lasciate perdere.

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