Red Dead Redemption 2 | Recensione PS4

Pubblicato il 29 Ottobre 2018 alle 20:00

Preannunciato già prima dell’uscita come uno dei titoli dell’anno (se non IL titolo dell’anno), l’ultima fatica di Rockstar Games ha ampiamente soddisfatto le attese dei milioni di fan in tutto il mondo, allargando ancor di più il numero degli amanti di questa serie. In poco tempo è già riuscito a fregiarsi del titolo, quasi unanimemente riconosciutogli, di capolavoro.

Red Dead Redemption 2 è un videogioco d’azione e avventura open world a tema western, sviluppato da Rockstar Studios e pubblicato da Rockstar Games. Uscito per PlayStation 4 e Xbox One dal 26 ottobre 2018. Si tratta del prequel di Red Dead Redemption ed è il terzo capitolo della serie iniziata con Red Dead Revolver. Il titolo è completamente sottotitolato in italiano, mentre il doppiaggio è in lingua inglese.

Parlare di un gioco di questa caratura in maniera schematica e preimpostata è davvero un’impresa ardua per chi vi scrive. Come è difficile scrivere o descrivere qualcosa che si avvicina al capolavoro. Si può dire sin da ora che Red Dead Redemption 2 è una pietra miliare nel mondo videoludico e sarà preso come metro di paragone per tutti i giochi a venire.

Premesso ciò, passiamo alla trama del gioco. Qui ci ritroveremo ad impersonare Arthur Morgan, un fuorilegge che fa parte della banda Van der Linde, e con i nostri compagni saremo protagonisti delle più svariate scorribande per provvedere al sostentamento del nostro gruppo. Questo se seguiamo la storia principale, ma essendo un titolo open world, avremo la possibilità di seguire numerosissime missioni secondarie e incontri fortuiti durante l’intero arco narrativo.

Dal punto di vista tecnico Red Dead Redemption 2 risulta essere solidissimo, e solo raramente si nota qualche piccola sbavatura, piuttosto veniale e a voler proprio cercare il pelo nell’uovo. Il sistema di controllo, semplice ed intuitivo, ci permette di manovrare il nostro personaggio senza difficoltà e con un’ottima visione della telecamera che si mantiene sempre nel vivo dell’azione.

L’intelligenza artificiale è uno dei fiori all’occhiello della produzione, ogni persona che incontreremo nelle nostre avventure, potrà interagire con noi e, attraverso un sistema di icone su schermo, potremo decidere con che atteggiamento intavolare le conversazioni, valutando poi lo stato d’animo dell’interlocutore per reagire in maniera adeguata a seconda delle nostre esigenze.

Altro aspetto interessante è che ogni nostra azione è completamente libera da schemi prestabiliti, come ormai ci hanno da tempo abituato tutti i titoli della serie Grand Theft Auto. Nei panni di  Arthur potremo decidere di derubare i passanti, rapinare negozi e banche, tendere imboscate e assaltare le diligenze. Il tutto in totale libertà. Ovviamente, ogni nostra azione, sia nel bene che nel male, avrà delle ripercussioni. Se uccidiamo qualcuno, e ci sono testimoni sulla scena, la nostra taglia comincerà ad aumentare, come anche il numero di cercatori di taglie e sceriffi alle nostre calcagna.

La parola d’ordine di Red Dead Redemption 2 è senza dubbio realismo. In ogni suo aspetto il gioco richiama questa parola, dovremo mangiare per sostentarci e rinforzarci, avremo da accudire il cavallo per aumentare il suo rapporto affettivo con noi e l’affinità atletica, dovremo pulire le armi e tenerle efficienti per non rischiare che ci si inceppino durante uno scontro importante, e questi sono solo alcuni dei tanti aspetti che rendono questo gioco realistico fino al midollo. Questo farà senz’altro storcere il naso a una buona fetta del pubblico che vuole divertirsi senza troppi grattacapi, ma possiamo assicurarvi che questi aspetti intaccano solo minimamente la godibilità del gioco.

