Titans 1×06 – Jason Todd | Recensione
Pubblicato il 18 Novembre 2018 alle 15:00
Il più improbabile dei team-up costringe Dick ad intraprendere una indagine legata al suo passato e al Circo Haly’s.
Avevamo lasciato Titans la scorsa settimana con un solidissimo episodio che, messi da parte le citazioni e gli ammiccamenti all’Universo DC, si era concentrato sull’interazione fra i quattro protagonisti riuscendo quasi ad ottenere una amalgama quasi credibile – la nostra recensione QUI. I quattro erano stati attaccati dal misterioso culto che sta dando la caccia ma, a differenza di quanto accaduto in passato, grazie ad un minimo di collaborazione erano riusciti a respingere l’attacco. Dick – rivelata la sua identità segreta a Gar e Rachel – aveva deciso quindi di cercare risposte recandosi direttamente dal mandante di questi attacchi il misterioso Dottor Adamson… lì però aveva subito una imboscata ed era stato salvato da Robin, il nuovo Robin.
Ed è ovviamente con il più improbabile dei team-up – e il più scontato dei titoli, Jason Todd – che parte l’episodio di questa settimana.
Per i due Robin è tempo di muovere il Dottor Adamson in una location più sicura di modo da poterlo interrogare con calma, per questo motivo si recano, sempre a Chicago, in uno dei rifugi approntati da Bruce Wayne.
Dick è giustamente sospettoso nei confronti del suo sostituto mentre Jason sembra entusiasta, anche troppo forse, di incontrare il suo predecessore. Mentre fra i due iniziano a affiorare le evidente differenze non solo caratteriali ma anche motivazionali sull’indossare il costume di Robin e sull’essere partner di Batman, Jason confessa il vero motivo per cui è sulle tracce di Dick: qualcuno sta uccidendo in maniera raccapricciante con dell’acido i membri del Circo Haly’s, casa di Dick fino alla morte dei suoi genitori.
Dick riconosce subito la peculiarità degli omicidi che si ricollegano alla famiglia Maroni mandante dell’omicidio dei suoi genitori e all’esecutore materiale dell’omicidio Tony Zucco.
Pur fermando la striscia di omicidi – sempre grazie all’aiuto di Jason – Dick inizia seriamente ad interrogarsi sul suo ruolo di Robin e su quello di Jason.
Al giro di boa per questa prima stagione di Titans, showrunner e sceneggiatori spostano nuovamente la loro attenzione sul protagonista principale della serie ovvero Dick Grayson/Robin.
In Jason Todd viene fatto nuovamente un salto nel passato dell’eroe – mettendo di fatto da parte la trama principale legata a Rachel – in maniera senz’altro meno usuale di quello che si potrebbe aspettare e soprattutto usando l’episodio come pretesto per scavare nulla psicologia del personaggio e tracciando una linea netta per la sua futura evoluzione.
Se infatti l’episodio della scorsa settimana metteva da parte i riferimenti fumettistici più “spinti”, questa settimana l’incontro/scontro fra i due Robin è caratterizzato da una serie di riferimenti – Robin Anno Uno, Un Luogo Solitario Dove Morire, Anno Tre, Lo Specchio Nero – che vengono piegati quanto basta per confezionare un ottimo plot, pur lineare, il cui nucleo è mettere in evidenza le differenze sostanziali fra Dick e Jason con alcuni eccellenti dialoghi.
Anche se la regia preferisce un approccio dal ritmo piuttosto blando, l’episodio funziona molto bene continuando l’inerzia positiva delle ultime settimane.
Convincente la prova di Curran Walters nei panni di un Jason Todd estremamente fedele alla sua controparte fumettistica, prova che fa brillare di luce riflessa anche Brenton Thwaites/Dick Grayson spesso un po’ troppo “tenebroso” e contrito nella sua interpretazione.
Dopo sei episodio è giunto però il momento per Titans di dare spessore alla sua trama principale e più nello specifico al ruolo di Rachel e al villain dietro la sua fuga.