Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni di Lasse Hallström e Joe Johnston | Recensione

Pubblicato il 2 Novembre 2018 alle 15:00

Arriva in Italia il nuovo live-action Disney, Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, di Lasse Hallström e Joe Johnston e con protagonisti Mackenzie Foy, Keira Knightley, Morgan Freeman ed Helen Mirren.

L’esperto Lasse Hallström e l’ancor più esperto Joe Johnston giocano a fare i Tim Burton nel nuovo live-action Disney Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, blockbuster fantasy con l’ingrato compito di far dimenticare a tutti l’orribile e sciagurato Nelle Pieghe del Tempo di Ava DuVernay, uscito nei primi mesi del 2018 e negativamente indimenticabile.

A differenza di quel film fallimentare questo qui è visivamente molto appagante, con un lavoro d’eccezione fatto a livello di fotografia (Linus Sandgren di La La Land e First Man – Il Primo Uomo), design, costumi, trucco e scenografie, che addirittura supera con un grosso margine gli ultimi pessimi film di Burton: perfino le musiche del balletto Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1891), che come sappiamo è nato grazie al racconto Lo Schiaccianoci e Il Re Dei Topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1816), sono minuziosamente riarrangiate nella colonna sonora di James Newton Howard, che infiocchetta una confezione estetica particolarmente calzante e splendidamente curata.

L’opera in toto probabilmente mira troppo in alto, cerca di essere tantissime cose insieme (una favola, un fantasy, un film d’avventura, un film di guerra, un musical) e va gradualmente a sfaldarsi, soprattutto nel terzo atto, ma davvero è encomiabile lo sfarzo visivo messo in scena dai due registi e dalla loro troupe: cercate di immaginare un mix caleidoscopico fra Le Cronache di Narnia, Il Grande e Potente Oz, Alice in Wonderland, Fantasia e il Cirque du Soleil e avrete solo una minima idea del lavoro di coreografia e di immagine che c’è dietro al nuovo progetto della Walt Disney Pictures.

La storia, come la maggior parte delle versioni del balletto, è incentrata su una ragazzina di nome Clara Stahlbaum (Mackenzie Foy) e inizia durante la festa della vigilia di Natale: conosciamo suo padre (Matthew Macfadyen) e il suo padrino, un fabbricante di giocattoli chiamato Drosselmeyer (Morgan Freeman). Siamo a Londra e non nella Germania di E.T.A. Hoffman né nella Russia di Cajkovskij, ma poco importa perché molto presto Clara finisce in un universo alternativo, dove incontra il personaggio principale del film: uno schiaccianoci di legno che è diventato un giovane soldato di nome Philip (Jayden Fowora-Knight).

Lo schiaccianoci presenta a Clara i quattro regni di quel mondo, ognuno dei quali governato da un reggente diverso (Keira Knightley, Richard E. Grant, Eugenio Derbez ed Helen Mirren). Quello di Madre Cicogna (Mirren) è in guerra con tutti gli altri, e Clara rimarrà coinvolta nel conflitto, ma davvero la trama, con tutte le sue illogicità, è l’aspetto meno importante dell’opera (per quanto la sottotrama legata all’evoluzione di Clara, che intraprende questo viaggio per superare la morte di sua madre, sia davvero raccontata con delicatezza e scaltrezza politica). Non c’è la precisione narrativa da orologio svizzero che contraddistingue i balocchi di Drosselmeyer, ma sicuramente ogni aspetto tecnico incede intonato come un carillon, cosa che non si è potuta dire di molti dei recenti live-action Disney (lo zuccheroso La Bella e La Bestia in primis).

E invece, inaspettatamente, questo sgargiante prodotto per famiglie trova una sua ragion d’essere.

 

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