One Piece: Haki vs. Haki
Pubblicato il 6 Novembre 2018 alle 09:30
Durante la sua sfrenata corsa da un punto all’altro dei domini di Big Mom attraverso gli specchi che va ancora avanti nel più recente episodio di One Piece, Rufy ha anche un breve attimo per poter riflettere su alcune questioni molto importante che potrebbero portarlo a elaborare una strategia efficace per uscire vincitore del lunghissimo ed estenuante scontro con Charlotte Katakuri.
In una sequenza brevissime di scene, vengono forniti agli spettatori diversi spunti di riflessione. Innanzitutto, non è la prima volta che lo scontro con Katakuri spinge Rufy a pianificare le proprie azioni e a riflettere sui duri insegnamenti impartitigli a suo tempo da Silvers Rayleigh, e anche in questo caso la riflessione e i ricordi di quegli insegnamenti saranno di fondamentale importanza per il prosieguo della battaglia: mentre la prima volta aveva capito che in realtà il corpo di Katakuri può essere colpito dall’Haki dell’Armatura, questa volta Rufy riflette sul suo periodo di recupero dell’Haki e sulle sue diverse tonalità.
3. L’Haki ha una durata limitata
Il ragazzo, anche se non ha molto tempo a disposizione per potersi mettere a pensare, riesce comunque a trovare un modo per rimanere calmo e per riflettere lucidamente sulla spinosissima situazione in cui si trova.
Per quanto rischi di morire a causa della apparente superiorità del suo avversario, per qualche motivo Cappello di Paglia riesce a restare freddo: deve trovare un modo per sconfiggere Katakuri, ne va della vita di troppe persone, inclusa la sua, nonché del suo onore e del suo nome! Ma non è tutto qui.
Proprio il fatto che la posta in gioco sia così alta e che si trovi ora di fronte al nemico più potente che abbia mai incontrato è uno stimolo per farlo maturare: come la morte di Ace è stata funzionale per poter dare a Monkey D. Rufy la forza di allenarsi molto duramente, per proteggere le persone che ama e non perderne mai più una, così ora riflettere seriamente sugli insegnamenti ricevuti in quella occasione da Silvers Rayleigh lo porterà a scoprire diversi punti deboli del suo nemico attuale.
Paradossalmente, dunque, affrontare un nemico del genere, che lo mette costantemente alle strette, è il modo migliore per spingere Rufy a una maturazione personale e per mostrare agli appassionati questo suo novo aspetto.
Proprio per questo, il futuro Re dei Pirati riesce a giungere alla vitale conclusione che se lui ha bisogno di tempo per poter recuperare il suo Haki, allora deve essere così anche per Katakuri: se riuscisse a costringere il suo avversario a fare un uso massiccio del suo Haki dell’Intuizione, forse dopo un po’ il secondogenito di Big Mom non sarà più in grado di usarlo!
In effetti, fino a questo momento eravamo tutti abituati a pensare al fatto che dopo aver usato l’Haki per troppo tempo Rufy abbia bisogno di 10 minuti di tempo di ripresa, ma non tutti avevamo pensato alla ovvia conseguenza che l’Haki ha una durata limitata nel tempo, a prescindere dalla Tonalità impiegata e dal suo utilizzatore. Molto probabilmente, questa ennesima rivelazione giunta grazie alla pressione dello scontro e ai preziosi insegnamenti di Rayleight potrebbe rivelarsi fondamentale per la vittoria del Capitano dei Pirati di Cappello di Paglia.
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2. l’Haki può essere perfezionato
Il Re Oscuro ha sottoposto Rufy a degli allenamenti davvero molto duri e per molto tempo (e in questo è possibile riscontrare un parallelismo con Naruto e il suo Maestro Jiraiya), nei quali gli ha anche fatto una rivelazione davvero molto importante: l’Haki si sviluppa ulteriormente durante un combattimento estremo. In pratica, più forte sarà il nemico, più forte diventerà Rufy.
Anche i Saiyan possiedono questa caratteristica, che è poi il principale motivo per cui amano così tanto combattere e grazie al quale sono così incredibilmente stimolati dagli scontri più pericolosi, che considerano anche come un modo per potersi mettere alla prova. Rufy inizia dunque a vedere il proprio scontro con Katakuri sotto una luce diversa ora, e inizia a considerare il fatto che combattere contro di lui gli sarà molto utile, per poter divenire più forte, in special modo dopo aver ricordato le parole del suo Maestro.
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1. Prevedere il futuro per superare il nemico
La concentrazione è fondamentale per padroneggiare al meglio l’Haki dell’Intuizione, come ci ha dimostrato il suo più grande utilizzatore mostrato fino a questo momento, il quale, nonostante sia un vero e proprio mostro, se turbato in modo tale da perdere la concentrazione con essa perde anche la capacità di utilizzare la sua arma più temuta. Rufy lo ha imparato sulla propria pelle durante gli allenamenti con Rayleigh, e in effetti non è mai stato un maestro nell’uso di questa particolare Tonalità, a differenza di Katakuri.
Nel breve lasso di tempo in cui può riprendere un po’ fiato, Rufy inizia però a pensare anche che, forse, anche lui potrebbe essere in grado di usare l’Haki dell’Intuizione e di Padroneggiarlo fino al punto di riuscire a prevedere brevemente il futuro. Naturalmente, Brulé, che è insieme a lui in quanto ancora suo ostaggio, non crede affatto che Rufy potrà mai eguagliare il suo fratellone, mentre Rufy non soltanto pensa che ci riuscirà, ma è anche fermamente convinto che sarà perfettamente in grado perfino di superarlo!
Ormai conosciamo tutti molto bene Rufy, e sappiamo che ogni volta che si ritrova a dover affrontare un nemico molto potente la battaglia lo stimola al punto di volerlo superare. Ma non c’è soltanto questo: se Rufy è così convinto di riuscire a dominare anche una Tonalità di Haki che non gli è proprio consona è anche perché non un uomo qualunque, ma il Re Oscuro Silvers Rayleigh in persona, colui che fu il vicecapitano della ciurma del Re dei Pirati Gol D. Roger, ha creduto in lui. Questa autentica leggenda vivente non avrebbe mai allenato quel ragazzino ferito e sconvolto per la morte del suo amatissimo fratello maggiore adottivo, quel Portgas D. Ace figlio del suo Capitano di un tempo, se non fosse stato fermamente convinto che Rufy sarebbe stato artefice di grandi azioni. Del resto, gli ricordava troppo Gol D. Roger per non avere fiducia in lui, e indossa anche il suo vecchio Cappello di Paglia! Il destino di Rufy sembra dunque legato a quello di Roger sotto vari aspetti, dalla cosiddetta “Volontà della D.” all’aspetto, all’abbigliamento e all’ambizione.
Dopo aver riflettuto, Rufy è più sicuro delle proprie capacità, non ha più paura del nemico e non ha più intenzione di fuggire di fronte a lui. Anzi, quasi non vede l’ora di poter finalmente porre fine allo scontro una volta per tutte. Ora, è finalmente pronto per affrontare il nemico a viso aperto.
Il desiderio di Rufy di superare i propri avversari, la sua sicurezza nonostante le avversità. e la sua incrollabile fiducia in se stesso e nelle proprie capacità sono i tratti salienti di un personaggio che è riuscito a trascendere i modelli a cui si ispira, dimostrando una volta più quanto le creazioni del Maestro Eiichiro Oda al contempo mostrino chiaramente le proprie radici e una grande originalità e profondità di contenuti.