The Dragon Dentist | Recensione

Pubblicato il 5 Dicembre 2018 alle 11:00

J-Pop porta in Italia il manga basato sull’anime prodotto dal creatore di Neon Genesis Evangelion già disponibile su Netflix e Vvvvid.

J-Pop, etichetta dedicata ai manga di Edizioni BD, rende disponibile ai lettori italiani The Dragon Dentist, il manga basato sull’anime prodotto da Hideaki Anno (creatore di Neon Genesis Evangelion) e scritto e diretto da Ōtarō Maijō. Attraverso i disegni della giovane Youko, il manga ci catapulta in questa poetica storia d’azione e di guerra in una ambientazione fantasy, che tanto ha già fatto emozionare e appassionare i fan dell’anime.

  • PRIMA L’IGIENE

L’intera storia verte sulle vicende dei dentisti del drago, esseri umani  che, fino al loro ultimo giorno, hanno giurato di proteggere l’igiene orale delle maestose creature, continuamente minacciata da nefaste creature parassite che si sviluppano proprio tra i loro denti. Nonostante l’eterno conflitto armato tra due fazioni, la situazione nella terra dei dentisti e della guerra sembra in equilibrio, fino a quando da un dente rinasce un giovane di nome Ber, appartenente all’altra fazione e destinato, da tradizione, a diventare un dentista del drago poiché, proprio grazie all’enorme creatura, riportato in vita.

 

Iniziando questo percorso coadiuvato dalla giovane e solare Nonoko (ligia ai doveri da dentista che il destino le ha imposto, nonostante la spensieratezza allegra che emana) il giovane Ber non solo dovrà imparare ad essere un dentista, ma rifletterà anche sul significato della vita e della morte, trovandosi fianco a fianco con individui che hanno il destino segnato (poiché, ogni dentista, come prova di iniziazione, viene informato su come morirà e posto dunque di fronte a quello da loro chiamato come il proprio “momento”) e nel pieno di un conflitto armato che sembra non voglia cessare, continuando dunque a spargere morte e desolazione.

  • IL MONDO FANTASY DELLA GUERRA

Il tono della storia contenuta in questo unico volume rientra pienamente nel classico filone giapponese della fantascienza apocalittica di cui, ovviamente, Evangelion è classico esempio; seppur in un contesto prettamente di fantascienza, la sofferenza della guerra, della distruzione e della morte è però ben radicata nel mondo reale, andando dunque a creare un effetto straniante che porta il lettore in una dimensione “altra”, ma gli permette di riconoscere sensazioni concrete e reali che tutti i sopravvissuti ad un conflitto (tema molto caro al popolo giapponese, dopo gli orrori dela Seconda Guerra Mondiale) hanno spesso raccontato.

Attraverso un artificio semplicistico e a tratti quasi ironico (il compito dei dentisti di proteggere i denti del drago da parassiti, spaventosi e allo stesso tempo parodici) la storia ci catapulta poeticamente in una riflessione melanconica sulla vita e sulla morte, sul destino e sul ruolo che gioca ogni individuo sospeso tra queste pulsioni cosmiche. Con un misto d’azione e di atmosfere oniriche ed un tratto che non si discosta dalla tradizione fumettistica nipponica, il disegno di Youko tiene legata tutta la tensione della sceneggiatura, divisa tra il terreno mondo di sofferenza della guerra, carneficina umana, e il mondo fantastico del drago, fatto di vita, di morte e della continua quanto necessaria dialettica tra le due.

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