Amazing Spider-Man 1 – Il Fresh Start di Nick Spencer e Ryan Ottley! | Recensione

Pubblicato il 26 Novembre 2018 alle 17:00

Peter Parker deve affrontare una misteriosa invasione di mostriciattoli alieni e le nefaste conseguenze del periodo in cui Dott. Octopus è entrato nella sua mente! Firmano l’albo due fuoriclasse come Nick Spencer e Ryan Ottley! Miles Morales invece si prepara ad incontrare una nuova formazione dei Sinistri Sei, nell’ultimo ciclo di storie scritte da Brian M. Bendis!!!

Quando si vuole rilanciare una testata in genere si percorrono due strade: o si stravolge completamente lo status quo precedente, o si ritorna alle origini, cercando di recuperare lo spirito e la magia degli esordi.

Specialmente con icone pop come i supereroi, le cui origini sono rimaste impresse ormai nella memoria collettiva e ne hanno forgiato il mito, è molto frequente che nuovi scrittori scelgano di guardare al passato, quando questi personaggi hanno conosciuto il loro periodo di maggior successo e gradimento da parte del pubblico, sperando di far scoccare quella stessa scintilla anche nei lettori di adesso, sia vecchi che nuovi.

Lo stesso Dan Slott, quando salì al timone di Amazing Spider-Man, ormai dieci anni fa, si ritrovò un Peter Parker che sembrava tornato indietro di almeno trent’anni: solo, squattrinato e senza più un matrimonio alle spalle. Dopodiché, durante la sua lunga gestione sono inevitabilmente successe molte cose, c’è stata un’evoluzione, ma poi tutto finisce per tornare al punto di partenza, o quasi, come sempre succede nell’universo Marvel.

Il Fresh Start voluto dal nuovo Editor-in-Chief C.B. Cebulski aveva proprio questo obiettivo: riportare la Casa delle Idee ai fasti di un tempo, rilanciando tutto il suo parco testate con nuovi team creativi e nuove trame, che rimettessero al centro gli eroi classici che tutti conosciamo, a cominciare dagli Avengers, senza per questo rinnegare ciò che è stato raccontato in precedenza.

Per The Amazing Spider-Man invece è stato scelto lo scrittore Nick Spencer, reduce dal mega-evento Secret Empire e dalle vicissitudini di un Capitan America agli ordini dell’Hydra (!), ma i fan del Ragno lo ricorderanno anche per la spassosa e irriverente The Superior Foes of Spider-Man, ovvero una serie incentrata su uno sgangherato gruppo di villain di serie Z, nato nel periodo in cui Peter Parker era “posseduto” dal dott. Octopus e si faceva chiamare Superior Spider-Man.

 

A differenza di molti altri scrittori di oggi, che dilatano all’inverosimile le loro trame e sfruttano molto il racconto per immagini, un po’ come se si guardasse lo storyboard di un film, Spencer ha un approccio più classico, molto verboso, che non disdegna balloon invadenti e numerose didascalie. Questa sua caratteristica lo accomuna per certi versi allo stile del grande Stan Lee, col quale condivide anche la capacità di miscelare con sapienza testi brillanti e ironici con altri più intensi e drammatici.

Il suo Peter Parker infatti è apparentemente allegro e spensierato, ma in realtà nasconde un disagio di fondo, dovuto soprattutto al fatto che non ha più una persona di riferimento, con cui confidarsi e condividere il peso della sua missione, come un tempo era Mary Jane. Un riavvicinamento con la Rossa in realtà si era già intravisto alla fine della gestione di Slott, ma Spencer sembra voler approfondire il loro rapporto e reintrodurre in maniera più significativa questo personaggio molto amato dai fan.

Insomma, un ritorno alle origini in tutto e per tutto, a cominciare dal titolo (Back to Basics in originale) fino ad arrivare alla trama, che sembra riportarci ai fasti degli anni Sessanta, quando invasioni aliene e avversari dai costumi improbabili erano all’ordine del giorno, per non parlare della famigerata “fortuna dei Parker”, che stavolta costerà al povero Peter il lavoro e la stima di suoi amici e colleghi, ma soprattutto dell’amata zia May.

Questo evento in particolare è collegato a quanto accaduto nella saga di Superior Spider-Man, a dimostrazione che Spencer non vuole assolutamente rinnegare quanto avvenuto in precedenza, ma anzi ne fa tesoro, citando anche una struggente storia scritta anni fa da Matt Fraction. Non mancano neanche le auto-citazioni, visto che l’autore si diverte a reinserire personaggi della succitata serie da lui scrittaThe Superior Foes of Spider-Man, ovvero Fred Myers/Boomerang, ex leader del gruppo, e Janice Lincoln, la nuova Scarabeo.

Tutti gli ingredienti per una buona storia del Ragno, dall’avventura all’azione, dall’ironia al sentimento, qui sono presenti e ci fanno ben sperare per il futuro, visto che Spencer sembra aver colto lo spirito del personaggio, con un ritorno al passato, reinterpretato però in maniera moderna e brillante.

Molto azzeccata anche la scelta del nuovo disegnatore regolare, Ryan Ottley, noto soprattutto per la sua lunga collaborazione con Robert Kirkman su Invincible. Il suo stile cartoonesco, spigoloso e stilizzato, si sposa benissimo coi testi ironici e frizzanti di Spencer, e riesce ad essere molto espressivo ed efficace, pur nella sua semplicità.

Per l’epilogo di questo primo numero torna anche Humberto Ramos, artista ormai storico del Ragno e dal tratto inconfondibile, che ha collaborato in passato soprattutto con Paul Jenkins e Dan Slott, suscitando sempre reazioni discordanti tra i fan. Il suo stile infatti è molto particolare e a volte esagerato nell’espressività e nelle anatomie, per cui non tutti lo apprezzano, ma di fatto il suo nome è ormai legato indissolubilmente a quello del Ragno…

Chiude l’albo la prima parte dell’ultimo ciclo di storie scritto da Brian M. Bendis su Miles Morales/Spider-Man, il giovane Arrampicamuri di Terra 1610, passato nell’universo Marvel ufficiale dopo gli eventi di Secret Wars.

Bendis decide di dare l’addio alla sua “creatura” portando in scena una nuova versione dei Sinistri Sei, il supergruppo di criminali che già dal lontano 1964 si è riunito più volte (e con svariate formazioni) per tentare di sconfiggere una volta per tutte il nostro Spidey.

Se ci riusciranno stavolta con il povero Miles è ancora tutto da scoprire, visto che Bendis come al solito si prende i suoi tempi e in questa prima parte si limita a schierare le pedine sulla scacchiera, reintroducendo villain di entrambi gli Spider-Men, di cui uno con un nuovo costume che non passerà inosservato….

A differenza di Spencer, Bendis è uno di quegli autori che dilatano molto le storie, puntando in particolar modo sui dialoghi e sulla parte più introspettiva dei personaggi che va a raccontare. Spesso però le sue trame finiscono per perdersi per strada e concludersi in un nulla di fatto, deludendo le aspettative iniziali. Speriamo dunque che non sia questo il caso e che riesca a chiudere degnamente la serie da lui creata e sul quale ha lavorato da così tanti anni, ininterrottamente.

Amazing Spider-Man è in sostanza la testata Panini che ha subito di meno la nuova politica editoriale della casa editrice di Modena, anche perché rimane una delle più vendute. Stessa foliazione, stesso sommario e stessa periodicità di prima, dunque, con solo un leggero aumento di prezzo, per una testata che rimane il principale punto di riferimento per chi ama il Ragno e il suo universo.

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