Daredevil Collection Vol. 21 – Cuorenero | Recensione
Pubblicato il 12 Novembre 2018 alle 17:00
Arriva un nuovo volume di Daredevil Collection con le provocatorie storie scritte da Ann Nocenti! Scoprite le origini del demoniaco Cuorenero, il figlio di Mefisto, in alcuni episodi che hanno fatto discutere i lettori americani!
Come ho scritto in altre occasioni, Ann Nocenti è stata la più discussa scrittrice di Daredevil. La sua rivoluzionaria run della testata, infatti, sconvolse i fan, anche perché non solo affrontò tematiche socio-politiche con piglio polemico ma inserì pure il Diavolo Rosso in contesti narrativi impensabili. Se in principio, comunque, collocò Matt Murdock nelle tipiche ambientazioni urbane che i lettori conoscevano, con atmosfere noir di impostazione milleriana, in seguito inserì cambiamenti decisamente scioccanti.
In questo volume della collana Daredevil Collection avrete modo di leggere i nn. 261/263 e 265/270 della collana originale. In pratica, si tratta di episodi spartiacque che segnano la linea di passaggio dalle consuete situazioni a quelle nuove. I primi capitoli sono tie-in di Inferno, la celebre saga mutante della Marvel incentrata sulle macchinazioni dei demoni del limbo. La maggior parte delle serie della casa editrice furono influenzate da quegli eventi e presentarono, quindi, una New York invasa da esseri demoniaci.
Naturalmente, anche Devil è coinvolto ma la Nocenti prende in considerazione pure gli eventi precedenti che lo riguardano. Impegnato in una delle ennesime lotte con il suo arcinemico Kingpin, Matt Murdock è ormai distrutto psicologicamente, a causa di Typhoid Mary, killer al servizio di Wilson Fisk che l’ha sedotto per poi abbandonarlo. L’autrice, quindi, prosegue la vicenda, sullo sfondo, però, della Grande Mela contaminata dalle creature infernali.
Gioca con personaggi Marvel del calibro della Torcia Umana e descrive l’ultimo sconvolgente scontro tra Devil e Typhoid. Inserisce, tuttavia, il terribile Mefisto che da questo momento diventerà una presenza pressoché costante. Ciò ci conduce alla storia del n. 265, considerata una delle più belle in assoluto della Marvel, intitolata ‘Una Birra con il Diavolo’. La notte di Natale, un Devil stanco e disperato si reca in un bar frequentato da derelitti, ordina una birra e interagisce con una donna che si scoprirà essere qualcos’altro. I dialoghi sono da brividi e i testi hanno una poesia e un’intensità indescrivibili.
Dopodiché, a partire dal successivo n. 266, incomincia il nuovo corso di Daredevil, il più discusso e rivoluzionario. Dopo un veloce scontro con Bullet, Devil, privo di identità e di radici, brucia tutti i suoi effetti personali e lascia Manhattan. Si mette quindi a vagabondare per gli Stati Uniti, come una specie di Kerouac disincantato che si confronta con i lati più discutibili della società americana. E’ ciò che avviene nel n. 268, con Matt che, giunto a un paesino stile Twin Peaks, ospite di un ostello, diventa testimone di un dissidio famigliare e arriva a compiere gesti davvero estremi per un eroe dedito alla giustizia.
Ma è solo il preludio di una story-line che vede sempre coinvolto il demoniaco Mefisto. Una lotta con Blob e Pyro della Freedom Force anticipa la nascita di un nuovo, inquietante personaggio: Cuorenero, lo spaventoso figlio di Mefisto. Da questo momento, la Nocenti trasforma Daredevil in un fumetto quasi Vertigo nell’impostazione, lontano anni luce dalle suggestioni hard-boiled.
Come ho già chiarito, i testi sono di grandissimo livello (la storia di Cuore Nero, specialmente all’inizio, ha una prosa riflessiva ed evocativa che fa pensare a certi romanzi horror di Stephen King, non esenti da influssi faulkneriani) e i disegni di John Romita Jr. sono di indiscutibile qualità. Grazie alle chine eleganti del leggendario Al Williamson, John abbandona le incertezze del passato e propone una riuscita sintesi di classico Marvel style e soluzioni grafiche alla Miller. Devil, Typhoid Mary, Bullet, l’Uomo Ragno che appare nell’ultimo episodio e gli altri personaggi sono ben caratterizzati, e bisogna segnalare, in particolare, l’interpretazione personale che John fa di Mefisto, diversissimo da quello del Silver Surfer di John Buscema.
Nelle sue mani diventa una creatura mostruosa e ributtante, senza dubbio più plausibile per un demone. Cuorenero, d’altro canto, assomiglia a una terrificante macchia di inchiostro di forma umanoide. Insomma, questo volume è imperdibile sia per i fan di Devil sia per coloro che cercano un fumetto dalle tematiche adulte.