Un caffè allo stand Bugs Comics: intervista a Helena Masellis | Lucca Comics and Games 2018
Pubblicato il 12 Novembre 2018 alle 16:00
È arrivato Bugs Cafè, la nuova raccolta di vignette che prendono in giro il mondo dell’editoria a fumetti.
A questo Lucca Comics & Games i veri mostri di Bugs Comics sono proprio gli autori Bugs! Grazie all’umorismo dell’autrice Helena Masellis, nasce Bugs Cafè, un piccolo libro quadrato che racconta le (dis)avventure di tutti gli editor e gli autori della casa editrice, caratterizzati da uno stile pupazzettistico e irriverente! Dalle fatiche di un editore nel prenotare lo stand in una fiera alla quasi impossibilità di trovare una casa per Lucca, Masellis ci prende sotto braccio e ci fa vedere il “dietro le quinte” di una casa editrice. Prima di addentrarci nel volume, abbiamo intervistato l’autrice per farci togliere qualche dubbio…
MF: Di cosa parla Bugs Café?
HM: Bugs Cafè è praticamente una sorta di sit-com a fumetti, dove ci siamo noi autori di Bugs Comics ritratti in situazioni umoristiche. Sono diverse vignette autoconclusive, con mini-storie diverse tra loro: alcune si sviluppano anche su più pagine.
MF: Un po’ come se fossimo tutti davanti a uno schermo a guardare una comedy series.
HM: Sono piccole pillole divertenti di come si vive la vita dietro uno stand, o di come nasce un fumetto… Il lettore, in fondo, si ritrova con il prodotto finito, ma ignora tutto il processo che si cela nella sua costruzione. È una cosa interessante da vedere, soprattutto se fatta in chiave umoristica, non alla Scott McCloud, che ti fa un fumetto su come si fanno i fumetti (può risultare un po’ pesante per chi non vuole fare i fumetti). Diciamo che Bugs Cafè è una “stronzata che piace”!
MF: Si potrebbe definirlo uno sguardo comico al mondo dell’editoria a fumetti. Praticamente sei la nuova Leo Ortolani!
HM: Ma io sono meglio! (ridiamo) No, scherzo, scusa Maestro!
MF: Qual è stato il personaggio che più ti ha divertito tra quelli che hai disegnato?
HM: Ovviamente Francesco (Dossena, ndr.)! Lo conosco molto bene, so che odia quando lo prendo in giro, quindi mi diverto il doppio! Infatti l’idea del libro è nata proprio da lì, dato che prendere in giro Francesco è la mia vita! (ride)Non solo: la mia vita consiste nel disegnare questi “fagiolini”, inchiostrare tavole di albi altrui e prendere per il culo Francesco.
MF: “Fagiolini”? Cosa sarebbero?
HM: È il nome che ho dato a questi disegnetti. Quando ho iniziato a farli, li chiamavo così, o anche “robi” o “cosi”… In realtà, volevo davvero chiamarli “cosi”, per poi intitolare il volume I cosi di Bugs (che suona più o meno come Bugs Comics…). Ma alla fine, dato che il volume è una sit-com, Gianmarco (Fumasoli, il direttore, ndr) ha deciso di metterci in mezzo la parola Cafè.
MF: In un certo senso è come se rappresentassi dei momenti di relax all’interno di una casa editrice…
HM: Sì! Inoltre c’è anche da dire che Bugs è una casa editrice completamente diversa dalle altre: più che un’azienda è una famiglia, quindi ci si prende in giro costantemente, dalla mattina alla sera. Questo serve tantissimo all’umore, perché se hai solo un rapporto dipendente – capo con il tuo editor, il prodotto ne risente. I risultati si vedono, anche perché in tre anni di attività la casa editrice è cresciuta tantissimo e ha una fan base molto solida. Penso che non sia una cosa da sottovalutare, non solo a livelli di contenuti ma come rapporti venutisi a creare (disegnatore – lettore, casa editrice – lettore, casa editrice – disegnatore…): è una cosa diversa dalle altre.
MF: E come si fa a non voler bene a Bugs Comics, anche quando durante un afoso ARFestival distribuisce ventagli gratuiti a tutti!
HM: All’ARF 2019 ci saranno ulteriori novità relativi ai ventagli, ma non facciamo ancora spoiler!
MF: Una volta terminate le tavole a disposizione del volume, ti sono venuti in mente altri episodi da raccontare? Ne farai un secondo volume?
HM: Non lo so! Sicuramente continueranno sui social, perché ogni giorno accadono episodi da poter prendere in giro con i miei fagiolini.