X-Men – Massacro Mutante Vol. 1 | Recensione
Pubblicato il 29 Novembre 2018 alle 11:00
Siete pronti per il Massacro Mutante? Allora non perdete questo volume che propone i primi episodi di una delle più celebri sequenze narrative degli X-Men, ricca di pathos e azione al cardiopalma, firmata da Chris Claremont e altri celebrati maestri dei comics!
Negli anni ottanta il fumetto americano fu caratterizzato da una tendenza definita ‘morte e disperazione’. In molte serie Marvel e DC gli autori inserirono situazioni drammatiche e tragiche, lontanissime da quelle solari e rassicuranti dei decenni precedenti. Uno degli autori più rappresentativi di tale voga fu il grande Chris Claremont, deus ex machina dell’universo mutante. Anzi, secondo alcuni fu proprio Chris con le sue complesse e articolate saghe degli X-Men a inaugurarla. In effetti, nelle sue storie si divertiva a far subire ai pupilli del Professor Xavier lutti e tragedie di vario tipo.
Il culmine è rappresentato dal Massacro Mutante, story-line che coinvolse le tre principali serie mutanti dell’epoca: Uncanny X-Men, X-Factor e New Mutants. Ma non mancano ripercussioni pure in altri mensili, come avrete modo di scoprire. Questo perché il Massacro Mutante fu concepito nell’era del discusso editor in chief Jim Shooter che rese più coeso il Marvel Universe. Bisogna specificare che la saga non è un crossover vero e proprio, con gli episodi di un comic book che proseguono in un altro. Le tre squadre mutanti vivono parallelamente esperienze spaventose, legate, comunque, a comuni avversari.
Innanzitutto, bisogna chiarire che negli episodi precedenti Claremont aveva approfondito la tematica dell’isteria anti-mutante. Ormai il razzismo nei confronti degli homo superior ha raggiunto livelli davvero preoccupanti e gli X-Men vivono costantemente nel pericolo e sono costretti a modificare il loro modus operandi (in questa saga un insospettabile membro del team arriverà, suo malgrado, a commettere un omicidio).
Il cast è ampio e variegato e dimostra la vastità e la complessità dell’universo narrativo ideato da Claremont. Non mancano personaggi classici come Magneto e la presenza ricorrente del Club Infernale ma tutto ruota intorno alla minaccia dei Marauders, mercenari senza scrupoli che si rendono responsabili di un massacro atroce nei confronti dei Morlocks, i mutanti reietti che vivono nelle fogne di New York. Questo evento scioccante sconvolgerà X-Men e soci che saranno costretti ad affrontare esperienze a dir poco terribili.
Questo primo volume include i nn. 210/211 di Uncanny X-Men che danno il via alla vicenda. Claremont scrive testi e dialoghi intensi, assistito dai disegni di John Romita Jr., decisamente efficaci, e del bravo Brett Blevins, dal tratto personale e particolare. Ci sono poi i nn. 9/10 di X-Factor, comic book che all’epoca presentava le avventure degli X-Men originali. Ai testi c’è Louise Simonson, altro nome importante dell’universo mutante Marvel, che decide di contrapporre gli eroi alla Freedom Force. Va da sé che Ciclope e compagni dovranno vedersela anche loro con i Marauders e nel n. 10 Angelo subirà un’esperienza orribile a causa di uno di loro.
Si tratta di un episodio cruciale che imposterà le basi della futura evoluzione di Warren in Arcangelo. I disegni del n. 9 sono di Terry Shoemaker, non esaltante ma comunque efficace, e il n. 10 è invece illustrato dal grande Walt Simonson, marito di Louise, che sfoggia il suo consueto stile contorto e aggressivo, non esente da influssi kirbyani.
Nel n. 46 di New Mutants, invece, la squadra mutante guidata da Cannonball deve vedersela con l’ennesima macchinazione dei Marauders. Anche in questo caso i testi sono della Simonson e risultano curati e ben impostati. Alle matite c’è l’ottimo Jackson Guice che propone piacevoli versioni dei vari personaggi. E, a riprova del fatto che nell’era Shooter i collegamenti tra le varie serie erano la norma, nel volume c’è un episodio tratto dal n. 373 di Mighty Thor. Sebbene indirettamente, pure il Dio del Tuono rimane quindi coinvolto nelle vicende incentrate sui Marauders, con in più la presenza della perfida Hela. Walt Simonson scrive una storia avvincente, ricca di azione e pathos, e i disegni sono di un Sal Buscema in stato di grazia che ci dona tavole impreziosite da uno stile essenziale ed evanescente.
Insomma, il Massacro Mutante è una sequenza narrativa di grande impatto, tuttora considerata tra i vertici dello stile ‘morte e disperazione’, e va perciò tenuta d’occhio.