Daredevil 86 – Soule e Garney su DD #600 e il finale di Iron Fist! | Recensione

Pubblicato il 20 Novembre 2018 alle 19:00

Wilson Fisk è il nuovo sindaco di New York e adesso è lui a dettare legge in città ! Daredevil sarà quindi in grado di fermarlo ??? Di sicuro avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile…! Si conclude poi la serie di Iron Fist scritta da Ed Brisson, con il tie-in di Dannazione!!!

Daredevil è sempre stato un personaggio atipico, lontano dalle luci della ribalta e da eventi di grande portata. La sua dimensione in genere è quella del suo quartiere, Hell’s Kitchen, o comunque della metropoli in cui vive, che si tratti di New York o San Francisco…

Matt Murdock sente molto l’attaccamento alla sua città e la vive in maniera profonda, facendosi spesso carico dei problemi che l’affliggono, come la povertà e la criminalità. Anche se possiede delle doti straordinarie, Matt è sempre stato un uomo della strada, che non si erge su un piedistallo ma condivide gioie e dolori della gente comune.

Come tutti gli eroi creati dal grande ( e compianto ) Stan Lee, Daredevil è profondamente umano, ma non solo, è anche portatore di un handicap. Questo però non rappresenta un limite per lui, bensì un punto di forza, che lo rende “diverso” da tutti gli altri, e proprio per questo speciale. La sua cecità infatti è ampiamente compensata da tutti gli altri sensi, ipersviluppati in seguito al contatto con delle sostanze radioattive, ai quali si aggiunge anche una sorta di “senso radar” che gli permette di percepire l’ambiente circostante.

L’idea di proporre un eroe così particolare fu certamente un azzardo, soprattutto nel ’64 quando fu creato, e in effetti Daredevil non è mai stato un personaggio “mainstream” come Spider-Man, Thor o Capitan America, ma è comunque riuscito a guadagnarsi fin da subito uno zoccolo duro di appassionati, cresciuti poi nel tempo grazie all’apporto di grandi autori come Frank Miller, Kevin Smith e Brian M. Bendis, che hanno dirottato la serie verso toni più pulp e noir.

Dall’arrivo di Miller in poi Daredevil è diventata infatti una delle testate più mature della Marvel, spesso cruda e violenta, e molto ancorata alla realtà urbana, in tutti i suoi aspetti. Matt Murdock si è ritrovato in più occasioni sull’orlo del baratro, toccando con mano la miseria e il marciume che si annida nei vicoli più bui e malfamati della metropoli, dove regnano gang e criminali di vario genere, e la legalità fatica ad imporsi.

Il principale responsabile di tutte le sue disgrazie però è sempre uno: la zar indiscusso del crimine di New York, Wilson Fisk, alias Kingpin. Col suo potere e la sua influenza, Kingpin riesce a piegare al suo volere chiunque e a mettere in seria difficoltà persino supereroi come Daredevil.

Il loro duello si è sempre svolto su più livelli: quello prettamente fisico e quello psicologico. Fisk infatti è una montagna di muscoli, in grado di stendere un bisonte, ma è anche un fine stratega e un manipolatore, capace di andare a colpire dove si è più vulnerabili, magari prendendo di mira gli affetti più cari, o facendo leva sulle paure e le fragilità dell’avversario.

Ogni volta che il Diavolo Rosso e Kingpin si ritrovano faccia a faccia la tensione è palpabile, anche perché si sa che in qualche modo la vita dell’eroe verrà nuovamente sconvolta e ci saranno delle conseguenze, più o meno gravi. Ce lo dimostra l’ultimo ciclo dello scrittore Charles Soule, che è riuscito ad alzare ulteriormente l’asticella, conferendo poteri pressoché illimitati alla nemesi del Cornetto.

Wilson Fisk infatti è diventato il nuovo sindaco di New York e adesso tutti i vigilanti mascherati sono messi al bando e ricercati dalla polizia. In pratica l’incubo peggiore di Matt Murdock si è avverato, visto che il suo nemico numero uno è l’uomo più potente della città, anche a livello istituzionale, e non solo per la malavita organizzata.

Avendo studiato legge, Soule dimostra di districarsi benissimo anche in ambiti più burocratici e legislativi, che caratterizzano molto la sua gestione del Diavolo Rosso. Un esempio su tutti è lo story-arc in cui Matt riesce a vincere una vertenza presentata alla Corte Suprema, per considerare valide anche le testimonianze dei supereroi mascherati nei processi a carico di malavitosi e criminali, così da poterli inchiodare e arrestare.

Anche con Fisk inizialmente il confronto è solo verbale e all’interno dei suoi uffici, ma per festeggiare degnamente le seicento uscite della testata dedicata al Cornetto non poteva mancare anche uno scontro fisico, breve ma ugualmente brutale e intenso, con esiti e ripercussioni tutt’altro che scontate.

Soule riesce a creare una buona tensione e celebra questo ragguardevole traguardo per il nostro Diavolo con una storia avvincente e ricca d’azione, dove compariranno come guest-star molti eroi urbani dell’universo Marvel e si risolverà anche la questione in sospeso tra Blindspot, la giovane spalla di Daredevil, e il serial killer Muse.

Alle matite troviamo per l’ultima volta Ron Garney, fautore insieme a Soule del recente rilancio della testata. Per dare una connotazione più pulp e hard-boiled alla serie, Garney ha deciso di adottare un tratto molto grezzo e abbozzato, che fa somigliare le sue tavole a degli schizzi di prova o layout ancora non definitivi. Questo stile così ruvido ha sicuramente un suo fascino e ben si adatta al taglio noir della serie, anche se a volte risulta fin troppo frettoloso e poco curato. E’ apprezzabile comunque la ricerca di una resa visiva diversa dai soliti fumetti mainstream di supereroi.

A seguire una storia breve scritta da Christos Gage e disegnata da Mike Perkins, che in poche tavole ripercorre alcune tappe cruciali della vita di Matt Murdock accanto al suo fidato amico Foggy Nelson, sottolineando quanto sia stata fondamentale la sua presenza in tutti questi anni. Foggy ha aiutato Matt in diverse occasioni, anche esponendosi in prima persona, e nonostante alcuni alti e bassi, la loro amicizia è qualcosa di autentico e indissolubile.

Chiude l’albo il finale della serie di Iron Fist scritta da Ed Brisson, con il tie-in di Dannazione, l’evento nato sulle pagine di Doctor Strange, dove si è scatenato letteralmente l’inferno sulla Terra in quel di Las Vegas. Danny Rand ritroverà la sua sorellastra Miranda e il precedente Iron Fist Orson Randall, entrambi deceduti, ma per liberare le loro anime dal giogo infernale dovrà combattere un bel po’ di demoni, in una sfida senza esclusione di colpi !

La storia in questione è divertente e movimentata, ma nel complesso Brisson non ha aggiunto molto alla mitologia del personaggio, se non qualche nome astruso alle mosse di kung-fu da lui utilizzate… Per questo probabilmente la sua gestione è durata solo pochi numeri, complice anche una serie televisiva che non ha trainato quanto speravano la controparte cartacea. Di certo Iron Fist avrà bisogno di un nuovo rilancio, con un team creativo che lo sappia valorizzare davvero.

Dal prossimo numero anche questa testata verrà interessata dal cambio di politica editoriale della Panini, diventando monografica. Solo storie del Diavolo Rosso, dunque, e prezzo – ahimé – aumentato, considerando che diminuirà anche la foliazione.

 

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