Arrow 7×04 – Level Two | Recensione

Pubblicato il 6 Novembre 2018 alle 17:00

Mentre Oliver scopre cosa si nasconde nel fantomatico secondo livello dello Slab, Felicity cerca di ricavare informazioni su Diaz da Silencer. Intanto il nuovo Green Arrow si aggira nelle Glades di Star City.

Avevamo lasciato Arrow la scorsa settimana con un altro ottimo episodio – la nostra recensione QUI – che non solo aveva legittimato l’ottima costruzione dei primi episodi di questa settima stagione ma aveva anche da un lato una certa sostanza a personaggi e situazioni, con qualche dialogo semplice ma ben piazzato, mentre dall’altro aveva portato Oliver e Felicity ad indagare parallelamente su Diaz. Il primo aveva deciso di scendere nel Secondo Livello dello Slab, e per farlo aveva dovuto attingere a tutta la sua brutalità e abnegazione, la seconda invece aveva sacrificato addirittura l’agente Watson e l’FBI in una operazione clandestina che aveva portato con risultato la cattura di una dei Longbow Hunters, Silencer.

L’episodio di questa settimana intitolato Level Two vede Oliver fare i conti con un altro tipo di battaglia. Se nel primo livello lo Slab presentava ostacoli di tipo fisico, nel secondo dovrà affrontare il subdolo Dottor Parker che, con una serie di tattiche intimidatorie, cercherà di piegare la sua volontà in lunghe sessioni psicanalitiche volte a mostrare l’inutilità della sua crociata e l’autolesionismo del circolo di vendetta e lotta di cui Green Arrow era l’espressione.

Felicity intanto deve cercare di ottenere informazioni da Silencer e, dopo aver incassato il rifiuto di Renee, decide di rivolgersi a Laurel. Nelle Glades proprio Renee e Dinah dovranno affrontare le scorribande del nuovo e misterioso Green Arrow, che genera frizione proprio fra i due, e soprattutto una serie di incendi dolosi.

Nei flashforward William e Roy ritornano in una Star City in rovina…

A dispetto di un ritmo non propriamente sostenuto e di qualche passaggio un po’ farraginoso Level Two si dimostra un altro solidissimo episodio.

Se la parte con protagonista Oliver attinge a piene mani da una famosa sequenza fumettistica sempre ambientata in carcere e con protagonista un altro psicologo, all’esterno l’attenzione di showrunner e sceneggiatori è tutta rivolta al personaggio di Felicity e al coltivare le altre sottotrame.

Mentre Felicity sta lentamente maturando in un personaggio che non può scendere a compromessi – ottimo in tal senso il confronto con Laurel – a Renee e Dinah vengono gettati in un filone narrativo classicamente investigativo che esalta il meglio dei due personaggi in una alchimia da buddy cop.

Dopo qualche episodio in sordina inizia anche a prendere forma il filone narrativo legato ai flash forward ispirato sicuramente da soluzioni narrative ben note alla serie ma che potrebbe, almeno a giudicare dai pochi indizi finora disseminati, potrebbe sia collegarsi con gli avvenimenti della settimana stagione che con il futuro crossover.

Registicamente il compito più arduo è quello di mantenere alta l’attenzione dello spettatore, senza di fatto scene d’azione, cosa che riesce meglio nella seconda metà dell’episodio.

Arrow è indubbiamente in un ottimo momento di forma. Non tutto è perfetto e preciso ma alla fine dell’episodio il puzzle è sicuramente più coerente rispetto a quanto visto nel passato più recente della serie.

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