Corto Maltese:…e di altri Romei e di altre Giuliette – Recensione
Pubblicato il 9 Marzo 2012 alle 11:20
Prosegue l’avventura africana di Corto Maltese. Stavolta il marinaio si trova nel bel mezzo di una guerra tra tribù che cerca di sventare a ogni costo.
Corto Maltese
…e di altri Romei e di altre Giuliette
…e di altri Romei e di altre Giuliette
Autore: H. Pratt
Casa Editrice: Rizzoli Lizard
Provenienza: Italia
Prezzo: 6,00 €
Data di pubblicazione: 2009
La vera inclinazione dell’uomo è la guerra.
Per quanto ci provi, egli non può vivere in pace.
Ora per l’oro, ora per l’onore, ora per diletto, egli combatte. Lo si vede bene in “…e di altri Romei e di altre Giuliette”, il terzo albo dello splendido romanzo a fumetti di Hugo Pratt “Le Etiopiche”.
In quest’avventura Corto accompagna il guerriero Cush al suo villaggio natale, ma lungo il tragitto i due fanno interessanti incontri: quello con lo stregone Shamaël, che rivela come Corto sia un uomo che porta un tormento dentro di sé, e quello con Lord Ahah, un delirante uomo bianco così soprannominato dal marinaio maltese per la sua risata facile.
Giunti alla casa materna di Cush – sì, perché anche i grandi guerrieri hanno le madri, come ironizza il fascinoso Corto – questi apprende che suo fratello è stato rapito dal Ras Yaqob, capo delle tribù abissine, che chiede in cambio del dancali la liberazione di sua figlia Fala Mariam, amante corrisposta del primo, che egli sospetta sia stata rapita proprio dai dancali. Più che una questione di onore, però, si tratta di una questione di soldi: la Dancalia è ricca d’oro. Date queste premesse lo scontro è inevitabile: quando sta per scoppiare Corto riesce a fuggire, ma, come spesso gli capita, nonostante i suoi sforzi si ritrova nuovamente nel vortice dell’azione: trova il nascondiglio di Lord Ahah, e scopre che il folle è il vero rapitore della ragazza, che egli ha usato per spingere gli abissini alla guerra e vendere loro fucili.
Corto, scoperta questa faccenda, neutralizza l’avventuriero e lo conduce insieme a Fala Mariam laddove sta per avvenire lo scontro tra le tribù con l’intento di chiarire l’equivoco. Ma in effetti il suo piano non sembra produrre effetti di sorta: Ras Yaqob ordina lo stesso di attaccare, ma a fermarlo arriva il grande stregone Shamaël, che invita tutti a cessare le ostilità e sposa i due giovani innamorati.
Un’avventura con un lieto fine, dunque, questa di Corto e Cush, due personaggi tanto divesi, eppure tanto simili: entrambi fuggono davanti al pericolo, come Corto Maltese non manca di sottolineare urlando, perché egli, in fondo, non è un eroe. Entrambi si muovono tra cinismo e sentimentalismo, tra pessimismo e seduzioni della fantasia. Sullo sfondo del deserto – nel disegnare il quale Hugo Pratt, così abituato al mare, sembra tutt’altro che a disagio – del cosiddetto corno d’Africa, l’autore ambienta un’avventura densa di azione e significati, ancorché povera di tavole. I disegni magistrali dell’artista italiano danno profondità ad una storia di guerra ma anche di amore, sebbene lontana dalla mentalità di noi occidentali, che per questo non possiamo arrivare a identificare i due innamorati come i nostri Romeo e Giulietta, e quindi parleremo di altri Romei e di altre Giuliette…