Dal punto di vista grafico Red Dead Redemption 2 raggiunge le vette più alte possibili su questa generazione di console. Uno degli aspetti più belli da segnalare è la pregevole illuminazione volumetrica, dagli shader di neve ed acqua, che riflettono la luce in maniera dinamica, fino ai giochi di luce dei raggi di sole che trapelano tra i rami quando ci troveremo ad attraversare una radura.

Il numero di texture su schermo è davvero impressionante, nonostante l’ampiezza e profondità del campo visivo. Si resta letteralmente a bocca aperta attraversando il selvaggio west in sella al nostro fidato destriero, percorrendo la sconfinata mappa messa a disposizione nel gioco.

Menzione speciale dovuta va fatta anche ai cavalli per l’appunto, ma non solo. Gli animali e il modo in cui interagiscono con noi e con l’ambiente circostante è veramente realizzato con una cura impressionante. Le movenze di ciascuna specie, dal lupo, alla mucca, fino al cavallo, solo per citarne alcuni, sono state studiate e riprodotte con una cura quasi maniacale.

In particolare gli equini, animali fulcro del gioco, sono stati riprodotti alla perfezione, famosa ormai è diventata la questione delle dimensioni dei loro testicoli che variano con il freddo. Facezie a parte, l’anatomia dei cavalli è stata rappresentata in maniera perfetta, con le fibre muscolari dell’animale che si gonfiano e si tendono armonicamente durante i movimenti. Se messa poi a paragone con quella dei cavalli di altri titoli, anche recenti, come Assassin’s Creed Odyssey o The Witcher 3: Wild Hunt, solo per citare i più famosi, vince a mani basse il confronto.

Il sistema di luci ombre, del fuoco e degli elementi atmosferici, sono stati realizzati in maniera realistica e credibile, con una grande cura per gli effetti particellari riprodotti su console senza apparente fatica.

Grande cura è stata data anche alla caratterizzazione dei luoghi e delle cittadine che costellano la mappa di gioco, ad clima e ambientazione. Il livello di dettaglio delle texture è altissimo, sia dei personaggi che degli oggetti di scena, spingendo forse al limite estremo le console della current gen.

Dal punto di vista sonoro, Red Dead Redemption 2 ha dalla sua una colonna sonora che è già memorabile. Le musiche traggono ispirazione a piene mani dai temi del genere western cinematografico, sia americano che nostrano, in cui spiccano diverse partiture che strizzano l’occhio a quelle morriconiane e che richiamano gli ultimi lavori di Tarantino. Ma il tappeto sonoro di sottofondo è solo un aspetto della colonna sonora del gioco.

Quello che cattura maggiormente l’orecchio del giocatore sono gli effetti sonori e ambientali, ma anche le incalzanti musiche che intervengono quando l’azione di gioco si fa più intensa, come ad esempio durante le sparatorie e gli assalti. Nota dolente, ma è consuetudine ormai di Rockstar, il doppiaggio non è purtroppo in italiano, dovremo quindi accontentarci di quello in inglese avvalendoci però dei sottotitoli nella nostra lingua.

Per quanto riguarda la longevità c’è poco su cui discutere, abbiamo più volte citato le dimensioni della mappa, la più mai realizzata in un titolo Rockstar (già famoso per le dimensioni enormi delle sue mappe). Inoltre le infinite possibilità date da questo titolo permettono di seguire sia la lunga storia principale, sia le tante sotto-quest ed eventi casuali di cui è costellato il gioco, conferendo a questo titolo, una longevità quasi illimitata.

In conclusione Red Dead Redemption 2 è, senza mezzi termini, un titolo che ridefinisce il termine stesso di videogiochi, portandolo ad una nuova dimensione, più immersiva, più realistica, più vibrante. Per gli amanti dell’ambientazione western è senza dubbio un titolo imperdibile, ma anche nel caso la odiaste, o non amaste il genere del gioco, è un titolo imprescindibile per qualsiasi appassionato del mondo dei videogiochi, e dell’intrattenimento multimediale in generale.

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